Reiterate molestie, gravi minacce, offese, appostamenti con cadenza quotidiana presso l’abitazione della donna e, di recente, anche l’incendio al tetto in legno di un locale attiguo all’abitazione della donna, peraltro in prossimità di alcune cisterne di nafta. Queste le condotte delittuose riservate a una donna dall’ex marito che, probabilmente, non aveva accettato la fine del matrimonio, concretizzatosi a settembre scorso con l’interruzione anche della convivenza. Gravi condotte persecutorie, quelle puntualmente riscontrate dai carabinieri della stazione di Albine che hanno visto i militari denunciare l’uomo, un 47enne reggiano per i reati di atti persecutori e danneggiamento seguito da incendio.
Denuncia, quella operata dai militari di Albinea, che hanno visto il Dr. Iacopo Berardi, sostituto presso la Procura reggiana, richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento cautelare a carico dell’uomo consistente nel divieto di dimora nel comune di Albine e del divieto di avvicinamento alla donna con le prescrizioni di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima e non comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Provvedimento cautelare che la vigilia di Natale è stato eseguito dai Carabinieri che hanno sottoposto l’uomo, un 47enne reggiano, al provvedimento cautelare anzidetto.
L’uomo è accusato di atti persecutori e danneggiamento seguito per aver perseguitato l’ex moglie, una 60enne reggiana, tanto da cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerando in lei timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. Molestie e minacce consistite in appostamenti in auto con cadenza quotidiana presso l’abitazione della donna per controllarne il ritorno da lavoro e le uscite, effettuando innumerevoli passaggi con la propria vettura inveendo nei suoi confronti e minacciandola con frasi del tipo “ti brucio la casa”.
Tra le più’ gravi condotte persecutorie e delittuose quelle del 5 dicembre scorso quando appiccava l’incendio a un tetto di un locale adibito a legnaia attiguo all’abitazione della donna e in prossimità di alcune cisterne di nafta e quella del 12 dicembre successivo quando adagiava su una trave in legno un cappio per poi chiamare l’ex moglie minacciandola “prima di suicidarmi ti brucio casa ho già preparato la corda”. Gravi condotte delittuose quelle ravvisate a carico del 47enne alla base dell’odierno provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri di Albinea che hanno posto fine alle condotte persecutorie dell’uomo nei confronti dell’ex moglie.