Mascherine e guanti in lattice gettati ai bordi dei marciapiedi, uno scenario ormai ricorrente nella quotidianità della quarantena che rischia di peggiorare con la fine del lock-down. Secondo uno studio del Politecnico di Torino, per la ripartenza in Italia serviranno 960 milioni di mascherine, mezzo miliardo di guanti e oltre 9 milioni di litri di gel igienizzante al mese; numeri enormi che rischiano di avere un impatto disastroso sull’ambiente.
“Il rischio di comportamenti simili è duplice: da un lato c’è il danno ambientale, dato che la maggior parte dei dispositivi abbandonati sono realizzati in fibre di polipropilene o poliestere oppure in lattice, nitrile, Pvc o altri materiali sintetici. Tutti prodotti che, se non correttamente smaltiti, alla prima pioggia rischiano di finire nei tombini andando direttamente a inquinare fiumi, laghi e mari.
Dall’altro, ai rischi per l’ambiente si somma anche il potenziale danno sanitario, dato che si parla di rifiuti potenzialmente infetti che andrebbero dunque smaltiti nell’indifferenziata, come da indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità”- commenta Messori.
“Per questi motivi ho richiesto alla Giunta comunale di valutare la possibilità di introdurre sanzioni per chi abbandona sul suolo pubblico dispositivi di sicurezza personale, quali guanti in lattice e mascherine, al fine di scoraggiare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato e di indurre le persone a comportamenti più civili e di buon senso” – chiosa Messori.