Home Ambiente Conservazione e valorizzazione degli spazi verdi storico-culturali: dal 13 maggio al 4...

Conservazione e valorizzazione degli spazi verdi storico-culturali: dal 13 maggio al 4 giugno torna “Giardini Aperti”

# ora in onda #
...............




Conservazione e valorizzazione degli spazi verdi storico-culturali: dal 13 maggio al 4 giugno torna “Giardini Aperti”
Orto botanico di Bologna (foto di Nicola Quirico)

Un vero e proprio festival del paesaggio diffuso in tutta la regione, con eventi e attività alla scoperta di giardini speciali, di aree naturalistiche e di orti botanici. La quinta edizione di “Giardini Aperti”, organizzata dal Fai Giovani Emilia-Romagna, conferma dodici appuntamenti da Piacenza a Forlì passando per Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Faenza.

L’edizione 2023 di ‘Giardini aperti’ inaugura sabato 13 maggio a Ferrara con la visita al Monastero di Sant’Antonio in Polesine, dove si potrà ammirare il connubio tra natura e devozione, per proseguire in tutti i weekend del mese fino all’inizio di giugno con le aperture a cura dei Gruppi Fai Giovani.

A Parma si potranno visitare il giardino scientifico del Davines Village, il bosco storico della famiglia Spaggiari e il sontuoso giardino della Reggia di Colorno.

A Forlì i visitatori saranno accompagnati attraverso il parco del Campus universitario vera e propria cerniera di collegamento tra il centro storico e la città, ricco di piante aghifogli.

Un’occasione di conoscere i luoghi della Val Tidone grazie al Gruppo Giovani di Piacenza che fa scoprire il giardino botanico Caplez e il borgo storico di Caminata.

Proseguendo, a Reggio Emilia si potrà visitare il parco storico all’inglese di uno dei gioielli dell’architettura ottocentesca locale, il Parco di Villa Arnò a Caselline di Albinea.

I volontari del FAI Giovani di Bologna accompagneranno il pubblico alla scoperta dell’orto botanico universitario nato in epoca rinascimentale per mano di Ulisse Aldrovandi.

La meta per il territorio modenese è invece la città di Sassuolo in cui si potrà conoscere la storia della Palazzina del “Belvedere” di San Michele e della Palazzina Ducale della Casiglia.

Giardini Aperti avrà la sua ultima tappa a Faenza, in provincia di Ravenna, dove i Giovani del Fai accompagneranno il pubblico attraverso l’affascinante Roseto didattico Bazzocchi.

La Regione Emilia-Romagna per i giardini storici

Per il recupero e la valorizzazione dei giardini storici la Regione ha da subito raccolto la sollecitazione offerta dal Ministero della Cultura che, attraverso l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha messo a disposizione 190 milioni a livello nazionale. In Emilia-Romagna sono stati finanziati 9 progetti dell’Emilia-Romagna per interventi di restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici”, per un finanziamento complessivo di quasi 13 milioni di euro.

I giardini interessati sono: Orto Botanico di Parma, Parco romantico della Fondazione Magnani-Rocca, Parco e giardini del Castello di Tabiano, Parco della Chiusa nel Comune di Casalecchio di Reno (BO), Parco ducale di Sassuolo, Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio-Emilia, Giardino all’italiana di Villa Zambeccari (Villa Spada a Bologna), Parco di Villa Meli Lupi di Vigatto, Giardino del Castello di Bianello.

La Regione ha anche già attivato 9 percorsi di formazione per Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici da 600 ore ciascuno, per cui si era impegnata, insieme ad altre 12 regioni sottoscrivendo un Accordo con il Ministero sulle specifiche competenze e responsabilità nell’attuazione.  Sei corsi sono già stati avviati, nelle province di Parma, Modena, Piacenza, Forlì-Cesena, Reggio Emilia e Bologna. Le risorse disponibili per l’Emilia-Romagna sono pari a 601.400 euro che consentiranno di qualificare in due anni formativi, 2022-23 e 2023-24, 97 giardinieri d’arte per giardini e parchi storici.

Il profilo tipo degli iscritti ai corsi di giardinieri d’arte per giardini e parchi storici, in base a un’analisi campione, dimostra che gli iscritti hanno circa 30 anni, in prevalenza uomini (84%) e diplomati (81%) e occupati (81%).