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Al Carani “Generazione S con i giovani: dialoghiamo su sport, scuola e lavoro”

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Al Carani “Generazione S con i giovani: dialoghiamo su sport, scuola e lavoro”

Si è tenuto questa mattina, mercoledì 15 maggio, presso la suggestiva cornice del Teatro Carani di Sassuolo, il convegno “Generazione S con i giovani: dialoghiamo su sport, scuola e lavoro”.

L’incontro promosso dal Sassuolo Calcio e patrocinato dal Comune di Sassuolo nell’ambito del progetto Generazione S, ha voluto porre l’attenzione su tematiche importanti che coinvolgono i giovani nel loro percorso di crescita e formazione.

I protagonisti, nel corso della mattinata hanno raccontato agli oltre 450 studenti presenti le loro esperienze legate al mondo dello sport, della scuola e del lavoro.

Il convegno presentato e coordinato dal Direttore Organizzativo del Sassuolo Calcio Andrea Fabris, ha ospitato Alessandro Varisco Amministratore Delegato Twinset, Rachele Somaschini Campionessa Italiana Rally Femminile, Dott. Paolo Franchini Psicologo, Psicoterapeuta e Mental Psycological Trainer di Francesco Acerbi, il calciatore Daniel Boloca e la calciatrice Sara Mella.

“I giovani per me sono il sale della vita – Ha dichiarato Alessandro Varisco – Sono dell’idea che nella vita ci sono passaggi fondamentali e la scuola è uno di questi poiché dà la possibilità e la flessibilità di guardare varie sfaccettature di quelli che sono gli aspetti della crescita. Voi siete gli amministratori delegati della vostra vita” ha dichiarato il Ceo di Twinset rivolgendosi ai ragazzi: “Non si può essere bravi in tutto, dovete individuare il vostro talento e lavorare su questo. Lo sviluppo del talento è frutto del sacrificio e nelle sconfitte non si deve buttare via niente, ci si deve reinventare e scoprire i lati positivi. Quando si è convinti delle proprie idee bisogna essere un po’ rivoluzionari, ad essere conformisti c’è sempre tempo”.

Testimonianza toccante quella di Rachele Somaschini: “’Sei tutti i limiti che superi’ è la frase che mi rappresenta in ricordo della mia amica Angelica che purtroppo non ce l’ha fatta. Sono affetta da fibrosi cistica e ho sempre promesso di impegnarmi al massimo per aiutare la ricerca. Non è stato semplice diventare una pilota di rally, indossare il casco è l’ultimo atto di un processo lungo e faticoso. Grazie a Mapei e agli altri sponsor ho avuto la possibilità di cullare il mio sogno”. Rivolgendosi ai ragazzi ha dichiarato: “Anche quando le cose vi sembrano insormontabili non guardate il problema nell’insieme ma magari dividetelo in pezzi più piccoli e questo vi facilita a trovare la soluzione. La mia vita è sempre stata segnata dal dover correre per poter realizzare quello che voglio fare, nel mio libro racconto la vita tra alti e bassi e grazie a questo abbiamo raccolgo fondi per la ricerca”.

Presente con la sua testimonianza anche Daniel Boloca: “Sono partito dalle case popolari con il sogno di arrivare nel calcio professionistico. I miei genitori non mi hanno fatto mancare nulla, hanno fatto tanti sacrifici per me. Nella mia carriera ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato a crescere e la mia famiglia mi è sempre stata affianco. Sono dell’idea che negli errori che si commettono ci sono sempre delle responsabilità e ho capito che per migliorare si deve capire dove si sbaglia. A Sassuolo ho realizzato il mio sogno: Arrivare in Serie A. In questa stagione purtroppo non stiamo rendendo al meglio, voglio mantenere la massima categoria. La società ha creduto in me e io voglio dare tutto me stesso per ripagare la loro fiducia.”

Belle anche le parole di Sara Mella, esempio perfetto di come sport e studio possono coesistere: “Ho iniziato a giocare a calcio con mio fratello in giardino, ero l’unica bambina nella squadra in cui ho mosso i primi passi. Ho fatto un percorso in cui calcio e studio si sono sempre incrociati e grazie alla determinazione sto portando avanti entrambi. Sono sempre stata una ragazza curiosa, nello studio così come nello sport è fondamentale avere sempre la voglia di arricchirsi. Penso la chiave per fare sia sempre la motivazione e su questa si deve lavorare”.

Paolo Franchini ha portato la sua esperienza sul palco raccontando anche del suo rapporto con Francesco Acerbi: “Non è scontato che una società di calcio porti avanti progetti lodevoli come quello di Generazione S. La mia missione è sempre quella di far capire alle persone quanto è importante la testa. Quando ho iniziato a lavorare con Francesco Acerbi abbiamo capito insieme che lui doveva lavorare su se stesso e guardarsi dentro. Quando la testa incontra la persona giusta si crea l’alchimia perfetta. Nella vita dobbiamo essere campioni di noi stessi. Tutte le cose importanti sono difficili e l’impegno determina il risultato. Se la motivazione non appartiene alla persona è difficile rendere al meglio”.

Al termine dell’incontro sul palco sono salite le squadre della Primavera femminile e maschile reduci da una stagione indimenticabile per entrambe. Le ragazze della femminile si sono laureate Vice Campionesse di Serie A, mentre la Primavera maschile ha raggiunto per il secondo anno le finali Playoff.

A chiudere la mattinata il saluto dell’Assessore all’istruzione Alessandra Borghi e del Presidente del Sassuolo Carlo Rossi.