In Ferrari è stato incrementato fino alla fine del mese di luglio il monte ore dei permessi per i Rappresentanti Sindacali Fiom-Cgil, questo consentirà di svolgere l’azione di tutela e rappresentanza a tutte le Organizzazioni Sindacali indipendentemente dal monte ore attribuito dal Contratto Nazionale di Lavoro (contratto non sottoscritto dalla Fiom-Cgil).
“La Fiom-Cgil si è impegnata attivamente e si impegnerà nei prossimi mesi per garantire alla Rsa continuità nella piena agibilità sindacale in Ferrari al fine di evitare che anche in questo momento si continuino a fare distinzioni tra chi ha firmato e chi non ha firmato il Contratto di Lavoro applicato nello stabilimento di Maranello – afferma in una nota Fiom Cgil Modena – A tal proposito riteniamo inconcepibile come si continuino a tenere tavoli separati in Ferrari discutendo in assenza della Fiom-Cgil e della rispettiva Rappresentanza Sindacale Aziendale.
La Fiom-Cgil non ha mai chiesto di partecipare alla discussione in merito ad accordi sottoscritti da altre Organizzazioni Sindacali ma Ferrari non fornisce risposte nemmeno a richieste d’incontro legate all’andamento aziendale, nello specifico la situazione della Gestione Sportiva, o a tematiche come quelle dei lavoratori fragili (coloro che hanno gravi patologie che li rendano particolarmente vulnerabili in caso di contagio da Covid-19), questione strettamente collegata al Protocollo di Sicurezza Aziendale portato da Ferrari alla ribalta come modello nazionale.
Sui lavoratori fragili non esiste un accordo, esistono solo pronunciamenti di Ferrari sulla garanzia della tutela economica. Non aver definito un accordo con linee guida specifiche ha portato al momento della riapertura degli stabilimenti una grave confusione tra i lavoratori. Abbiamo inviato da settimane una bozza di accordo sui lavoratori fragili, già sottoscritto da Fiom-Cgil con altre importanti aziende del territorio, ma la risposta è l’assenza di risposta. Se non si arriva a definire un accordo nemmeno su questioni condivise, risulta evidente la volontà di non firmare in presenza della Fiom-Cgil”.
“Ferrari Spa – continua Fiom Cgil Modena – rappresenta ormai l’ultimo baluardo dell’assenza delle relazioni sindacali unitarie, infatti negli ultimi mesi anche nelle realtà del Gruppo Fca sono stati sottoscritti numerosi accordi sindacali firmati su tavoli unitari di discussione. Questo fattore porta inevitabilmente ad una minor tutela per le lavoratrici ed i lavoratori di Maranello, basti pensare al fatto che è stato arduo anche solo riuscire a definire il verbale per la costituzione formale del Comitato per la verifica e l’applicazione delle regole dettate dalle “Linee guida comportamenti Covid-19”, arrivato dopo le segnalazioni e le richieste scritte da Rsa e Fiom-Cgil.
A fronte di questa situazione sono state convocate per il 4 giugno le prime assemblee nello stabilimento di Maranello, svolte dalla sola Fiom-Cgil, discutendo con i lavoratori dei problemi emersi dopo la riapertura e del complesso confronto sindacale in corso. Le relazioni sindacali vanno agite con tutti – conclude Fio – altrimenti Ferrari dica chiaramente che non ha alcuna intenzione di parlare con la Fiom-Cgil, ma solo con una parte di lavoratori”.