Importanti investimenti nella qualità delle produzioni agroalimentari, ammodernamento tecnologico ed efficientamento degli impianti, con una trasformazione sempre più rivolta alla sostenibilità e alla economia circolare. Il futuro dello sviluppo industriale e agricolo dell’Emilia-Romagna si può toccare con mano in due aziende del cesenate, visitate oggi dagli assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e all’Agricoltura, Alessio Mammi, Orogel e Cafar. Sviluppo che per Orogel passa anche attraverso un contratto di sviluppo da oltre 25 milioni di euro, appena sottoscritto con il ministero dello Sviluppo economico e supportato nel percorso dalla Regione.
A Orogel gli assessori regionali hanno incontrato sia il gruppo dirigente che la Rappresentanza Sindacale Unitaria dei lavoratori. L’azienda di Cesena, leader in Italia della surgelazione di prodotti ortofrutticoli, è una cooperativa formata da 1.558 soci e 1.954 dipendenti che lavorano una superficie di quasi 9.000 ettari. Recentemente ha attivato un investimento di quasi 25 milioni di euro per il quale ha ricevuto 8,6 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo economico attraverso un Contratto di sviluppo, grazie anche all’appoggio al progetto da parte della Regione.
Un investimento che consentirà circa 70 assunzioni aggiuntive e altre 100 unità di nuova occupazione nelle campagne presso i soci, e che punta a razionalizzazione la logistica e la capacità produttiva degli stabilimenti.
I Contratti di sviluppo, messi in campo dal ministero dello Sviluppo economico e Invitalia, danno l’opportunità a progetti di grandi dimensioni e portata strategica anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, condivisi con la Regione in cui vengono attuati, possono contare su procedure semplificate.
L’altra azienda visitata oggi è Cafar, nata nel 1972 dall’unione di 12 allevatori locali. La cooperativa dal 2000 è parte del Gruppo Martini, operatore tra i più qualificati nel comparto delle carni di pollo, suino e coniglio, con stabilimenti di trasformazione del cibo concentrati in Emilia- Romagna. Il Gruppo ha 2.100 dipendenti e 570 milioni di fatturato. Nei prossimi 5 anni sono previsti quasi 90 milioni di euro per migliorare aspetti della produzione legati all’impatto ambientale, alla sostenibilità e al benessere animale, mentre circa un terzo saranno dedicati all’innovazione tecnologica. Circa 400 i nuovi occupati previsti. L’obiettivo del Gruppo, inoltre, è quello di espandersi sul mercato internazionale, con particolare riferimento a quello cinese.
“La cooperativa Cafar garantisce prodotti di grande qualità attraverso un processo di filiera attento e sicuro- ha detto l’assessore Mammi-. Un’impresa che investirà tantissimo sul territorio romagnolo in innovazione, sostenibilità e promozione del mercato, attivando nuovi posti di lavoro. Orogel dimostra la competenza e le radici di un’impresa cooperativa che da sempre fa dei propri prodotti surgelati un esempio italiano di qualità sulle nostre tavole. Un’azienda che innova, investe e sa mantenere al contempo una filiera produttiva agroalimentare solidale verso il territorio, i produttori e gli agricoltori, capace di distribuire opportunità e reddito. Siamo al fianco di queste imprese agroalimentari così attente al futuro: sono esempi che rappresentano l’Emilia-Romagna, capaci di garantire produzione e lavoro anche in questo momento complesso e tragico. Non si sono mai fermate nei mesi della pandemia, e anzi stanno rilanciando con progettualità a medio termine di grande valore, che sanno guardare al futuro”.
“Sono piani di sviluppo ambiziosi, che intendiamo accompagnare e agevolare, anche attraverso la semplificazione dei processi, un fattore su cui intendiamo agire con grande decisione – ha sottolineato l’assessore Colla- Come abbiamo condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima, l’Emilia-Romagna vuole puntare decisamente sugli investimenti tecnologici e sulla green economy e non possiamo non farlo a partire dalle nostre eccellenze dell’agroindustria che investono in una filiera innovativa e sostenibile, con l’impegno a creare lavoro stabile e di qualità. La cultura della sostenibilità, attraverso l’attenzione per la qualità e tracciabilità del prodotto, sarà la chiave vincente per il futuro della nostra economia, anche per accedere ai mercati internazionali”.