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Messo in salvo il cantiere alla Traversa di Castellarano prima dei picchi di piena del fiume Secchia

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Messo in salvo il cantiere alla Traversa di Castellarano prima dei picchi di piena del fiume SecchiaLe abbondanti e violente precipitazioni cadute in questi due giorni (60-65 mml solo ieri e oltre 100 mml sui rilievi) in tutto il comprensorio territoriale gestito idraulicamente dal Consorzio dell’Emilia Centrale (che si estende sulle pianure di Reggio Emilia, Modena e Mantova, fino all’Appennino Parmense) hanno giocoforza obbligato ad un impegno full-time straordinario tutta la struttura consortile.

Per arginare l’impeto dei flussi con manovre idrauliche immediate i team tecnici che presidiano le varie aree, in collegamento diretto con la sala operativa di telecontrollo nella sede reggiana, hanno operato interventi mirati che, in molteplici zone maggiormente a rischio esondazione, hanno evitato criticità e pericoli. Il sistema di canalizzazione molto articolato ha generalmente retto la forza dei flussi, nonostante la quantità eccezionale di acque cadute e quella in parte ricevuta dai corsi d’acqua naturali, in taluni tratti, abbiano costretto il personale dell’ente a ripetuti interventi concomitanti.

Si temeva particolarmente per il cantiere ancora aperto sul fiume Secchia, in prossimità della Traversa di Castellarano, dove il cratere lasciato in eredità dalle piene precedenti poteva minare la stabilità dell’opera; in questo caso il Consorzio è intervenuto già alla vigilia delle prime precipitazioni ed in tempo-record è riuscito, in collaborazione con le imprese coinvolte, a spostare tutti i mezzi e mettere al sicuro quanto già realizzato.

“Il nostro sistema di monitoraggio e telecontrollo, la reperibilità di tutto il personale e i presidi sul territorio hanno consentito ai livelli nella rete di mantenersi entro valori di sicurezza, pur se con alcune criticità dovute all’ondata di piogge intense – ha sottolineato Paola Zanetti, dirigente tecnico responsabile della gestione eventi di piena per l’Emilia Centrale – . Ad ogni modo l’attivazione tempestiva degli impianti di sollevamento acque (Torrione a Gualtieri, Bresciana e Rodanello a Reggio Emilia, Boretto sul fiume Po), dello “Scaricatore Cà Rossa” a Novi di Modena e dei “Sifoni alla Botte San Prospero” a Moglia (Mantova) con l’avviamento dell’Impianto idrovoro di Mondine, hanno limitato notevolmente ogni ulteriore situazione di difficoltà. L’attività è ancora in pieno svolgimento, con l’ulteriore avvio dell’impianto di San Siro a San Benedetto Po”.

Il Consorzio è intervenuto anche in montagna, in particolare a Castelnovo ne’ Monti, sul Rio Merlo; e nel Comune di Toano.