Home Economia Effetto Covid: per le costruzioni una caduta senza precedenti

Effetto Covid: per le costruzioni una caduta senza precedenti

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Gli effetti sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19 trovano i primi riscontri nell’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

I risultati dello studio confermano come tra gennaio e marzo 2020 l’impatto delle azioni messe in atto per contenere il contagio con il blocco delle attività produttive, abbia condotto a una caduta di ampiezza senza precedenti (-10,5 per cento) del volume d’affari a prezzi correnti delle costruzioni rispetto all’analogo periodo del 2019.

L’andamento risente della dimensione delle imprese. Le tante piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti, pagano lo scotto più elevato (-13,2 per cento), mentre la dinamica negativa è più contenuta per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (-8,8 per cento) e ancora più per le grandi imprese da 50 a 500 addetti (-6,7 per cento).

Lavoro. Secondo Istat, nei primi tre mesi dell’anno gli occupati nelle costruzioni sono risultati quasi 117 mila, con un incremento del 3,4 per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che si confronta con una tendenza più contenuta a livello nazionale (+1,4 per cento).

Il Registro delle imprese. A fine marzo 2020 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni si è ridotta a 64.687 unità, vale a dire 172 in meno (-0,3 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un quinquennio di riduzione dell’intensità della tendenza negativa si è tradotto nella più contenuta variazione tendenziale riferita al primo trimestre dal 2011. La tendenza negativa per la base imprenditoriale è stata determinata dalle imprese operanti nella costruzione di edifici (-218 unità, -1,4 per cento), mentre quelle attive nei lavori di costruzione specializzati sono lievemente aumentate (+68 unità). L’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, da un lato, determina l’aumento delle società di capitali (562 unità), dall’altro, contribuisce alla diminuzione delle ditte individuali (-449 unità) e delle società di persone (-238 unità).

Anche i consorzi e le cooperative sono risultati in rapida flessione (-4,2 per cento).