In merito a quanto riportato da alcune testate e agenzie di stampa sullo studio condotto sulla letteratura riguardante la sieropositività nei soggetti affetti da SARS-CoV-2, studio comunicato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, gli autori della ricerca precisano quanto segue:
Il test sierologico, utilizzato come strumento di screening sulla popolazione in questa fase epidemia, rappresenta un valido strumento per le politiche di prevenzione e contenimento dell’infezione e rientra nella logica delle tre T – testare, tracciare, trattare – che è stata positivamente applicata in molte regioni italiane.
Per la corretta identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2 sin dalle prime fasi della malattia, invece, proprio perché lo sviluppo di anticorpi richiede tempo, lo strumento diagnostico che dall’inizio della pandemia è stato utilizzato sui pazienti con sintomatologia sospetta è il tampone. Ciò per offrire ai cittadini una diagnosi corretta in tempi utili.
Così come il comunicato riportava, i test sierologici “hanno un ruolo in associazione ai tamponi perché permettono di aumentare la capacità di identificare quei soggetti affetti che per svariate ragioni sono risultati negativi al tampone rino-faringeo”. La misurazione degli anticorpi resta inoltre un ottimo strumento di screening “per tracciare la diffusione della malattia nella popolazione e per testare l’efficacia della sieroconversione nei futuri test vaccinali”.
Contrariamente ad alcuni titoli che possono risultare fuorvianti per i cittadini, dunque, tamponi e ricerca degli anticorpi, utilizzati in maniera sinergica, sono la corretta risposta in questa fase epidemica e in una logica di prevenzione lungo termine sono assolutamente consigliati.
Mai come in questo periodo le pubblicazioni scientifiche su un argomento specifico si sono accavallate a questa velocità. Riguardo al SARS-CoV-2 si calcolano più di 300 articoli scientifici al giorno pubblicati nei vari database del settore. A volte i singoli studi scientifici possono dare dei risultati non sempre concordanti ed ecco che le review sistematiche possono portare quindi maggiore chiarezza
Nel lavoro in questione gli autori si sono posti il quesito di quale fosse la performance diagnostica per il COVID-19 ed ampio spazio è stato dedicato alla sierologia cioè alla misurazione degli anticorpi diretti contro il SARS-CoV-2. Altro aspetto molto rilevante dei test sierologici è legato alle caratteristiche tecniche dei test. La conoscenza delle performance dei vari mezzi diagnostici è importante perché permette ai clinici e ai stakeholder di proporre kit diversi a seconda dell’applicazione che si vuole perseguire, dato che il processo diagnostico del singolo paziente piuttosto e lo screening di popolazione richiedono test differenti. La ricerca scientifica in questo ambito ha l’importante ruolo di delineare quelle che sono le caratteristiche principali dei mezzi diagnostici e le loro performance in modo da dare gli strumenti idonei per un corretta somministrazione ed interpretazione dei test diagnostici.