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Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil ER: “No alla richiesta di autocertificazioni della salute dei lavoratori”

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In queste ore, a seguito dell’emergenza Coronavirus, diverse aziende del territorio regionale, anche su indicazione delle associazioni di categoria, stanno richiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di compilare delle schede di autocertificazione/questionari riguardo al loro stato di salute, o proponendo altre modalità analoghe di profilazione di massa.

Dai territori, inoltre, ci arrivano anche segnalazioni di persone allontanate dalle imprese e dai cantieri senza alcuna giustificazione.

Alla luce di tutto questo, come CGIL CISL e UIL dell’Emilia-Romagna chiediamo alle aziende, fuori dalle procedure definite dalle autorità competenti, di non assumere iniziative in modo unilaterale che possono creare allarmismo e panico, nonché ledere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per questa ragione, riteniamo necessario ribadire alcuni punti, nonché informare le RSU, gli RLS e i lavoratori che:

– non è obbligatorio compilare alcun questionario o autocertificazione proposti dalle aziende o altri enti che non siano quelli preposti (Dipartimento di Igiene Pubblica dell’Ausl);

– l’autocertificazione che alcune imprese stanno richiedendo è illegittima oltre che essere una falsa tutela per i lavoratori, in quanto ci sono già le autorità competenti e le procedure previste dall’ordinanza regionale. Si precisa che la sorveglianza sanitaria attivabile dai medici competenti può riguardare solo i rischi professionali;

– i cittadini che hanno avuto contatti con persone contagiate nella zona rossa in paesi soggetti a infezioni da Coronavirus, o che abbiano accusato sintomi legati all’infezione, hanno già l’obbligo di dichiararsi alle autorità competenti chiamando il numero verde regionale 800.033.033;

– solo le autorità competenti possono attivare il protocollo sanitario previsto (quarantena, tampone, ricovero in strutture specializzate ecc…);

– le aziende (in accordo tra medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) devono evidenziare con cartellonistica specifica le azioni igienico sanitarie previste dal protocollo fornendo prodotti specifici ed adeguati dispositivi di prevenzione ove necessari;

– il solo medico competente può indicare prescrizioni volte a tutelare eventuali soggetti a rischio per i quali, a fronte di determinate patologie, l’eventuale contagio potrebbe avere conseguenze di gravità;

Come CGIL, CISL e UIL possiamo renderci disponibili ad incontri con le aziende e i lavoratori per concordare eventuali misure da adottare, sempre con l’obiettivo di tutelare le lavoratrici e i lavoratori.

(CGIL CISL UIL Emilia-Romagna)