“Apprendiamo che nella notte tra il 7 e l’8 luglio attivisti di Casapound hanno affisso alle sedi Inps necrologi alla memoria di coloro che non stanno ricevendo l’indennità dovuta attraverso gli ammortizzatori sociali attivati per l’emergenza sanitaria covid-19 – riferisce in una nota la Cgil – Lo hanno fatto in centinaia di città in tutta Italia, anche a Modena, Carpi, Sassuolo”.
“Il segno è chiaro: un’organizzazione neofascista che agisce per criminalizzare lavoratrici e lavoratori dell’Inps e non per denunciare chi ha la reale responsabilità di questi ritardi che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono le aziende. La questione è evidente a tutti, già sollevata da noi per identificare le responsabilità e non per strumentalizzare una tragica vicenda che già conta circa 35 mila morti nel nostro Paese.
Il sistema degli ammortizzatori sociali risulta evidentemente farragginoso e, come da noi richiesto, va riformato in quanto parte del problema. Però ognuno deve fare la propria parte affinché lavoratrici e lavoratori ricevano in tempi ragionevoli quanto dovuto attraverso gli ammortizzatori sociali. In due casi l’Inps è il soggetto che deve erogare direttamente le indennità: in caso di ammortizzatori sociali in deroga, perché l’azienda non può anticipare e, per tutti gli altri ammortizzatori sociali, nel caso in cui il datore di lavoro abbia deliberatamente scelto di non anticipare il dovuto alle maestranze anche se possibile farlo. La responsabilità morale dei ritardi è nella gran parte in capo a quelle imprese che hanno deciso di non anticipare le quote per lavoratrici e lavoratori, laddove possibile, ovvero che non hanno provveduto agli invii tempestivi all’Inps dei moduli SR41. A Modena il ritardo è dovuto, nella maggioranza dei casi, a questa mancata o ritardata comunicazione da parte delle aziende.
Tante imprese modenesi hanno scelto di anticipare quanto spettante ai dipendenti. Purtroppo resta alto il numero di aziende che, pur potendolo fare, per scelta opportunistica hanno deciso di non anticipare gli importi previsti. Questa situazione grava completamente su lavoratrici e lavoratori che vedono tardare il pagamento a causa dell’allungamento dei tempi per ritardi burocratici aziendali che non consentono all’Inps di pagare rapidamente gli importi dovuti pur in presenza delle autorizzazioni.
Casapound forse non lo sa, ma a loro poco importa: è più facile criminalizzare lavoratrici e lavoratori dell’Inps piuttosto che indicare le responsabilità di quei padroni inadempienti.
La Segreteria Cgil di Modena esprime la massima solidarietà nei confronti di donne e uomini che, pur svolgendo il loro compito, diventano oggetto di ingiusti e vergognosi attacchi politici senza che questi atti affrontino il vero problema di tutti coloro che non ricevono l’indennità dovuta dagli ammortizzatori sociali” – conclude Cgil ER.