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Indagine Lapam sull’export, record nel primo trimestre 2022. Luppi: “Ma le tensioni dovute alla guerra sono preoccupanti”

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Indagine Lapam sull’export, record nel primo trimestre 2022. Luppi: “Ma le tensioni dovute alla guerra sono preoccupanti”La provincia di Modena ha visto durante i primi tre mesi di quest’anno notevoli risultati nel commercio internazionale. “Tra gennaio e marzo – sottolinea il presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi – è stato raggiunto un record di export in valore, con Modena che supera i 4 miliardi di euro, vale a dire un quinto (il 20,1%) del valore delle esportazioni regionali. Purtroppo a questo record è poi seguita la guerra e le conseguenti tensioni internazionali che fanno non solo preoccupare molto, ma che stanno già facendo sentire effetti pesanti per il nostro tessuto economico e produttivo”.

Il presidente Lapam fa riferimento a una accurata indagine dell’Ufficio Studi Lapam che presenta risultati positivi non solo in termini assoluti, ma anche in rapporto agli anni passati. Le esportazioni della provincia di Modena nei primi 3 mesi del 2022, infatti, salgono del +24% rispetto al I trimestre dell’anno precedente, e i livelli sono superiori anche rispetto allo stesso periodo del 2019 (+27,1%). È tuttavia da tenere in considerazione il contesto di crescente inflazione: l’aumento del valore delle esportazioni è influenzato dall’andamento dei prezzi all’esportazione che ad aprile 2022, per i prodotti manufatturieri no energy, salgono del +12,6%, in accelerazione rispetto al +11,5% registrato a marzo. Per la provincia di Modena, metà dell’export (il 50,1%) è costituito da prodotti del comparto meccanico, ossia autoveicoli (29,4%) e macchinari (20,7%). Seguono altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, principalmente ceramiche, che costituiscono il 18,5% dell’export modenese totale. Tra i principali prodotti esportati, quelli che hanno visto una crescita maggiore rispetto al I trimestre del 2021 sono, nel caso di Modena, prodotti chimici (+44,8%), prodotti della metallurgia (+33,9%) e autoveicoli (+32,3%).

L’Ufficio Studi Lapam evidenzia anche come il 50,8% delle esportazioni di manufatti made in Modena sia diretto verso i paesi extra UE, mentre il restante 49,2% è destinato ai paesi dell’Unione Europea. Nel dettaglio, Modena ha esportato maggiormente verso Germania (destinazione del 13,1% delle esportazioni manifatturiere modenesi), Stati Uniti (13%) e Francia (9,6%). Tra i primi 10 paesi verso cui Modena esporta prodotti manifatturieri, a crescere di più sono la Cina (+82,9% rispetto al I trimestre 2021 trainata da export di autoveicoli, più che quadruplicato), la Polonia (+41,3%) e la Spagna (+38,5%). Va precisato che la buona performance delle vendite del made in Italy sui mercati dell’America settentrionale è sostenuta dalla svalutazione del cambio, con l’euro che nei primi quattro mesi del 2022 si è deprezzato sul dollaro del 7,6% su base annua.

Venendo a un focus sull’export delle micro e piccole imprese si nota come i settori dell’alimentare, moda, legno e mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria vedano oltre il 60% dei lavoratori impiegati in micro e piccole imprese. Le esportazioni di questi comparti vengono dunque definite ‘export di MPI’ perché a concorrere al loro valore sono in larga parte proprio le MPI del territorio. Si tratta di settori che con i loro prodotti rappresentano quasi un quinto (il 19,7%) dell’export manifatturiero modenese. Nel suo complesso l’export di MPI modenese registra nel I trimestre 2022 una performance positiva sia rispetto allo stesso periodo 2021 che rispetto agli stessi mesi del 2019, rispettivamente con un +19,2% e un +23,8%. Va inoltre notato che al I trimestre di quest’anno anche il comparto della moda (formato da tessile, abbigliamento e calzature) supera il livello delle esportazioni pre Covid con un +26,3% in provincia. Nel dettaglio, a Modena quasi la metà dell’export MPI (il 46,7%) è dovuta a esportazioni di prodotti alimentari, e sul primo trimestre 2021 si registra una crescita maggiore per l’export di mobili (+70,1%), legno (+65,2%) e prodotti alimentari (+28,3%).