Sono 239 i minori stranieri non accompagnati che hanno beneficiato dei percorsi di inclusione sociale attivati dal progetto “Studio, sport e lavoro per l’integrazione” promosso dal Comune di Modena insieme a diversi partner del territorio che si occupano di attività educative, formative e sportive.
I minori stranieri non accompagnati, Msna, sono ragazzi giunti sul territorio comunale senza figure di riferimento adulte e quindi affidati dal tribunale dei minori alla tutela del Comune che deve provvedere all’accoglienza e ai loro bisogni.
In due anni il progetto “Studio, sport e lavoro per l’integrazione” ha offerto loro percorsi educativi, attività sportive e orientamento al lavoro che ne consentissero la reale integrazione nel tessuto sociale del territorio.
I giovani coinvolti provengono principalmente da Paesi quali l’Albania (86), il Pakistan (66), la Tunisia (36) ed il Marocco (35) e, in misura minore, anche da Bangladesh, Guinea, Somalia, Nigeria, Gambia, Egitto, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Iraq e Moldavia.
In 211 hanno frequentato corsi di lingua italiana e 166 hanno concluso positivamente un percorso formativo; 62 hanno frequentato anche attività socializzanti e 104 sono stati iscritti a società sportive che hanno consentito loro di fare sport insieme a ragazzi italiani, infine 28, che avevano maggiormente bisogno di essere educati al rispetto delle regole, hanno partecipato ai laboratori di sostegno all’obbligo scolastico e formativo.
All’arrivo nella comunità di accoglienza, le strutture in cui vengono solitamente alloggiati i Msna, i giovani sono stati subito iscritti ai corsi di apprendimento della lingua italiana tenuti presso Spac (Scuola per Adulti Caleidos). Suddivisi nelle classi in base al livello di conoscenza dell’italiano, hanno affrontato lezioni partecipate finalizzate a un apprendimento per via esperienziale, utilizzando argomenti e situazioni della vita di tutti i giorni.
Una volta raggiunta l’autonomia linguistica, sono stati pronti per frequentare i corsi di orientamento al lavoro e di apprendimento dei mestieri organizzati da Edseg-Città dei Ragazzi e dal Consorzio Gruppo Ceis. Hanno quindi potuto scegliere la proposta verso la quale si sentivano più portati, con docenti che li hanno aiutati ad acquisire competenze utili per un futuro accesso al mondo del lavoro.
Durante tutta la durata del progetto, sono stati organizzati da Edseg-Città dei Ragazzi corsi di 4-6 mesi di saldo-carpenteria e operatore di macchine utensili, mentre il Consorzio Gruppo Ceis ha tenuto percorsi di 2-3 mesi di panificazione, ristorazione, pizzeria, barberia e giardinaggio.
Ai minori che hanno completato con successo i percorsi formativi in aula e in laboratorio è stata data l’opportunità di frequentare uno stage in azienda della durata di circa un mese, per mettere alla prova le competenze apprese e farsi conoscere presso le imprese del territorio modenese. Una trentina le imprese coinvolte che in diversi casi hanno già espresso la volontà di far svolgere tirocini o anche di assumere i ragazzi non appena avranno compiuto il diciottesimo anno di età.
Per potenziare le conoscenze di base degli studenti che hanno scelto di affrontare i corsi in ambito metalmeccanico, la Fondazione San Filippo Neri, in collaborazione con Edseg-Città dei Ragazzi, inoltre ha avviato laboratori Stem di matematica e geometria, fondamentali per approcciarsi ai mestieri che prevedono saldature e lavorazioni meccaniche.
Per i ragazzi avviati ai corsi che manifestavano difficoltà relazionali o comportamenti scorretti in classe, è stato previsto un percorso aggiuntivo di laboratori pratico-manuali, denominati “Cantiere Scuola”, organizzati dalla Cooperativa sociale Aliante. In piccoli gruppi e seguiti da un educatore, i ragazzi si sono impegnati in attività di falegnameria, ciclo-officina, cura ed abbellimento degli spazi, restauro e manutenzione di oggetti, imparando a dare valore al proprio lavoro e a rapportarsi con adulti e coetanei.
Inoltre, ai minori sono state offerte anche esperienze di socializzazione e di integrazione attraverso lo sport. Oltre un centinaio interessati a praticare un’attività sportiva sono stati iscritti dal Centro Sportivo italiano a società convenzionate e hanno potuto entrare a far parte di un gruppo o di una squadra. L’aiuto iniziale di un tutor volontario e lo spirito di collaborazione che lo sport veicola hanno consentito ai minori di entrare in contatto con il mondo che li circonda e acquisire le regole delle discipline in cui si sono cimentati.
Un concetto su cui ha insistito anche Francesco Magnanelli, già capitano del Sassuolo Calcio, partecipando all’incontro conclusivo del progetto “Studio, sport e lavoro per l’integrazione”. Magnanelli ha portato la propria testimonianza di uomo dello sport che sta “studiando da allenatore” sottolineando il valore dell’esperienza sportiva “capace di coinvolgere e accogliere tutti i giovani in un gruppo o in una squadra” e il ruolo “educativo” che lo sport, a tutti i livelli, può svolgere, perché, ha affermato: “L’integrazione deve essere fatta a tutti i costi e lo sport spesso è un grande veicolo di inclusione”.