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Trasporto pubblico per gli studenti il prossimo anno scolastico, la Provincia scrive alla Regione: “Servono più mezzi e personale”

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«Per garantire il trasposto pubblico locale, in particolare degli studenti pendolari delle superiori il prossimo anno scolastico, servono più mezzi e più personale, al fine di rispettare i limiti massimi di capienza previsti dall’emergenza Covid-19». E’ la richiesta contenuta in una lettera inviata alla Regione da Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, scaturita negli incontri, promossi nei giorni scorsi con i dirigenti scolastici superiori, i sindaci e i rappresentanti dell’Agenzia per la mobilità di Modena (Amo) per fare il punto su regole e protocolli di sicurezza sanitaria in vista del prossimo anno scolastico.

Tra i temi affrontati, ritenuti prioritari, oltre agli spazi necessari per garantire il distanziamento nelle aule, è emerso, appunto, quello del trasporto extraurbano degli studenti, tenendo conto che le norme di sicurezza consentono una capienza massima dei mezzi del 60 per cento rispetto all’attuale, come hanno confermato i tecnici di Amo, e dei nuovi orari di ingresso e uscita delle scuole.

La realtà modenese, inoltre, si legge nella lettera, a differenza di altre province, è caratterizzata dalla presenza di 11 poli scolastici superiori con una conseguente elevata mobilità degli studenti.

Da una ricerca di Amo su dati di Seta gli abbonati annuali under 26 nel modenese sono 13 mila di cui dieci mila utilizzano il servizio extraurbano, in gran parte studenti delle superiori per una stima di circa gli 8-9 mila utenti.

Al prossimo anno scolastico sono iscritti oltre 34 mila studenti delle scuole superiori, oltre 500 in più rispetto a quelli attuali.

Dal confronto con dirigenti scolastici e sindaci, inoltre, è emersa la «mancanza di normative certe» a cui devono seguire, si legge nella lettera, da parte del Governo, «criteri, linee guida e protocolli certi e omogenei».

In attesa di indicazioni specifiche, comunque, la Provincia ha avviato la verifica degli spazi e un confronto con le scuole e i sindaci «per adeguare gli edifici scolastici alle norme sul distanziamento di almeno un metro, previste  nel documento del Comitato tecnico scientifico del ministero dell’Istruzione, concentrando sforzi e risorse per garantire il massimo della sicurezza per gli studenti per i docenti e per tutto il personale della scuola».

La Provincia gestisce l’edilizia scolastica superiore in 30 istituti scolastici che utilizzano 62 edifici, 25 palestre, oltre 1400 aule e 500 laboratori.