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‘Sul filo dell’equilibrista’: domani alla biblioteca Cionini di Sassuolo per la rassegna “Leggiamoci”

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‘Sul filo dell’equilibrista’: domani alla biblioteca Cionini di Sassuolo per la rassegna “Leggiamoci”Torna domani, sabato 18 maggio,  la rassegna di incontri con autori e autrici “Leggiamoci: libri, vita e storie”. A partire dalle ore  17 in Biblioteca N. Cionini protagonista dell’appuntamento sarà Claudio Gavioli che presenterà il suo ultimo libro: Sul filo dell’equilibrista (Incontri, 2023).

L’autore dialogherà con lo scrittore Roberto Valentini; con letture di Berto Gavioli e accompagnamento musicale di Claudio Ughetti. L’evento è in collaborazione con l’Associazione culturale Biasin.

Claudio Gavioli vive e lavora a Modena. Ha pubblicato nel 2003 Vite all’asta (Limina), nel 2005 L’uomo che doveva morire (Pendragon), nel 2006 Una degna conclusione (Sedizioni), nel 2011 Quarto tempo (Aliberti), nel 2012 L’uomo solitario (Incontri).

Sul filo dell’equilibrista. Uomini e donne, nel momento in cui si fermano a osservare, o a farsi osservare, dalla vita, sentendone il suono e la voce. Un incontro, un incidente, un compleanno: poco importa. È come un piano sequenza che, inaspettatamente, diventa epifania e riesce a suggerire un significato, di liberazione o condanna, che fino a quel momento l’esistenza non aveva mai offerto. Ma in molti racconti sembra un attimo, poi sparisce, e ne rimane solo il sapore, amaro o dolce. Gavioli ritrae i suoi protagonisti in quel momento e lo fa con delicatezza e discrezione della scrittura, della lingua e dei contenuti, quasi con pudore, come se avesse il timore di tradirne l’essenza. Lo fa con i dialoghi serrati, incalzanti, oppure con l’annotazione del susseguirsi dei pensieri, come guardasse con una sonda dentro il cuore e la testa dei personaggi. Ma, sempre, Gavioli riesce a coglierli in quel momento che sembra riassumere il senso di un’intera esistenza: un attimo prima o un attimo dopo, un’ora prima o un’ora dopo, sarebbe stato diverso. È lì, in quell’attimo, in quel minuto o in quella giornata ritratta nei racconti, che si srotola – se mai è possibile – il senso di un rapporto, di un destino, di un’amicizia, dell’intera esistenza, forse. È una questione di un attimo, tutto si gioca su un filo. Sul filo dell’equilibrista, appunto.