A distanza di quattro anni dalla prima edizione, Confindustria Emilia Area Centro ha presentato una sintesi dei nuovi Osservatori di filiera, realizzati in collaborazione con Crif sui dati delle imprese raccolti nel corso del 2022 analizzando i dati inerenti il periodo 2019-2021, che fotografano – secondo alcuni indicatori oggettivi – lo stato del tessuto produttivo locale con un confronto puntuale con l’andamento delle aziende a livello italiano. Rispetto a quella del 2018, questa nuova edizione ha previsto l’aggiunta di alcuni nuovi parametri, utili per analizzare lo stato delle imprese, incluso il tasso di innovazione.
Anche la seconda edizione degli Osservatori si pone l’obiettivo di offrire una panoramica aggiornata dell’evoluzione delle filiere stesse – Confindustria Emilia Area Centro è stata la prima territoriale del sistema Confindustria e, più in generale, dei sistemi di rappresentanza associativa a adottare lo schema organizzativo per filiere (20 filiere, di cui 17 sono relative alla manifattura) – mettendole a confronto con l’andamento del contesto economico italiano.
“Quando nel 2018 abbiamo lanciato – primi in Italia – la costituzione delle 20 filiere, lo abbiamo fatto basandoci sull’analisi del primo Osservatorio perché questo nuovo modo di guardare alle imprese partisse da una lettura oggettiva per permetterci di elaborare politiche industriali mirate ed efficaci”, ha spiegato Valter Caiumi, Presidente di Confindustria Emilia Area Centro. “Oggi, alla luce della nuova analisi, possiamo dire che le nostre aziende mostrano eccellenze importanti e sotto molteplici indicatori si sono dimostrate un passo avanti rispetto al resto del nostro Paese. In particolare, la manifattura è il cuore delle nostre aziende, ma anche i servizi hanno grande importanza: il ruolo, sempre più strategico, del digitale nelle imprese manifatturiere in questi ultimi quattro anni ha certamente contribuito a questa crescita”.
Confindustria Emilia Area Centro raggruppa oltre 3.400 imprese associate, distribuite fra le province di Bologna, Modena e Ferrara e raggruppate in 20 filiere. Questa comunità di aziende esprime un fatturato di circa 75 miliardi di euro, impiegando 182 mila collaboratori.
In ordine di fatturato prodotto, le Filiere di Confindustria Emilia sono le seguenti:
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In tutte le filiere, il fatturato medio e il numero di dipendenti medi delle imprese associate a Confindustria Emilia Area Centro superano la media nazionale.
Il 2021 ha registrato performance di fatturato e redditività in grande crescita che hanno posizionato le aziende delle nostre filiere, così come le altre aziende emiliano-romagnole e le aziende italiane, a livelli superiori a quelli del 2019.
Di assoluto rilievo sono i dati relativi all’export: considerando le società di capitali con fatturato superiore ai 500 mila euro, oltre il 50% delle imprese associate sono aziende esportatrici con un’incidenza dell’export sul totale del fatturato pari al 36%. I dati salgono significativamente se consideriamo le dieci filiere top performer, nelle quali i suddetti indicatori superano rispettivamente il 70% e il 40%.
In una situazione estremamente complessa come quella del biennio 2020-2021, le performance economiche delle aziende di Confindustria Emilia, lette anche in termini di incidenza sul fatturato, del consumo di materie prime e di componentistica, dei costi di gestione e del costo del personale, hanno evidenziato una capacità di tenuta a fronte dei molteplici elementi di straordinarietà del periodo. È da evidenziare che, in un territorio rinomato a livello internazionale per essere una delle culle dell’automazione industriale, nelle aziende con fatturato superiore ai 500 mila euro, l’incidenza del costo del personale (18,1% nel 2021) permane di molto superiore alla media nazionale (pari al 12,8%).
Le imprese associate a Confindustria Emilia Area Centro evidenziano altresì dati ragguardevoli nell’Indice di Puntualità dei Pagamenti, dove si registrano 8,5 giorni di ritardo medi a fronte di una media nazionale di 24 giorni.
Anche le abitudini di accesso al credito bancario fanno riscontrare differenze sostanziali: il 63,8% delle associate ha richiesto un finanziamento nel 2021 e la quasi totalità l’ha ottenuto (93,1%), a riprova di una grande vivacità di progetti, da un lato, e di una diffusa e riconosciuta stabilità, dall’altro; nel resto del Paese, solo il 38% di aziende ha richiesto un finanziamento nello stesso periodo, che è stato concesso all’88,1% di esse. Dati che evidenziano un’ottima reputazione media presso il sistema finanziario, caratteristica fondamentale per aziende che continuano ad investire tantissimo.
In chiusura, vale la pena sottolineare come le aziende associate a Confindustria Emilia Area Centro siano state certificate dai risultati di questa ricerca come le “più innovatrici”: considerando l’Innovation score di Crif che valuta il livello di innovazione, il 32,6% delle imprese associate ha ottenuto 1, il punteggio massimo, conquistato solo dal 10,1% delle aziende con sede nel resto d’Italia. Per investimenti effettuati in Ricerca e Sviluppo, per brevetti registrati e per tecnologie utilizzate, Confindustria Emilia Area Centro presenta una percentuale di aziende ad alto livello di innovazione di assoluto rilievo. Il dato evidenziato supera il 43% se consideriamo solamente le filiere Top Performer: Digital, Agroalimentare, Automotive, Chimica e Farmaceutica, Facilities, Home e Packaging.
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Confindustria Emilia Area Centro è l’associazione di imprese nata nel 2017 dal percorso di integrazione tra le territoriali di Unindustria Bologna, Unindustria Ferrara e Confindustria Modena. Un’unica associazione capace di garantire maggiore rappresentanza a un territorio che si candida a essere il primo polo manifatturiero italiano e che, ad oggi, riunisce oltre 3.400 imprese, che esprimono un fatturato di circa 75 miliardi di euro e occupano quasi 182mila collaboratori.