L’edizione 2021 sarà imperniata sulla parola chiave libertà. In 45 lezioni magistrali saranno affrontate le varie declinazioni di questo tema, discutere i modelli della libertà individuale e partecipativa nel quadro delle trasformazioni dei sistemi politici, sul crinale tra libertà e sicurezza, che comporta anche una rivoluzione nella soggettività e nella vita privata. All’evoluzione delle neuroscienze ci si rivolgerà per domandare quali siano i margini della libertà entro i processi biologici che costituiscono la mente. Più in generale, si interrogherà la filosofia rispetto a un’esperienza tanto essenziale, quanto enigmatica, come quella del cercare di essere liberi.
Strutturato per gruppi di questioni, il programma filosofico porterà pertanto in primo piano un lessico concettuale a più voci dove si confronteranno prospettive filosofiche plurali e anche divergenti.
1. Libero arbitrio tra evoluzione e cultura
In una prima pista si mostrerà come la questione della libertà individuale – classicamente imperniata sui temi del libero arbitrio, ossia della volontà e della scelta – risulti anche riformulabile nei termini del dibattito biologico e neuroscientifico.
Roberta de Monticelli discuterà l’intersezione tra esperienza della libertà e fenomenologia della decisione anche in confronto con i risultati di sperimentazioni neurobiologiche, mentre Mario De Caro discuterà il modo in cui gli umani possano dirsi agenti liberi, pur se sottoposti alla legalità della natura. In una diversa ottica Carlo Sini mediterà sullo statuto della libertà e della consapevolezza alle prassi e agli abiti di risposta connessi alla nostra condizione sociale.
In prospettiva teologica Enzo Bianchi discuterà la questione del peccato come scena fondamentale della scelta e come chiamata alla responsabilità per contrastare il difetto originario del nostro essere umani. Adriano Prosperi ricostruirà lo spartiacque storico della dialettica tra libero e servo arbitrio, libertà e grazia, nel momento fondativo della modernità religiosa e politica.
Catherine Malabou farà virare la discussione sul piano neuroscientifico, mostrando alla capacità creativa e «autosculturale» del cervello, che ridefinisce i nostri comportamenti grazie alla sua libertà di rinnovamento neuronale. Sempre in connessione con il campo scientifico, Andrea Moro si occuperà del rapporto tra regola ed eccezione nei sistemi linguistici, connettendo le variazioni della sintassi alla teoria del cervello.
2. Addomesticamento e domesticazione
Incomprimibile né nella dimensione individuale, né in quella puramente biologica, la questione della libertà solleva questioni che interpellano la costituzione della specie umana sia sul piano evoluzionistico, sia su quello antropologico-culturale. Se da un lato la storia delle culture è leggibile nei termini di un “auto-addomesticamento” (delle pulsioni, delle emozioni, della volontà) che conduce mediante l’esercizio alla padronanza di Sé che per molte tradizioni filosofiche costituisce il culmine della libertà, dall’altro la medesima storia mostra la vocazione dell’umano a politiche di “infra-domesticazione”, ossia di dominio e signoria non solo sul pianeta e sulle altre specie animali, ma anche sui propri simili. In questa pervasiva inclinazione biopolitica sta la radice delle forme di dominio e sottomissione (tra generi, tra etnie, nel lavoro) di cui si proveranno a ricostruire le più significative esperienze contemporanee e alcune traiettorie di lungo periodo.
In un intervento storico e genealogico, Ivano Dionigi formulerà domande che vengono da lontano, dall’esperienza dell’antico, per mostrare una sequenza che dalla libertà naturale dei greci passa attraverso alla sua istituzionalizzazione civica nel modo romano e alle varie forme di autocontrollo della libertà nella esperienza, per esempio stoica, della libertà intesa come dominio su di sé.
Mentre Michela Marzano si soffermerà sui confini del consenso individuale che presiedono a ogni scelta e tracciano la relazione tra conoscenza e libertà, Roberto Esposito ne discuterà la dimensione istituzionale e biopolitica, per cui la vita è sempre istituita e non risponde unicamente a se stessa, ma a una logica di necessità.
Esemplificando le forme di dominio intraspecifiche, Olivier Grenouilleau traccerà una storia di lunga durata del fenomeno schiavistico. Ponendo la questione del più radicale dei domini, ossia quello patriarcale sul genere delle donne, Chiara Saraceno mostrerà che la libertà nelle donne – tipicamente nel campo del lavoro – non può essere solo questione femminile (Lectio Coop Alleanza 3.0). In una prospettiva di scomposizione critica, Nicla Vassallo discuterà il modo in cui la costruzione stessa della “identità delle donne” rischi di diventare una gabbia che risponde a una gerarchia tra generi.
Risalendo alla radice dell’esperienza della domesticazione, che richiama i processi di sedentarizzazione connessi alla rivoluzione agricola, Emanuele Coccia affronterà la questione della domesticità e dell’abitare, sottolineando come nella casa si realizzi un fenomeno di auto addomesticamento che consente all’io di intensificarsi e costituirsi nel mondo.
3. Processi di costruzione dell’abitudine
Tra libertà e addomesticamento si situa un campo d’esperienza antropologicamente fondamentale come quello dell’abitudine, cui sarà dedicata la terza pista tematica del programma. L’abitudine traccia infatti i confini del mondo: in questa tendenza automatica a reiterare gli atti – di cui esiste una storia filosofica di particolare rilievo – stanno sia le fondamenta pratiche del carattere morale, sia una certa resistenza al cambiamento (e perfino al pensiero) che ne rivelano la costante ambivalenza. Senza i “processi di abituazione” (anche in questo caso affrontabili sia dal punto di vista del portato umanistico, sia da quello delle più avanzate ipotesi neuropsicologiche) sarebbe difficile comprendere tra l’altro l’adattamento alle regole, l’apprendimento per imitazione, il consolidamento delle convenzioni estetiche, ma anche – per contro – scaricare risorse cognitive dalle iterazioni più ordinarie per focalizzarle sulla gestione del cambiamento.
Umberto Galimberti partirà dalla constatazione di un’illusione, ossia il fatto che, non agendo gli umani tramite istinti codificati, ciò spinga alla credenza nel libero arbitrio, in contrasto con l’esigenza di stabilizzazione e abitazione che presiede alla funzione dell’identità.
Richiamando talune prospettive delle scienze umane e sociali, Günther Gebauer discuterà il ruolo dell’habitus nella strutturazione dell’identità sociale, mentre Chiara Piazzesi si soffermerà sul nesso tra potere e abitudine a partire dalla teoria di Pierre Bourdieu. In un’ottica di congiunzione tra saperi sociologici e saperi neuroscientifici, Italo Testa mostrerà come le abitudini siano vettori di conoscenza incarnata o incorporata, nei quali cooperano ruolo sociale e stabilizzazioni neurocerebrali.
Barbara Carnevali, componente del Comitato scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia, farà vedere come la nostra apparenza sociale – esprimibile nei termini di una maschera d’interazione – possa essere intesa quale fattore di libertà, se si evita l’opposizione ingenua tra autenticità e finzione.
In un intervento che traccia un percorso di fuoriuscita dalle limitazioni pandemiche, Paolo Di Paolo articolerà un percorso tra materiali letterari che ricostruiscono diverse situazioni di riappropriazione della libertà e della normalità, tra gli anni Venti del Novecento e quelli del XXI secolo.
All’abitudine e al cambiamento dedicherà il suo intervento Stefano Massini che partirà dall’idea della “variante”, interpretando da par suo le variazioni e le varianti, i cambiamenti obbligati e i loro insegnamenti, che hanno caratterizzato le nostre esistenze individuali e collettive in questo biennio terribile.
Umberto Curi si soffermerà sull’idea che la libertà sia sempre un’aspirazione e mai un possesso.
4. Istituzioni della libertà
È sulla scorta di questi processi profondi che ci si può volgere a una ricognizione delle istituzioni della libertà, ossia a considerare la libertà come un dispositivo giuridico, politico e più in generale sociale, caratteristica fondamentale di una storia di lunghissimo periodo la cui configurazione antica verrà tracciata da Eva Cantarella. Un’ampia quarta pista di lavoro mapperà le più aggiornate teorie filosofico-politiche della libertà, soprattutto per mostrare l’oltrepassamento della classica distinzione tra i “due concetti di libertà”, negativa e positiva, di cui fornirà una ricostruzione aggiornata Michael Ignatieff (Lectio BPER Banca), mentre nel prisma dell’insegnamento di Judith Shklar Francesca Rigotti fornirà una rilettura più morale di questi princìpi del liberalismo, nella tensione tra paura e coraggio (sull’antinomia tra paura e libertà, in particolare rispetto alla “fortificazione” delle città interverrà Marco Filoni). I vari modi di qualificare una libertà del terzo tipo evidenziano la centralità della dimensione intersoggettiva e delle politiche di riconoscimento, come mostrerà nella sua lezione uno dei principali protagonisti internazionali di questi dibattiti, Axel Honneth.
Nel riconoscimento che la libertà si deposita in istituzioni sta l’intuizione originaria della necessità della politica, di cui tratterà Carlo Galli. Il tema dell’immersione della libertà in contesti istituzionali interpella i suoi confini, tipicamente rappresentati dalla legge e dall’obbedienza: a questo adempimento di libertà, che fa tutt’uno con la responsabilità, si rivolgeranno, a partire da discipline differenti, il filosofo Salvatore Natoli e il giurista Natalino Irti.
Partendo dall’assunto che la libertà è tanto distante dall’obbligo quanto il diritto lo è dalla legge, Donatella Di Cesare e Simona Forti ricostruiranno alcune traiettorie del pensiero anarchico, tra necessità della rivolta e opposizione radicale e singolare, di stampo socratico, al potere.
Nel nodo tra diritti delle persone e condizioni istituzionali si misureranno alcune trasformazioni significative dei sistemi politici contemporanei. La crisi delle democrazie costituzionali rappresentative conduce a un’analisi sullo smantellamento delle mediazioni e l’insorgere della personalizzazione della politica, di cui parlerà Marc Lazar. Questo stesso processo assume inoltre una valenza più generale e antropologica, inducendo a fughe collettive dalla libertà della cui inquietante realtà discuterà Massimo Recalcati. Sul piano internazionale la concorrenza globale tra agglomerati ridefinisce, e in diversi casi minaccia, i margini della libertà individuale e collettiva, come mostrerà Federico Rampini.
Sul confine tra politica e morale, libertà dei singoli e condizione istituzionale, l’esperienza dell’essere liberi si rivela come un bene prezioso e dai contorni inafferrabili, una ricerca inesauribile: ne parlerà Massimo Cacciari, componente del Comitato scientifico del festivalfilosofia.
5. Capitalismo digitale
Un caso emblematico è quello della forma sociale in cui siamo immersi, che semplificando si può definire del capitalismo digitale. Nell’epoca digitale si rintraccia la tendenza auto-riflessiva e “addomesticante” che abbiamo segnalato, sotto forma di potente routinizzazione e anticipazione di comportamenti e opinioni resa possibile dai big data e dal potere delle piattaforme, come mostrerà Paolo Benanti (Lectio Rotary Club Gruppo Ghirlandina). Si rintracciano anche forme nuove di relazione di “signoria/servitù”, a vari livelli, tanto da far parlare della necessità di istituire un “webfare” nel quale venga riconosciuto il valore di lavoro connesso all’agire online: ne discuterà Maurizio Ferraris (Lectio Confindustria Emilia Area Centro). Si evidenziano inoltre potenzialità e rischi straordinariamente ricchi per le libertà individuali e il dibattito pubblico: nel momento di sua possibile massima manifestazione, il free speech invoca tutele che chiamino gli attori globali della rete a forme di accountability per renderlo effettivamente garantito e sostanziale, istituendo le condizioni di una sovranità digitale, come sosterrà Luciano Floridi.
Potente strumento di ridefinizione dei legami, il capitalismo digitale e delle emozioni interviene anche nell’ampliamento delle possibilità di scelta in campo sentimentale, con esiti potenzialmente anomici: ne discuterà Eva Illouz.
6. La lezione dei Classici
Completerà come di consueto il programma filosofico la sezione “Lezione dei Classici”: grandi interpreti del pensiero filosofico presentano le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema “libertà”.
Marco Piazza ricostruirà le categorie dell’abitudine a partire dalla formulazione di Aristotele, mentre Nicola Panichi ne misurerà la pervasività nell’opera di Montaigne. Pina Totaro discuterà la visione radicale della libertà civile e filosofica di Spinoza. Filippo Gonnelli ricostruirà il ruolo della libertà nel sistema della ragion pratica e della filosofia politica di Kant, mentre Giulia Oskian discuterà l’opera di Tocqueville, fondamento del liberalismo classico.
Mostre, installazioni, musica e narrazioni: abitudini, libertà, addomesticamento
1. Libero arbitrio tra evoluzione e cultura
Non c’è senso più intenso della libertà se non quello che ci rende liberi di creare, giocare, scegliere e crescere
Sabato 18 settembre in Piazzale della Rosa a Sassuolo, Coma_Cose, con la conduzione di Carlotta Vagnoli, scivolano sull’armonia della conversazione in “Suonare tutta la vita. La nostra musica libera”, per parlare di libertà e soprattutto del sentiero impervio che è obbligato a superare chiunque decida di non stare alle regole imposte da altri, agli stereotipi, al conformismo, anche se essere liberi non significa poter dire tutto.
L’Archivio di Stato di Modena permetterà di ragionare sulle tematiche della libertà per mezzo del pensiero di Dante Alighieri, a partire dai frammenti di cultura medievale del suo tempo, con la mostra “Libertà va cercando, ch’è sì cara” (Modena, curatori: Emma Abate, Loredana Chines, Patrizia Cremonini, Maddalena Modesti, Miles Nerini, Cristina Solidoro, coordinamento: Miles Nerini, presentazione: venerdì 17 ore 15 alla presenza dei curatori). L’esposizione si comporrà di testi in latino, ebraico e volgare, con visite guidate contingentate sabato 18 e domenica 19. Seguirà la lezione spettacolo “Discesa agli Inferi” alla scoperta dei limiti del libero arbitrio rappresentati dai più celebri personaggi dell’Inferno, attraverso un percorso che dal giardino dell’Archivio di Stato, lungo lo scalone che conduce al primo piano, offre una ascesa fisica e ideale che ripercorre l’intera Divina Commedia, dall’Inferno al Paradiso (Modena, domenica 19 ore 16.30, a cura di: Alessandro Tampieri, produzione: Archivio di Stato di Modena). Protagonista della sonorizzazione dal vivo di “Soundtracks – Musica da Film” saranno due pellicole del 1911 dedicate a L’Inferno di Dante, alla cantica in cui compare il tema del peccato come ingresso dell’umanità nella dimensione del libero arbitrio (Modena, Palazzo Santa Margherita – chiostro, sabato 18 ore 21, special guest: Enrico Gabrielli, direzione artistica: Corrado Nuccini, a cura di: Centro Musica Comune di Modena, Associazione culturale MUSE).
Lo spettacolo “Il Grande inquisitore e altre parabole” è un omaggio all’idea di libertà di Fëdor Michajlovic Dostoevskij, che, divisa tra religione e tentazione illuministica, mette l’essere umano davanti alla vertigine di infinite possibilità (Modena, Teatro Storchi, venerdì 17 ore 21, drammaturgia: Fabrizio Sinisi, regia: Silvia Rigon, con le attrici e gli attori di ERT Fondazione, produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione). Il More Antiquo ensemble con “Libertas domini, libertatem hominis” ripercorrerà il repertorio musicale sacro latino altomedievale che, superati i millenni, ci accompagna quotidianamente nel cammino terreno che prepara a esaltare in eterno l’amore infinito di Dio visto attraverso la ‘libertà’ di intervenire nella vita dell’uomo col fine di liberarlo (Modena, Chiesa della Madonna del Voto, venerdì 17 ore 21, a cura di: Cappella Musicale del Duomo di Modena). Il libero arbitrio, nell’accezione delle Sacre Scritture, è protagonista della mostra “Libertà nella devozione” a cura dell’Archivio storico diocesano di Modena Nonantola, che esporrà i libri liturgici e devozionali riccamente decorati e miniati, per evidenziare l’evoluzione del concetto di possibilità di scegliere che rende gli uomini completi e liberi, senza alcuna costrizione (Modena, curatrice: Federica Collorafi, presentazione: venerdì 17 ore 18 alla presenza della curatrice). Maria Teresa Mori, invece, con l’esposizione “Libero me a malo”, affronta la manipolazione simbolica di due segni arcaici quali la mela e il serpente, presenti nell’immaginario collettivo al di là della confessione religiosa, in un meticoloso lavoro di scavo interiore alla ricerca di che cosa è stata e di che cosa è oggi l’impalpabile ma decisiva questione della libertà di scelta (Modena, ArteSì Galleria d’Arte Contemporanea, curatrice: Cristina Muccioli, presentazione: venerdì 17 ore 18.45 alla presenza dell’artista e della curatrice).
Il laboratorio “So(g)no libero?” a cura del Centro missionario diocesano – animazione e formazione darà la possibilità di giocare con le “chiavi d’accesso alla libertà”, per provare a capire se ci sono libertà libere e uguali per tutti, se hanno effetti sugli altri, se sono davvero scontate come talvolta pensiamo (Modena, Seminario Metropolitano – chiostro, venerdì 17 ore 16-21, sabato 18 ore 10-13.30; 16-21, domenica 19 ore 10-13.30; 16-21). L’esperienza della libertà tra costrizioni fisiche e mentali sarà oggetto del laboratorio “Pensieri e prigioni” a cura della Croce Rossa Italiana – Comitato di Modena, che porterà in scena un gioco educativo presso il Complesso San Filippo Neri, invitando a specchiarsi nell’Altro, a porsi domande su comportamenti alternativi, a fare scelte, a interrogarsi sulla responsabilità collettiva e personale nell’assenza di libertà di altri (Modena, a partire da 14 anni, durata complessiva circa 45 minuti, venerdì 17 ore 14.30-19.30, sabato 18 ore 10-13; 15-19, domenica 19 ore 10-13; 15-18.30). Per molti individui e comunità, infatti, l’assenza di libertà non dipende da scelte proprie. Cosa, allora, più della scuola, può diventare mezzo di emancipazione – e di ‘libertà’ – per i giovani, a prescindere da età, sesso, provenienza, estrazione sociale? La figura attorno alla quale si sviluppa lo spettacolo “Lorenzo Milani. La libertà che mi è cara” è quella di don Lorenzo Milani, il cui pensiero e la cui esperienza di vita dialogheranno con le anime dei giovani di oggi, servendosi di differenti linguaggi artistici all’interno di un’aula scolastica (Modena, Chiesa San Bartolomeo, domenica 19 ore 21, a cura di: Ho Avuto Sete Odv, in collaborazione con: Centro Francesco Luigi Ferrari, Fondazione Ambrosianeum, Fondazione Don Milani). Un altro gioco educativo, “FuoriDentro”, questa volta a cura della Croce Rossa Italiana – Comitato di Sassuolo, si interroga sui possibili contesti di libertà e di costrizione, stimolando il giocatore a muoversi in entrambi gli spazi (Sassuolo, Auditorium “Pierangelo Bertoli”, a partire dai 12 anni, durata complessiva circa 45 minuti, sabato 18 ore 10-13; 16-19, domenica 19 ore 10-13; 16-19). I contesti di costrizione rimandano alla questione dei diritti a tutela delle persone, in particolare delle persone più fragili, alla cui condizione sono dedicati i tre laboratori sui diritti dei pazienti e il Testamento Biologico (DAT) “La libertà di scelta nel fine vita”, che permetterà di rivolgere domande ai conduttori e di prendere visione di alcuni moduli di DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), esercitandosi a scrivere le proprie (Modena, via Gallucci 13, prenotazione consigliata, a cura di: Associazione Libera Uscita, in collaborazione con: LucidaMente3000, Terra Nuova Edizioni, venerdì 17 ore 15-18, sabato 18 ore 15-18, domenica 19 ore 15-17). Alla “Libertà di cura” si rivolgono i laboratori a cura di Fondazione ANT Italia Onlus, che affronteranno il tema della libertà di scegliere come e dove voler essere curati, per mezzo di una riflessione partecipata guidata Psicologi ANT, utilizzando video-stimoli e percorsi condivisi di consapevolezza attraverso una piattaforma interattiva (Modena, Auditorium del Dipartimento di Studi linguistici e culturali, venerdì 17 ore 14.30-18.30, sabato 18 ore 14.30-18.30).
Del ricercare tra caso e necessità si occupa l’esposizione “Variazioni” di Silvia Guberti, con opere tridimensionali di medie dimensioni, articolate con elementi ceramici e materiali tessili storici per ripetizione variata di un elemento base, ad esprimere la “libertà condizionata” dell’artista (Modena, Grandezze & Meraviglie – sede, curatore: Luciano Rivi, a cura di: Grandezze & Meraviglie, Festival Musicale Estense, presentazione: venerdì 17 ore 16 alla presenza dell’artista).
Tra caso e intuizione, i giocatori dell’installazione di Nicoletta Moncalieri “La coda dell’asino. L’asino di Buridano e il dilemma dalla scelta” si immergono nei paradossi della scelta cieca, là dove libertà e contingenza sembrano coincidere (Modena, Monastero di San Pietro, sabato 18 ore 17-19 e domenica 19 ore 11-13).
A Sassuolo il Parco Vistarino richiamerà lo speaker’s corner di Hyde Park di Londra e si popolerà di due piccoli palchi dai quali giovani dai 14 ai 20 anni potranno raccontarsi e poter dire liberamente quello che pensano, aderendo al progetto di teatro e performance “Young speaker’s corner. Angoli di libertà”, con gli attori professionisti della compagnia Enrico Lombardi/Quinta Parete (candidature dal 30 agosto, Sassuolo, Parco Vistarino, a cura di: Enrico Lombardi, sabato 18 ore 17-19, domenica 19 ore 10.30-12.30). L’artista Roberto Goldoni, con il progetto “Costruire per distruggere”, propone invece una disamina dello sguardo delle nuove generazioni, dagli anni ‘40 al 2000, rispetto alle precedenti, nel tentativo di ricercare espressione della propria personalità e liberazione dagli schemi (Modena, ArtEkyp Open Studio, curatori: Francesca Baboni, Stefano Taddei, produzione: ArtEkyp Open Studio, presentazione: sabato 18 ore 17 alla presenza dell’artista e dei curatori).
Lo spazio della scelta e della decisione va coltivato fin da bambini ed è proprio a loro, da 0 a 14 anni, insieme alle loro famiglie, che si rivolgono i laboratori “EDEN, il paradiso si può scegliere!”, a cura del Centro per le Famiglie Distretto Ceramico – sede di Sassuolo, con angoli-gioco per bambini accompagnati, giochi di squadra, laboratori da svolgere in loco e kit da portare a casa, riprendendo la simbologia della mela e del serpente (Sassuolo, Villa Giacobazzi – Parco Vistarino, in collaborazione con: Servizi Educativi Comune di Sassuolo, Librarsi, La comune del parco di Braida, Ass. pittori “J. Cavedoni”, Tutto si Muove, Nuovamente Secchia, Mete Aperte, Comunità “Tana per tutti” e Casa Residenza “Casa Serena” – Coop Gulliver -, Coop Solgarden, Compagnia H.O.T Minds, sabato 18 ore 9.30-12.30; 15- 19, domenica 19 ore 9.30-12.30; 15-19). La narrazione-spettacolo “Come Robinson Crusoe” affronta il tema della libertà, dell’ingegno dell’uomo e della sua resilienza e creatività, insieme all’addomesticazione (o il suo tentativo) della natura selvaggia, offrendo spunti e suggestioni ai giovani tra gli 8 e i 12 anni per dare loro modo di sentirsi, come novelli Robinson, artefici del proprio destino (prenotazione obbligatoria, Sassuolo, Villa Giacobazzi – Biblioteca dei ragazzi Leontine, con: Sara Tarabusi, a cura di: Biblioteca dei Ragazzi Leontine, in collaborazione con: Libreria per ragazzi Castello di Carta, venerdì 17 ore 15.30; 17.30, sabato 18 ore 9.30; 11.30; 15.30; 17.30, domenica 19 ore 9.30; 11.30; 15.30; 17.30). Lo spettacolo “Fiabe in Libertà” si rivolge invece ai bambini dai 4 anni in su, con la scena abitata da un topo, una pecora, due castelli, per camminare in un tempo senza tempo, dove le parole aprono a mondi di libertà (prenotazione obbligatoria, Carpi, Teatro Comunale, di e con: Monica Morini, musiche dal vivo: Gaetano Nenna, regia: Bernardino Bonzani, oggetti di scena: Franco Tanzi, a cura di: Castello dei ragazzi, in collaborazione con: Teatro dell’Orsa, sabato 18 ore 17.30, domenica 19 ore 17.30). Con “Via Libera. Perdiqua” sarà disponibile un’installazione interattiva, non stop, per tutti, un gioco con incroci, crocicchi, buche, sorprese. Perché nell’errare non esiste solo l’errore, ma la scoperta di una nuova strada: ci sono vie maestre, ma la libertà non segue un’unica freccia (Carpi, Palazzo dei Pio – Torre dell’Uccelliera I° piano, con: Franco Tanzi, ideazione: Monica Morini, a cura di: Castello dei ragazzi, in collaborazione con: Teatro d’Orsa). Quale icona più rappresentativa di libertà di Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta Calzelunghe? Nello spettacolo “Pillole di Pippi” saranno dati consigli in libertà ai bambini dai 7 anni in su (prenotazione obbligatoria, Carpi, Giardini della Pretura, ideazione: Monica Morini, narratrici: Lucia Donadio, Chiara Ticini, oggetti di scena: Franco Tanzi, a cura di: Castello dei ragazzi, in collaborazione con: Teatro dell’Orsa, sabato 18 ore 16.30-17.30; 18-19, domenica 19 ore 16.30-17.30; 18-19). Con Ologramma altri giovani saranno protagonisti delle loro scelte nel concerto “Ho imparato a vivere. Vincoli che diventano possibilità” (Modena, Palazzo Santa Margherita – chiostro, sabato 18 ore 11, direttrice: Roberta Frison, testi e regia scenica: Carlo Stanzani, produzione: Istituto MEME Modena, CEMU Centro Europeo Musicoterapia, UPGB Università Popolare “Gregory Bateson” Modena).
E infine, quali sono i gradi di libertà sottesi alla logica del linguaggio musicale? Sarà il matematico Piergiorgio Odifreddi a illustrare “La musica dei numeri”, attraverso interventi, dialoghi ed esecuzioni di brani da Bach al Novecento a cura degli allievi dell’ISSM Vecchi Tonelli di Modena e Carpi riuniti in gruppi cameristici (Carpi, Teatro comunale, venerdì 17 ore 20.30).
2. Addomesticamento e domesticazione
Tanti sono i vincoli imposti alla libertà: dalla specie umana al pianeta e dagli umani ad altri umani
Nella Divina Commedia i personaggi femminili non sono molti. Ma quelli che ci sono, sono determinanti. Basti dire che ad accompagnare Dante nel paradiso è una donna: Beatrice. Scelta coraggiosa, perché la donna, in questo modo, assume un ruolo sacerdotale, guida spirituale che precede un uomo nel cammino verso la salvezza. Uno scandalo per il medioevo del sommo poeta. Ma anche oggi, in fondo: il reading di Lella Costa “Intelletto d’amore. Dante e le donne” darà voce alle donne presenti nel testo di Dante, animando il racconto scritto da Gabriele Vacis con Lella Costa, venerdì 17 alle ore 22 in Piazza Martiri a Carpi (in collaborazione con RSI – Radio Svizzera italiana e con la produzione di Mismaonda e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano).
Il percorso della mostra a cura dell’Archivio Storico Comunale di Carpi è dedicato a quello che è forse considerato il più celebre film di Liliana Cavani, “Il portiere di notte”, la cui trama sfida lo spettatore a considerare la possibilità della libera scelta all’interno di una cornice di dominio e sopraffazione; l’esposizione getterà anche luce sull’iniziale formazione dell’idea del film, nata mentre Liliana Cavani lavorava al documentario storico La donna nella Resistenza (Carpi, Palazzo dei Pio – Sala dei Cervi, curatrice: Francesca Brignoli, presentazione: venerdì 17 ore 18). Sempre a Palazzo dei Pio, gli studenti della classe 4T del Liceo Fanti di Carpi illustreranno la decorazione quattrocentesca del Caronte dantesco presente nella sala dei Trionfi, attraverso i versi della Divina Commedia, con lo spettacolo “Traghettatori di anime” dedicato allo spietato “dominatore” dell’Acheronte (Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, coordinamento: Manuela Rossi, Sara Gozzi, Tania Previdi, a cura di: Musei di Palazzo dei Pio, Teatro Comunale di Carpi, sabato 18 ore 17; 18, domenica 19 ore 17; 18). Emblemi che troviamo nel gran viaggio di Dante e di ogni uomo impegnato a cercare, nella libertà, il senso, sono in mostra con gli “Emblemata” di Daniela Alfarano, per invitare il visitatore a fare i conti con lo gran mar dell’essere. Con un testo di Beatrice Buscaroli e una poesia di Davide Rondoni (Modena, Chiesa di Santa Maria della Pomposa, presentazione: domenica 19 ore 21 alla presenza S.E.R. Mons. Erio Castellucci, dell’artista e letture di Davide Rondoni).
Nel patrimonio librario dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, antiche edizioni di atlanti e libri di viaggio corredate da preziosi testi e immagini portano a riflessioni demografico-sociali sul tema della “domesticazione” e del “signoreggiamento”, attraverso il percorso della mostra “Rappresentazioni cartografiche (sec. XV-XVIII). Uno scenario di conoscenza, conquista, superamento dei confini e ricerca di libertà” (Modena, curatrici: Licia Beggi Miani, Milena Ricci, in collaborazione con: Maria Franca Brigatti, Giorgio Montecchi e Giorgio Pighi, a cura di: Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena). Al genere come stereotipo è invece dedicata la mostra documentaria “Rompete le righe!”, a cura dell’Archivio Storico del Comune di Modena, con una selezione di carte, testi, immagini che testimoniano come, nei secoli, la cultura dominante abbia imposto una distinzione netta di ruoli tra uomo e donna e abbia alimentato nell’immaginario collettivo stereotipi difficili da superare, nonostante i tentativi di emancipazione dei decenni più recenti. A questa ideale premessa, si ricollega l’esposizione di Elisabetta Zavoli “Farfalle di velluto”, con 100 fotografie del viaggio compiuto dall’artista nell’Indonesia transgender tra il 2012 e il 2018, che mirano a indagare il processo interiore di trasformazione per realizzare la propria identità (Modena, a cura di: Biblioteca civica d’arte e architettura Luigi Poletti). Sempre a cura della Biblioteca Poletti, segue il laboratorio socio-creativo-culturale per ragazze e ragazzi dai 10 ai 13 anni “Tra(n)sFormazione. Da bruco a farfalla”, che si concluderà con la creazione di un’opera in fieri, ripercorrendo alcune delle fotografie più evocative della mostra “Farfalle di velluto” (Modena, sabato 18 ore 16; 17.30, domenica 19 ore 16; 17.30). Una scrittrice, Katharina Volckmer, il cui esordio è stato un caso letterario internazionale, e una filosofa della politica, Giorgia Serughetti, dialogano sui temi dell’identità: sessuale, di genere, ma anche collettiva e storica, nella conversazione “Libertà è un *”, a cura della Biblioteca Civica Antonio Delfini (Modena, Giardini Ducali – palco, venerdì 17 ore 21). Sempre a cura della Biblioteca Delfini, si propongono uno spettacolo e un laboratorio esperienziale che approfondisce i temi dello spettacolo: “Il grande Ettore”, per famigli e bambini dai 3 anni in su, è liberamente ispirato al libro Ettore. L’uomo straordinariamente forte di Magali Le Huche, e spazza via gli stereotipi machisti a colpi di uncinetto (Modena, Palazzo Santa Margherita – chiostro, durata 50 min, con: Maurizio Vai, Stefania Milia, suoni dal vivo: Antonio Masella, in collaborazione con: Le Chapeau Des Rêves, domenica 19 ore 16). Subito dopo la performance, dialoghi e giochi teatrali invitano all’incontro con l’altro e ad accogliere le differenze senza timori, per famiglie e bambini dai 6 anni in su (durata da 60 a 90 min, con: Maurizio Vai, Stefania Milia, in collaborazione con: Le Chapeau Des Rêves, domenica 19 ore 17).
La soggettività femminile è stata compressa e costretta in silhouettes e ruoli, persino corpi, modellati dall’esterno, mentre le cartografie, i cesellati e poetici lavori fotografici dell’artista Alessandra Calò nell’esposizione “Libera di diventare me stessa” mostrano un sé geograficamente sconfinato non perché gigantesco, ma perché tracima dolcemente dai contorni (Modena, ArteSì Galleria d’Arte Contemporanea, curatrice: Cristina Muccioli, presentazione: venerdì 17 ore 18.15 alla presenza dell’artista e della curatrice). L’esposizione “Elisabetta Sirani. Donna virtuosa, pittrice eroina” presenterà l’arte innovativa dell’artista e incisore bolognese, figura rivoluzionaria per i canoni del tempo (Modena, La Galleria. Collezione e Archivio Storico di BPER Banca, curatrice: Lucia Peruzzi, produzione: La Galleria. Collezione e Archivio Storico BPER Banca). Il monologo “Della libertà punita”, invece, racconta lo stupro di una giovane donna, il fatto, le conseguenze fisiche, emotive e psichiche e il suo riverbero negli occhi della madre, testimone impotente del cambiamento che ne seguirà (Modena, Fondazione Collegio San Carlo – Teatro, venerdì 17 ore 21, testo: Elena Bellei, con: Olivia Corsini, regia: Gaia Saitta, produzione: Artisti Drama).
Con il corto “Libera” (IT 2021, 60′), si mettono in scena le storie di sette donne alle prese con complesse situazioni familiari e lavorative (Modena, Teatro Guiglia, Nicoletta Rinaldi, sceneggiatura e regia, Roberto Cerè, fotografia e riprese, Saverio Maro, operatore montaggio ed editing video, Nicolò Simonini, musiche originali, Silverio Lega, musiche originali, Alessandra Bertoli, voce, a cura di: Morena Di Leo, Imma De Marino, venerdì 17 ore 17; 19; 21, sabato 18 ore 17; 19; 21, domenica 19 ore 17; 19; 21).
Nella mostra “Essere disparte” i soggetti di Federica Poletti si sottraggono alla “normalità” tutta contemporanea di esistere, di esserci, nel limite della propria esposizione di sé (Modena, Palazzo Ferrari Moreni, curatrice: Giulia Caverni, in collaborazione con: Rua Muro 60, presentazione: venerdì 17 ore 19 alla presenza dell’artista e della curatrice).
Rifacendosi alle sue esperienze formative, maturate nella contro cultura dei primi anni Ottanta, Andrea Chiesi in “La libertà delle erbacce” si misura con il ritorno delle piante pioniere nei luoghi abbandonati, come espressione di ribellione e di libertà della natura, che tende a sfuggire al controllo e alla coercizione: le erbacce sono come punk che occupano i luoghi abbandonati, trasformandoli in spazi liberi, espressione di ribellione culturale e sociale (Modena, Complesso San Paolo ex Chiesa, Sala delle Monache, curatore: Fulvio Chimento, a cura di: Associazione Cerchiostella, Galleria D406, presentazione: venerdì 17 ore 18 alla presenza dell’artista e del curatore). La mostra fotografica “Natural Ellipsis” presenta al pubblico il progetto intitolato To Search the Secret of the Forest realizzato da Pietro Lo Casto in un villaggio nepalese al limitare di una tentacolare foresta, che si pone l’obiettivo di innescare una riflessione sulla necessità di metànoia o “conversione” ecologica, cambiando le proprie abitudini (Modena, curatrice: Rita Meschiari, a cura di: GATE 26A e Studio Tape, presentazione: sabato 18 ore 18 alla presenza dell’artista e della curatrice). Attraverso la costruzione di un ambiente dedicato, la natura artificiale invade via dello Zono aprendo un orizzonte verticale selvatico: “Campo Libero. Un posto dove provare” di Alberonero racconta una storia di libertà contenuta nell’abitudine del quotidiano (Modena, produzione: Consorzio Creativo, Cinzia Ascari, The SOLO House, presentazione: venerdì 17 ore 19 alla presenza dell’artista). L’installazione scenografica “ATLAS. L’erbario in viaggio”, realizzata appositamente per l’edizione 2021 libertà e per lo spazio pubblico della città di Modena, racconta attraverso immagini e disegni di artisti internazionali l’”atlante” delle principali specie botaniche che caratterizzano il paesaggio del Mediterraneo, descrivendo, sulla cancellata dell’Orto Botanico, una vegetazione libera di vagare oltre i confini (Modena, Giardini Ducali. curatrice: Claudia Zanfi, a cura di: GREEN ISLAND/Atelier del Paesaggio, presentazione: venerdì 17 e sabato 18 ore 18 con visite guidate alla presenza della curatrice). Traendo spunto dal materiale epigrafico proveniente dall’Albero della Libertà eretto dai rivoluzionari nella Piazza dell’Orologio (attuale Piazza Garibaldi a Sassuolo) nel 1796, la mostra “L’Albero della Libertà” racconterà la breve storia di quel monumento, attraverso alcune testimonianze grafiche per poi spalancare alle divagazioni sul tema dell’artista Franco Hüller (Sassuolo, Sala Biasin, curatore: Luca Silingardi, a cura di: Servizio Attività Culturali e Associazionismo – Comune di Sassuolo). Con il laboratorio “La libertà non è star sopra un albero…”, partendo da antiche tradizioni popolari e attraversando la fase “politica” del simbolo, ci si vuole aprire all’oggi, consegnando semi di alberi da piantare per il futuro nostro e delle generazioni che verranno (Modena, Complesso San Paolo – Cortile del Leccio, a cura e conduzione di: Giovanna Bosi e Giovanna Barbieri, con la collaborazione di: Giulia Santunione, Daniele Bertoni, Elisabetta Sgarbi e Luigi Maffettone, produzione: Orto Botanico, UNIMORE, venerdì 17 ore 15.30; 17, sabato 18 ore 10; 11.30; 15.30; 17, domenica 19 ore 10; 11.30; 15.30; 17).
Con “Verdi Meraviglie Estensi”, visite guidate teatralizzate dei Giardini Ducali del Palazzo Ducale di Sassuolo saranno condotte dallo storico dell’arte Luca Silingardi in collaborazione con l’Associazione Teatrale STED, fornendo una preziosa occasione per comprendere come il giardino sia luogo di addomesticamento per eccellenza, progetto in cui dare ordine alla natura disciplinandone la biodiversità (Sassuolo, prenotazione obbligatoria, a cura di: Servizio Attività Culturali e Associazionismo – Comune di Sassuolo, sabato 18 ore 17; 18). A cura dell’Associazione STED, l’azione performativa “Ab-soluta. Atto unico su libertà e legami” mette in questione, attraverso l’intreccio di riflessione filosofica, dati scientifici e riferimenti poetico-letterari, l’idea di Homo sapiens come “signore unico del pianeta”, e la contrapposizione ingenua tra micro-sfera privata-personale e macro-sfera politico-economica nella gestione della crisi ecologica, per mostrare come essere liberi è sapersi e sentirsi infinitamente legati (Sassuolo, Teatro Temple, di: Marco Marzaioli e Mariagrazia Portera, a cura di: STED, sabato 18 ore 21).
La rassegna cinematografica “Non riconciliati” presenta alcuni campioni della libertà di essere se stessi in faccia al mondo, senza rimanere racchiusi nelle vecchie gabbie e convenzioni (Modena, Sala Truffaut, curatore: Alberto Morsiani, a cura di: Associazione Circuito Cinema). Venerdì 17 alle ore 20, “1968 – Gli Uccelli. Una storia mai raccontata” di Silvio Montanaro (Italia 2019, 54′) presenta il gruppo più avanguardista e libero dei movimenti studenteschi del ‘68 (al termine della proiezione incontro con il regista). Alle ore 21.30 “White Riot” di Rubika Shah (Gran Bretagna 2019, 84′, versione originale con sottotitoli italiani) ripercorre la parabola del movimento Rock Against Racism, nato negli anni Settanta ed aiutato nella sua battaglia dalla scena punk inglese di quegli anni. Sabato 18 alle ore 20, “Il mio nome è clitoride” di Lisa Billuart-Monet (Belgio 2019, 80′, versione originale con sottotitoli italiani) esplora le confessioni di giovani donne, in un’inchiesta intima tutta femminile sull’erotismo, con un linguaggio franco, diretto, esplicito. Alle ore 21.30 “Coming Out” di Denis Parrot (Francia 2018, 64′, versione originale con sottotitoli italiani) rappresenta quel momento in cui giovani di tutto il mondo filmano e rendono pubblico il loro coming out. Domenica 19 alle ore 18.15 “Disco ruin – 40 anni di club culture italiana” di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto (Italia 2020, 107’) ci conduce in un viaggio visionario, tra notti in autostrada e afterhours che divorano il giorno, mentre alle ore 20.15 “Now” di Jim Rakete (Germania 2020, 73′ versione originale con sottotitoli italiani) presenta la nuova ondata di giovani attivisti in difesa dell’ambiente del futuro, da Greta Thunberg al gruppo Extinction Rebellion.
Nella mostra di Massimo Morandi, “Il libero mare emancipa lo spirito”, opere d’arte e dipinti si confrontano con il tema della libertà in mare, spazio della pirateria e delle nuove scoperte, ma anche mare libero per i vagabondaggi di avventurieri e ascetici viandanti (Modena, Bottega d’Arte – Centro d’Arte e Cultura Torre Strozzi, a cura di: Centro d’Arte e Cultura Torre Strozzi, presentazione: sabato 18 ore 18 alla presenza dell’artista).
Nelle cinque tappe del viaggio itinerante “Mr Exit – Five point”, il personaggio grafico di Anna Armellino, che incarna l’essere umano nell’esercizio di una scelta, lascerà in vetrine o bacheche del centro storico di Modena oggetti “totem”, a simboleggiare ostacoli o risorse, alibi o soluzioni al fine di arrivare ogni volta alla propria via d’uscita (Modena, curatore: Stefano Santachiara, a cura di: Studio A.A.P+0, PuntoZero, H2P, presentazione: venerdì 17 ore 17.30 alla presenza dell’artista).
3. Processi di costruzione dell’abitudine
Il nostro stare al mondo si situa tra autonomia della libertà e automazione dell’abitudine: abiti, ruoli, routine e codici sono la segnaletica della nostra esistenza
Venerdì 17 settembre alle ore 21 in Piazzale della Rosa a Sassuolo, Stefano Bartezzaghi e Alessio Viola si avvarranno dell’intelligenza collettiva del pubblico discutendo di “Regole combinatorie” e presentando un cruciverba su libertà e creatività, quale gioco che rende visibile la strettissima connessione tra vincoli e inventiva, tra immaginazione e combinatoria.
Nella storia della moda, le tappe più significative di innovazione hanno spesso coinciso con momenti di liberazione per le donne e gli uomini. A Carpi, distretto tessile, con la mostra “Habitus. Indossare la libertà” si raccontano 11 capi iconici che hanno cambiato la storia non solo della moda, ma anche quella sociale e culturale del Novecento (Musei di Palazzo dei Pio, curatori: Manuela Rossi, Alberto Caselli, Luca Panaro, a cura di: Musei di Palazzo dei Pio, presentazione: venerdì 17 ore 19). La performance “Ghiaccio” si presenta sotto forma di tableau teatrali, progettati nella mostra “Habitus”, per mettere in risalto il percorso conflittuale della Donna presente nella storia di Barbablù: sottomissione e obbedienza si scontrano con il desiderio di identità e la curiosità diventa il motore fondamentale della ribellione (Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, coordinamento: Gigi Tapella, Sara Gozzi, con: FARE Teatro – Teatro Comunale di Carpi, in collaborazione con: Musei di Palazzo dei Pio, venerdì 17 ore 21, sabato 18 ore 18; 21, domenica 19 ore 17; 19) A Modena, invece, l’opera in mostra, in bronzo e porcellana, di Bertozzi & Casoni, “Le porte regali”, rappresenta un albero di pesco in fiore con le radici rivolte al cielo, a simboleggiare la liberazione dai vincoli terreni (Modena, produzione: Museo Bertozzi & Casoni). A cura delle Gallerie Estensi, sia a Modena che a Sassuolo sarà presente un intervento site-specific dell’artista Mustafa Sabbagh “Spazio Disponibile. Areare il pensiero prima di soggiornarvi”, per offrire una visione sul nostro rapporto con il patrimonio artistico antico, offerto come merce e prodotto di consumo, o viceversa fonte inesauribile per riflessioni su noi stessi e il presente (Galleria Estense di Modena, Palazzo Ducale di Sassuolo, curatori: Federico Fischetti, Fabiola Triolo).
Il concerto “Per mestiere e per diletto. Johann Sebastian Bach e Benedetto Marcello” evoca l’ambigua coppia antinomica della pratica artistica per il piacere o come attività condizionata dalle necessità di sussistenza e soggetta alla committenza (Modena, Chiesa di San Bartolomeo, con Michele Barchi al clavicembalo, a cura di: Grandezze & Meraviglie, Festival Musicale Estense, sabato 18 ore 21). Rivolgendosi invece alle nuove forme musicali del Romanticismo, il concerto “Robert Schumann: forme in libertà” rappresenterà, con libere interpretazioni e parafrasi jazzistiche, il lungo e complesso lavoro di riflessioni e sperimentazione di composizioni in forma di variazioni inaugurato da Schumann (Modena, Fondazione Gioventù musicale d’Italia, sabato 18 ore 21, Stefano Calzolari al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso, a cura di: Fondazione Gioventù musicale d’Italia – sede di Modena). La mostra fotografica “Autenticità o finzione? L’obiettivo e il ritratto” vuole riflettere sulla libertà creativa del fotografo nel ritrarre le persone, tra stereotipi e ripetizioni, con dieci fotografi per un soggetto, per comporre un collage visivo di nuova identità (Modena, Teatro Tempio – cortile, coordinamento: Chiara Casotti, a cura di: Associazione Tempio, ARTyou, presentazione: venerdì 17 ore 17). Seguirà venerdì 17 alle ore 19, con replica domenica 18 ore 17, il percorso di ascolto “Liberi di essere…Bach & co. Libertà e interpretazione nella musica classica”, con Armando Saielli, pianista, per scoprire quali finite o infinite possibilità hanno i musicisti di fronte a uno spartito. Il laboratorio e l’installazione “Pensieri sospesi. Opera collettiva per riflettere sul concetto di libertà” consistono nella realizzazione partecipata di una struttura sospesa di pensieri in libertà, dove i visitatori saranno invitati a condividere personali riflessioni ispirate al tema (Modena, Palazzo Santa Margherita – FMAV, a cura di: Fondazione Modena Arti Visive, sabato 18 ore 16-19, domenica 19 ore 16-19). L’Ennesimo Film Festival, con “Non è l’Ennesimo festivalfilosofia. La libertà che crediamo di avere”, presenta 7 corti finalisti, che affrontano il concetto di libertà attraverso il punto di vista soggettivo dei loro protagonisti, di fronte a muri, limiti, confini (astratti o reali) (Sassuolo, Crogiolo Marazzi, a cura di: Tilt Associazione Giovanile – Ennesimo Film Festival, sabato 18 ore 21).
I giovani volontari AISM organizzano il laboratorio esperienziale “Liberi nella città” in cui i partecipanti avranno modo di vestire i panni di una persona alle prese con le barriere architettoniche più comuni nei luoghi di pubblico accesso (come ristoranti, cinema, musei, ecc.), procedendo poi, attraverso l’utilizzo del portale di condivisione e ricerca di attività accessibili Accessibility4all, a un lavoro di analisi e confronto per arrivare a comprendere che, se ogni luogo fosse reso accessibile, la disabilità smetterebbe di essere tale e si trasformerebbe in semplice differenza (Modena, Monastero di San Pietro – chiostro, a cura di: AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla onlus – Sezione di Modena, in collaborazione con: AISM – Sede Nazionale, sabato 18 ore 10.30-12; 15-16.30).
La pandemia ci ha insegnato che tutto può cambiare da un momento all’altro. Gli scatti di Alessio Romenzi, in “Don’t leave me alone”, raccontano l’intervento di Medici Senza Frontiere in quattro dei contesti italiani in cui ha agito durante il picco della pandemia della scorsa primavera (Modena, Palazzina dei Giardini – FMAV, a cura di: Medici Senza Frontiere, Fondazione Modena Arti Visive, presentazione: venerdì 17 ore 18 alla presenza dell’artista). Venerdì 17 alle ore 18 ci sarà la presentazione della mostra fotografica “Don’t leave me alone” e della campagna #50annidiumanità per celebrare i 50 anni dalla nascita di Medici Senza Frontiere, con una conversazione tra Alessio Romenzi, Claudia Lodesani, Lorenzo Respi (Modena, Giardini Ducali – palco, a cura di: Medici Senza Frontiere, in collaborazione con: Fondazione Modena Arti Visive).
Sarajevo venticinque anni dopo, dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti, è invece il fulcro delle foto di Luigi Ottani in “Shooting in Sarajevo. Installazione performativa”, presso la Galleria Annovi di Sassuolo (curatrice: Roberta Biagiarelli, a cura di: Babelia – Progetti Culturali, con: festivalfilosofia, presentazione: venerdì 17 ore 18.30 alla presenza dell’artista) e in “Shooting in Sarajevo. Polaroid” presso la Galleria Paggeriarte (Sassuolo, curatrice: Roberta Biagiarelli, a cura di: Babelia – Progetti Culturali, produzione: Comune di Sassuolo e festivalfilosofia, presentazione: venerdì 17 ore 19.30 alla presenza dell’artista).
Nelle trenta immagini in bianco e nero della mostra di Giancarlo Pradelli “Intersezioni” emergono dettagli e frammenti che svelano l’identità di costruzioni moderne e architetture storiche, in un connubio tra artificiale e naturale, attraverso il lavoro fotografico svolto su Modena durante il primo lockdown del marzo 2020 (Modena, Giancarlo Pradelli Studio). Spesso lo sguardo degli osservatori è legato all’abitudine, intesa come automaticità dell’osservare. Lo sguardo dell’artista, invece, si stacca dall’abitudinarietà, è un modo di osservare istintuale, non reiterato, come le foto di Fulvia Fioroni cercano di mostrarci in “Sguardi. Fuori dall’abitudine”, tra eccezioni e variazioni (Sassuolo, Galleria d’arte Cavedoni, curatore: Carlo Alberto Zini, in collaborazione con: Magazzini Criminali Presentazione: sabato 18 ore 18 alla presenza dell’artista e del curatore). Gli artisti Lombardo, Manfroni, Monti, Puzziello, Sarrecchia, Tumminia, Zecchini con la loro mostra “Flight” hanno trovato il modo di liberarsi dall’incubo che ci ha colti all’improvviso nella maniera più consona al proprio essere: evadendo attraverso la capacità di creare, di esaminare il proprio rapporto con la natura, anche umana (Modena, curatrice: Cristina Boschini, a cura di: Ranarossa 3.0, presentazione: venerdì 17 alle ore 18 alla presenza degli artisti e della curatrice). L’essere umano da solo in caduta è l’esito della solitudine e del senso di impotenza di fronte alla pandemia, uno spazio vuoto in cui ci troviamo e che ci permette di percepire la nostra fragilità e impermanenza da una parte, e la necessità di rinnovamento drastico e un senso estremo di libertà dall’altra, come farà vedere l’installazione di Virginia Zanetti “I just want to know who I am” (Modena, AGO Modena Fabbriche Culturali – Chiesa di San Nicolò, curatrice: Chiara Dall’Olio, produzione: Fondazione Modena Arti Visive, in collaborazione con: Traffic Gallery – Bergamo -, ArtVerona – Level 0, venerdì 17 ore 9-23, sabato 18 ore 9-23, domenica 19 ore 9-21).
Con “Libertà al metro quadro” studenti delle scuole superiori di Modena e provincia che hanno nel tempo partecipato al Progetto Clip del festivalfilosofia potranno aderire a un laboratorio e mettere in scena un loro copione, una drammaturgia composta da personali esperienze sulle dinamiche vissute in quarantena, creando una loro stanza privata; lo spettatore si muoverà in gruppi ristretti, alla scoperta di questi piccoli mondi (Modena, Parco Archeologico Novi Ark, sabato 18 ore 18, domenica 19 ore 16, a cura di: STED, coordinamento: Tony Contartese, Marco Marzaioli, produzione: festivalfilosofia).
Tramite l’opera fotografica, si evidenziano quelli che sono i limiti alle nostre azioni ma anche le azioni che creano limiti e, infine, le azioni per abbattere i limiti, come emerge in maniera espressiva dall’esposizione di Ascari, Borraccino, Castelli, Federzoni, Gilli “LimitAzioni” (Modena, Centro Culturale G. Alberione, curatore: Gianni Rossi, a cura di: Fotoclub Colibrì BFI, presentazione: venerdì 17 ore 17 alla presenza del curatore e degli artisti). Ai vincoli della malattia e del proprio passato, insieme alle possibilità di reinventarsi ogni giorno con una storia nuova, dimenticando ricordi dolorosi, è dedicato lo spettacolo “Libero di dimenticare. Diario D’Alzheimer” (Modena, di e con: Davide Bulgarelli, a cura di: Università per la Terza Età di Modena, venerdì 17 ore 21). Intorno al tema “libertà” la poesia si esprime fin dai classici, in forme prevalentemente epiche e liriche. Con il reading “S’io posso un dí”, sotto la conduzione di Carlo Alberto Sitta, a parlare sarà soprattutto la recente produzione poetica tra USA e Italia, in una ragionata fabulazione dei linguaggi proposti a cura del poeta e critico letterario Paolo Valesio; si traccerà, inoltre, con Raffaella Terribile, un’indagine sullo sviluppo dell’espressione artistica contemporanea nell’iconografia tra USA e Italia (Modena, produzione: Laboratorio di poesia, venerdì 17 ore 15.30-18.30).
La mostra “The Marazzi Years 1975-1985” celebra la collaborazione instaurata tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta tra il grande fotografo emiliano Luigi Ghirri e l’azienda Marazzi, con una selezione di circa 30 stampe sostanzialmente inedite che evidenziano lo svincolarsi dell’artista dai canoni dell’immagine pubblicitaria e di prodotto (Sassuolo, Palazzo Ducale, curatrice: Ilaria Campioli, a cura di: Gallerie Estensi, in collaborazione con: Archivio Luigi Ghirri, Marazzi Group).
Presso il Civico Planetario “F. Martino” di Modena, con la mostra “Istruzione tecnica e liberazione dal lavoro manuale”, verranno esposte foto storiche dell’Istituto scolastico Corni risalenti agli anni Venti, Trenta, Quaranta e piccole macchine utensili con relative schede tecniche, che fanno parte della ricca strumentazione del Museo dell’Associazione e del “Corni”; si terranno anche visite guidate con esperti operatori (curatori: Tiziano Quartieri, Olimpia Nuzzi, Alessandro Casalgrandi, a cura di: Amici del Corni, in collaborazione con: Modenamoremio, Civico Planetario F. Martino, presentazione: venerdì 17 ore 17.30 con A. Casalgrandi).
4. Istituzioni della libertà
Opere, spettacoli e laboratori ricostruiscono simboli e fasi della libertà tra esperienza storica e interpretazione artistica
Sabato 18 alle ore 21.30 in Piazza Martiri a Carpi, la scrittura e la narrazione di Ezio Mauro nello spettacolo “La dannazione: 1921. La sinistra divisa all’alba del fascismo” incontreranno la voce di Massimiliano Briarava, in una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici: da Terracini a Turati, da Serrati a Bordiga, a Gramsci. Pur pervasi da ideali altissimi di liberazione e riscatto, sembrano tutti condannati dentro il perimetro delle loro divisioni, mentre il Paese sta per essere inghiottito dalla reazione che si fa dittatura.
Libertà. E il pensiero corre subito al grande eroe modenese del Risorgimento, Ciro Menotti. Cantore Galleria Antiquaria presenta una galleria di ritratti (dipinti e sculture) di alcuni dei protagonisti di quel drammatico momento storico, con la mostra di Wainer Vaccari, “Ciro Menotti e il Duca. Una battaglia di libertà” e una riflessione di Stefano Bonaga (Modena, da un’idea di: Leonardo Piccinini, a cura di: Cantore Galleria Antiquaria, presentazione: venerdì 17 ore 19 alla presenza dell’artista e di Stefano Bonaga). Al patriota modenese è dedicata anche la rassegna Ciro Menotti “uno che amò sempre il suo simile” che si sviluppa attraverso l’esposizione di opere e cimeli provenienti dalle raccolte del Museo del Risorgimento di Modena (Modena, curatore: Stefano Bulgarelli, a cura di: Museo civico di Modena). Presso il cortile della Casa di Ciro Menotti, il percorso narrativo di Marco Bertarini, “Piccoli ribelli”, si rivolge a famiglie e bambini dai 6 anni, a partire dal racconto Rafik Schami, chiara ed avvincente metafora su potere, ribellione e libertà, che farà da sfondo anche alla storia di Ciro Menotti, filo conduttore di tutte le iniziative promosse dal Museo Civico (a cura di: Servizio Educativo Museo Civico di Modena, sabato 18 ore 15; 17, domenica 19 ore 15; 17). Presso l’atrio di Palazzo dei Musei, Flavio Favelli racconta la storia dell’opera “Gli Angeli degli Eroi”, operazione tanto istituzionale quanto sovversiva, pensata in origine come murale, poi divenuta grande pannello di legno dipinto al MAXXI di Roma e infine parte delle celebrazioni del 4 novembre in piazza del Quirinale (Modena, a cura di: Museo Civico di Modena, sabato 18 ore 19). Sul muro esterno della Palestra Panaro Flavio Favelli realizzerà “Ciro Menotti 1928-1949”, una pittura su muro che presenta non la figura del patriota ma, attraverso la tecnica pittorica del “razzle dazzle”, il sommergibile della Regia Marina italiana attivo dal 1928 al 1949, emblema dell’appropriazione di simboli risorgimentali da parte del regime fascista (curatrici: Serena Goldoni, Cristina Stefani, a cura di: Museo Civico di Modena).
“Che fine ha fatto Irma?” è uno Urban Game in cui i partecipanti, singolarmente o in gruppo, per mezzo di comunicazioni via Whatsapp, saranno condotti sulle tracce della staffetta Irma, attraversando, in questo modo, alcuni luoghi di Modena che sono stati centrali per la conquista della libertà dal nazifascismo (Modena, Piazza Torre, a cura di: PopHistory, in collaborazione con: Rivoluzioni, persone luoghi ed eventi del ‘900 tra crisi e trasformazioni, promosso da Istituto storico di Modena, Centro documentazione donna, Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e Fondazione di Modena, venerdì 17 ore 21-22.30, sabato 18 ore 15-16.30; 16.30-18, domenica 19 ore 9.30-11; 11-12.30). Attraverso un’esperienza a tappe per Modena, “90 minuti di Libertà” racconterà il campionato italiano di calcio del 1944, tra bombardamenti e ricerca di normalità di un semplice campionato di calcio che ha rappresentato qualcosa di estremamente più complicato e profondo (Modena, centro storico, domenica 19 ore 10; 11; 12, a cura di: Mo’ Better Football, in collaborazione con: STED, Collettivo FX e Istituto Storico di Modena, drammaturgia di: Damiana Guerra e Giuseppe Piccione).
Giuseppe Antonelli, accompagnato dalla voce di Chiara Lagani, ripercorre le vicende alterne del modello linguistico di Dante in “Dante e la grammatica della libertà”, discutendo anche della celebre lettera di Petrarca a Boccaccio sul primato dantesco, che apre la mostra Dante Gli occhi e la mente. Un’epopea pop curata per il MAR di Ravenna da Giuseppe Antonelli (Piazza Grande – Sito Unesco, sabato 18 ore 22.30, in collaborazione con: MAR – Museo d’arte della città di Ravenna). L’esposizione “Dante illustrato nei secoli. Testimonianze figurate nelle raccolte della Biblioteca Estense Universitaria” ripercorre l’intera storia del ‘Dante figurato’, dalla sequenza quasi cinematografica di acquarelli papyrus style del Dante Estense fino ai recenti Dalì e Guttuso, passando per le ‘imagini’ di Amos Nattini e chiudendo con il video realizzato per l’occasione dagli studenti dell’Accademia di Belle arti di Bologna (Modena, Palazzo dei Musei, Biblioteca Estense e Universitaria – Sala Campori, curatrice: Grazia Maria De Rubeis, a cura di: Gallerie Estensi).
Al Campo di Fossoli di Carpi, la compagnia Teatro dell’Argine guiderà un gruppo di giovani lettori nella performance “Libertà va cercando. Il Canto di Ulisse per Primo Levi”, con la lettura integrale del capitolo Il Canto di Ulisse del libro Se questo è un uomo, seguita dalla lettura a cura degli attori della compagnia del Canto XXVI dell’Inferno della Divina Commedia che è il fondamento del capitolo: emergerà in maniera vivida la ricerca della bellezza della lingua che rappresenta l’estremo tentativo di mantenere e ricreare nel mondo disumanizzato del lager uno spazio di immaginazione e libertà (Carpi, a cura di: Fondazione Fossoli, in collaborazione con: Compagnia Teatro dell’Argine, Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri – Terre d’Argine, venerdì 17 ore 18.30). Nel suggestivo ambiente del Cortile delle Stele del Museo Monumento, con “Libertà va cercando. Dall’alto mare aperto al mare richiuso”, verrà riproposta alle ore 21 la lettura integrale del Canto XXVI dell’Inferno della Divina Commedia, canto che il deportato Primo Levi si sforza di ricordare per insegnare al compagno belga Jean il Pikolo la lingua italiana, (Carpi, a cura di: Fondazione Fossoli, in collaborazione con: Compagnia Teatro dell’Argine, venerdì 17 ore 21). Nella sede prestigiosa della Sala del Culto della ex Sinagoga, in collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, “Libertà va cercando. L’inferno di Federico Zuccari” offrirà un percorso multimediale per esplorare l’opera artistica di Zuccari e insieme la sua contaminazione con i testi di Dante e di Primo Levi (Carpi, a cura di: Fondazione Fossoli, presentazione: sabato 18 ore 19). Attraverso l’installazione “Libertà va cercando. Tracce di umanità in viaggio” verrà inoltre messa a disposizione del visitatore l’App Campo Fossoli rinnovata, attraverso la quale sarà possibile ascoltare il racconto e la testimonianza di chi nel periodo della guerra ha perso la libertà – e spesso la stessa vita – per seguire la propria coscienza. A quelle voci del passato si affiancheranno quelle di chi oggi lascia la propria terra, gli affetti, per affrontare viaggi disperati dalla ricerca di condizioni di vita umane e dignitose (Carpi, a cura di: Fondazione Fossoli, in collaborazione con: Fuse* Factory, Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri – Terre d’Argine, presentazione: venerdì 17 ore 17.30). Un’altra applicazione, DigiMO, permetterà ai visitatori di rivivere il monumento della Modena repubblicana (1796-1799), “La statua della Libertà”, innalzata sui resti del colossale ritratto equestre di Francesco III d’Este, che cadde sotto la furia iconoclasta di un fanatico della Rivoluzione (Modena, Piazza Sant’Agostino, curatori: Francesco Gherardini, Simone Sirocchi, a cura di: Centro DHMoRe). Le parole di Primo Levi tornano, con quelle di Hermann Langbein, nello spettacolo “Gerarchia e Privilegio”, melologo per voce e pianoforte che metterà in scena una riflessione sulla struttura e sulle dinamiche dei campi di sterminio (Modena, Fondazione Collegio San Carlo – Teatro, domenica 19 ore 21, produzione: Amici della Musica di Modena e Istituto Italiano di Cultura di Lubiana, Diana Hobel – drammaturgia, Claudio Rastelli – musiche). “La libertà incompleta” è l’esposizione a cura dell’ANMIG Modena che traccerà la storia infinita dei conflitti, dei costi e delle perdite, dalle guerre alle pandemie, proponendo pannelli illustrativi e postazioni audio-video con immagini e docufilm a ciclo continuo, tra cui il docufilm originale che dà il titolo alla mostra e che sarà presentato sabato 18 alle ore 17.30 (Modena, Casa del Mutilato “Gina Borellini”). L’idea che assolutismo e ragione di Stato siano inconciliabili con l’aspirazione alla libertà dei popoli e con le inclinazioni personali dei singoli individui è il tema dello spettacolo tra letture e musica legato a Schiller e alle influenze che i suoi testi hanno avuto sui grandi musicisti: “Note libere. Tra Schiller, Verdi, Donizetti, Beethoven. Violenza del potere e aspirazione alla libertà” (Modena, Teatro Storchi, a cura di: Modena Città del Belcanto, in collaborazione con: ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi-Tonelli”, con il Corso di Raina Kabaivanska, sabato 18 ore 21).
Con “Tana libera tutti! Libertà trasmissibili” sarà possibile interagire con la grande installazione chiamata “Liberta” a forma di accento, che funge da parete per un’esposizione di piccoli oggetti accompagnati da frasi esplicative e testimonianze sia dei volontari delle varie associazioni coinvolte dal Centro Servizi Volontariato, sia da parte dei cittadini, sulla loro idea di libertà e partecipazione (Modena, Piazza Matteotti, a cura di: Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, venerdì 17 ore 10-12; 17-19, sabato 18 ore 10-12; 17-19, domenica 19 ore 10-12; 17-19).
Ai confini decisi artificialmente per scopi politici e a quelli naturali, fino ai confini al tempo del Coronavirus e al rapporto coi cambiamenti climatici è dedicato il percorso espositivo “Confini. Limiti mobili in una realtà che muta”, che si nutre anche di una collaborazione con l’Università di Padova e, in particolare, con gli autori del recentissimo libro Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro, di Telmo Pievani e Mauro Varotto con mappe di Francesco Ferrarese (Modena, curatori: Milena Bertacchini, Mauro Soldati, a cura di: Museo Universitario GEMMA, con il patrocinio di: AIC – Associazione Italiana di Cartografia, presentazione: venerdì 17 ore 17 con Mauro Varotto e Francesco Ferrarese). Quali potranno diventare i confini del nostro Paese in un futuro prossimo? Per rispondere al quesito, saranno organizzate visite guidate alla mostra (Museo Universitario GEMMA, ogni 30′ con ingresso contingentato, durata della visita 20′, sabato 18 ore 17-19, domenica 19 ore 15-17).
I confini di un continente e quelli culturali sono al centro della conversazione della scrittrice Simonetta Agnello Hornby in “Africa, oltre gli stereotipi”, con racconti di giovani africani e il dialogo con una giovane dottoressa per lasciarsi interrogare dalle storie di libertà di chi ha sperimentato un differente accesso a diritti e opportunità. Un confronto reso ancora più vivo dagli interventi musicali di Jabel Kanuteh e Marco Zanotti: duo di percussioni e kora, autori dell’album Freedom of Movement (Modena, Giardini Ducali – palco, a cura di: Medici con l’Africa Cuamm, domenica 19 ore 21). Sul tema dei diritti e delle opportunità, l’installazione “L’UE zona di libertà LGBTIQ” permetterà di accedere, attraverso QRcode, a contenuti interattivi sui dati dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali, partendo dai pannelli con i colori della bandiera arcobaleno, proponendo inoltre quiz interattivi per i partecipanti (Modena, Palazzo Comunale Galleria Europa, a cura di: Centro Europe Direct, Fondazione Giacomo Brodolini, in collaborazione con: Rappresentanza a Milano della Commissione europea).
Per invitare a riflettere sul concetto di limitazione delle libertà personali e su come esso si sia modificato nel tempo, il Palazzo Comunale di Modena ospita visite guidate alla scoperta delle sue carceri in “Libertà e potere nella civiltà comunale” (a cura di: Museo Civico di Modena – Coordinamento Sito Unesco, venerdì 17 ore 14.30; 19, sabato 18 ore 14.30; 19, domenica 19 ore 14.30; 19.00). Anche il Duomo di Modena sarà visitabile per rintracciare e conoscere quelle opere dell’apparato decorativo che esprimono la libertà di scegliere e agire, indicando anche la liberazione dal demonio e dalle malattie, la prigionia e la liberazione dai peccati: “Il Duomo tra libero arbitrio, liberazione e salvezza” (a cura di: Musei del Duomo di Modena, in collaborazione con: Coordinamento Sito Unesco di Modena, venerdì 17 ore 9.30-18.30, sabato 18 ore 9.30-18.30, domenica 19 ore 9.30-18.30). Sempre sulla negazione o limitazione delle libertà personali, ma a partire dal romanzo contemporaneo Balzac e la Piccola Sarta cinese dell’autore Dai Sijie, presso il chiostro di Palazzo Santa Margherita sarà messo in scena il reading “Il volo della fenice. Leggere per essere liberi” (Modena, venerdì 17 ore 21, testo e regia: Sandra Tassi, a cura di: Associazione culturale “Il Leggio”).
A partire dalle parole di Gramsci dal carcere, lo spettacolo teatrale “Il mondo è una unità si voglia o non si voglia” attraversa l’esperienza basagliana di superamento dei manicomi e di ritrovamento della centralità della Persona, arrivando ai nostri giorni, tra gridato distanziamento sociale e necessario distanziamento fisico, con performers che coinvolgeranno il pubblico, per sperimentare il valore terapeutico della libertà con parole liberate e collettive; scrittura scenica di Claudio Ascoli, con l’amichevole collaborazione e consulenza degli psichiatri Franco Rotelli e Piero Cipriano e dell’antropologo Pietro Clemente (Modena, Piazza Roma, di Claudio Ascoli, produzione: Chille de la balanza, in collaborazione con: AUSL Modena, venerdì 17 ore 21).
Il cinema è una di quelle pratiche interessate da censura, tagli, pecetti, sequestri, tra intenzione governativa di controllo e libertà e volontà artistica di espressione. La rassegna “Ciak, si taglia!” (Carpi, Biblioteca Loria – Auditorium, a cura di: Biblioteca multimediale A. Loria) presenta l’incontro con il critico cinematografico Federico Bernocchi venerdì 17 alle ore 21 “Le libertà del cinema. Dalla censura alle nuove regole dell’Academy sull’inclusione e la diversità”; a seguire la proiezione di “Ultimo tango a Parigi” V.M. 18 di Bernardo Bertolucci (Italia, 1972, 124′), pellicola sequestrata, dissequestrata e a lungo sotto processo, fino alla riabilitazione del 1987. Sabato 18 alle ore 21 “Talking About Trees” di Suhaib Gasmelbari (Sudan, 2019, 97′, versione originale con sottotitoli italiani: liberatoria in corso di concessione), un film selezionato alla Berlinale, mostrerà cosa significhi portare l’arte e l’industria cinematografica in un paese come il Sudan. Domenica 19 alle ore 18 con “Giulio Andreotti. Il cinema visto da vicino” di Tatti Sanguineti (Italia, 2014, 94′), si alterna il girato della più lunga intervista mai rilasciata dal politico democristiano con una minuziosa indagine d’archivio per ricostruire l’operato di Andreotti come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo spettacolo.
Per la prima volta il Crogiolo Marazzi di Sassuolo ospita una mostra, quella di Annalisa Vandelli, “In un vortice di polvere”, con settanta fotografie accompagnate da testi, video e musiche, ai quali si accede tramite QR code, che rappresentano il distillato di 10 anni di racconti del mondo iperconnesso della globalizzazione, in un allestimento in lamiera e nylon che cita una baraccopoli (curatori: Tatiana Agliani, Uliano Lucas, a cura di: Lions Club Sassuolo, in collaborazione con: Marazzi Group, Comune di Sassuolo).
5. Capitalismo digitale
Laboratori e interventi artistici ricostruiscono le nuove forme di relazione di “signoria/servitù” attraverso la realtà digitale
Nella conversazione ai Giardini Ducali di Modena, “Geni, ingegneri e altri spiriti liberi”, che si tiene nel campo tematico tracciato dalla candidatura di Modena come Città creativa Unesco per il cluster “Media arts”, Massimo Temporelli e Luciano Canova faranno emergere il ruolo del digitale come frontiera della creatività (sabato 18 ore 21, in collaborazione con: Modena candidata Città Creativa Unesco “Media arts”).
“Lend Me Your Face: Go Fake Yourself!” è l’intervento di net art, tra verità e manipolazione, a opera di Tamiko Thiel e del suo collaboratore “/p” che sarà proiettato sul video wall della galleria Metronon 24 ore su 24, a partire dal progetto di installazione di Intelligenza Artificiale commissionato nel 2020 da The Photographers’ Gallery di Londra; tramite un QR code che ricondurrà al sito del progetto, i visitatori potranno caricare un’immagine del proprio viso e ottenere così il proprio deepfake personale (Modena, produzione: Metronom, presentazione: venerdì 17 ore 19 alla presenza dell’artista).
Sabato 18 alle ore 18 saranno discusse le implicazioni teoriche dell’installazione di net art nella conversazione “Materiale, artificiale, immateriale” tra Tamiko Thiel e Ingrid Maria Paoletti, con la conduzione di Marcella Manni, per far emergere gli incroci tra materia e smaterializzazione (in collaborazione con: Metronom).
Mediante l’ausilio della serie di brevi documentari “Screening surveillance” realizzati dal Surveillance Studies Network, nella conversazione introduttiva di Philip Di Salvo e David Lyon “La cultura della sorveglianza. Dati biometrici, big data, libertà”, si metteranno in luce le varie forme della sorveglianza contemporanea, con un focus particolare sulle ripercussioni democratiche delle tecnologie di monitoraggio biometriche, come il riconoscimento facciale (Modena, Cinema Astra, venerdì 17 ore 21, modera: Alberto Nerazzini – Vice-Presidente DIG -, a cura di: Associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi, con: The Surveillance Studies Centre, Queen’s University, Kingston).
Il talk su “Homo Habilis” permetterà di discutere di libertà e innovazione con gli imprenditori del territorio modenese, sabato 18 alle ore 18.30 (Modena, Palazzo Comunale – Corridoio dei passi perduti, curatori: Vittorio Cavani, Giorgia Sarti, a cura di: Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro, in collaborazione con: Milena Bertacchini, Vallori Rasini).
Con il laboratorio “Makeit OS. Open content: libertà è condivisione” si impara a conoscere contenuti open attraverso incontri, webinar e install party in cui esperti aiutano a installare e configurare sistemi operativi e software open, a partire dalla distribuzione liberamente scaricabile dal sito di Makeitmodena, Makeit Iso (Modena, Sala Civica Quartiere 1, a cura di: Palestra Digitale MakeitModena, in collaborazione con: Associazione CononscereLinux, Associazione MODI, Associazione CivicWise Italia, venerdì 17 ore 17.30). Il successivo laboratorio “Makeit OS. Open data e IoT” farà il punto sullo stretto rapporto tra la disponibilità di accesso ai dati prodotti e presenti liberamente in Internet (Open Data) e i progetti che li utilizzano integrandoli nella nostra vita quotidiana (Modena, Sala Civica Quartiere 1, a cura di: Palestra Digitale MakeitModena, in collaborazione con: Associazione CononscereLinux, Associazione MODI, Associazione CivicWise Italia, sabato 18 ore 10; 15).
“Tools for freedom” presenta i risultati dal laboratorio di ricerca The Kettle, attivato dalla Scuola Postgraduate di IED Istituto Europeo di Design Milano, con un percorso frutto delle esperienze personali del team in clima post-pandemico, occasione anche di testare una serie di possibili tool (dal diario al video), all’interno di una installazione multimediale (Modena, AGO Modena Fabbriche Culturali – Tunnel, curatrice: Diletta Toniolo, a cura di: IED – Istituto Europeo di Design Presentazione: sabato 18 ore 18).
“Gioco: spazio di libertà” esplorerà, con 5 installazioni e attraverso un percorso esperienziale, i temi della libertà individuale e partecipativa, tra regole del gioco e del videogioco, servendosi dello spazio digitale (Modena, AGO Modena Fabbriche Culturali – FEM – Future Education Modena, a cura di: Future Education Modena, venerdì 17 ore 16.30-21.30, sabato 18 ore 16.30-21.30, domenica 19 ore 10.30-13; 14-16).
Nel laboratorio “Liberi di volare”, si vivrà un’esperienza in realtà virtuale del volo con aliante e delle procedure in remoto di manutenzione di aerei presso l’aeroporto di Pavullo dimostrando come un grande sogno quale quello della libertà di volare può realizzarsi se accompagnato, a sua garanzia, da positive e complesse autolimitazioni (Sassuolo, venerdì 17 ore 17-19, sabato 18 ore 16-22, domenica 19 ore 9-13, conducono: Clemente Ingenito e Carla Miselli, a cura di: Centro Studi S.T.A.S.A. Centro Studi Trasporto Aereo Sistemi Avanzati – Sicurezza e Ambiente).
Lo specialista di estetica Andrea Pinotti e l’artista e mediatore interdisciplinare Luca Pozzi dialogheranno sulla “Rosetta Mission 2020 – Degrees of freedom”, opera interdisciplinare in Virtual Reality, per ricercare insieme i gradi di libertà nell’era della realtà virtuale ed aumentata (Modena, Palazzo Santa Margherita – FMAV, a cura di: Fondazione Modena Arti Visive, sabato 18 ore 21). Tre appuntamenti di visita guidata permetteranno di approfondire la mostra e la ricerca dell’artista Luca Pozzi e il rapporto tra arte e scienza, in “Hyperinascimento” (Modena, Palazzo Santa Margherita – FMAV, a cura di: Fondazione Modena Arti Visive, venerdì 17 ore 18, sabato 18 ore 18, domenica 19 ore 18).
Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e www.festivalfilosofia.it