“Hanno ben poco da festeggiare per l’8 marzo le donne lavoratrici di Pam Panorama Sassuolo che da più di un mese, insieme ai colleghi, stanno portando avanti con coraggio uno sciopero per difendere il proprio reddito e il posto di lavoro contro un’azienda che pare rimanga sorda di fronte alle richieste di un’equa rotazione della cassa integrazione e di un tavolo di confronto sugli esuberi dichiarati”. Così Filcams/Cgil Modena e Fisascat/Cisl Emilia Centrale.
Stanno continuando senza sosta, infatti, le azioni di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori del punto vendita Pam Panorama di Sassuolo a distanza di oltre un mese dall’attivazione dell’ammortizzatore e che nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6 marzo si sono astenute dal lavoro nelle ultime ore del turno proseguendo l’adesione allo sciopero proclamato dai sindacati Filcams/Cgil Modena e Fisascat/Cisl Emilia Centrale.
“La Società continua a rimanere arroccata sulla sua posizione non prevedendo l’equa rotazione della cassa integrazione tra i lavoratori, discriminando parte di essi, ed arrivando addirittura a richiedere ai lavoratori singolarmente la sottoscrizione ed accettazione individuale dell’ammortizzatore sociale, azione che riteniamo possa ravvisare un comportamento intimidatorio ed antisindacale – dichiarano Cinzia Pinton (Filcams Cgil Modena) e Pascale Milone (Fisascat Cisl Emilia Centrale) – . Tutto questo, nonostante siano state fatte segnalazioni nei giorni scorsi attraverso le segreterie Nazionali dei sindacati agli enti preposti quali ITL e INPS per il controllo sull’utilizzo della cassa integrazione” .
“La situazione si sta protraendo ormai da troppo tempo – continuano le sindacaliste – tanto che abbiamo ritenuto indispensabile, a questo punto, fare richiesta di incontro al Sindaco di Sassuolo per sensibilizzare l’Amministrazione su questa delicata vertenza al fine di trovare una soluzione per tutti i lavoratori coinvolti sul punto vendita del Comune e per evitare che la situazione venutasi a creare porti ricadute occupazionali sul territorio anche a fronte di una dichiarazione di esuberi da parte della direzione aziendale”.
“Auspichiamo – aggiungono le sindacaliste – per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte, soprattutto in questa giornata che è dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile che l’azienda interrompa questo atteggiamento di chiusura aprendo un tavolo di confronto con le Organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e che vi sia maggiore attenzione e solidarietà per lavoratrici e lavoratori che stanno perdendo salario in difesa dei propri diritti e del proprio posto del lavoro”, concludono i sindacati.