È passato ormai un anno dal 28 gennaio 2019, quando il Presidente della Repubblica , Mattarella, ha firmato il decreto contenente il reddito di cittadinanza, un provvedimento entrato in vigore il giorno dopo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e già si vedono gli effetti, negativi, di una misura che secondo il leader 5 stelle, Di Maio, avrebbe dovuto sconfiggere la povertà.
E invece? Ben il 98% di chi lo percepisce non ha trovato lavoro. Concretamente, secondo i dati Anpal – Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro, su una base di 700mila beneficiari soltanto 200mila sono stati convocati ai Centri d’impiego persone e di questi appena 18mila hanno trovato un’occupazione e quasi tutti in modo indipendente o attraverso contatti personali , senza cioè seguire l’iter suggerito dai cosiddetti navigator.
“E’ vero che in Emilia-Romagna , i dati più recenti (registrati al 31 ottobre 2019, ndr) dicono che sono state accolte 31.352 domande relative al reddito di cittadinanza e grazie alle riforme già avviate con il Patto per il Lavoro , la nostra regione ha già distribuito165 navigator nei Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna ed è già partita la presa in carico amministrativa dei beneficiari. Siamo più operativi. Ma se la tendenza è quella nazionale, anche nella nostra regione soltanto una minima parte di chi percepisce il reddito di cittadinanza riuscirà a trovare un lavoro”: commenta il segretario generale regionale Emilia-Romagna dell’Ugl, Tullia Bevilacqua.
L’indicatore sostanziale , ad oggi, conferma che in gran parte dei Comuni dell’Emilia-Romagna non sono ancora scattate vere e proprie politiche attive di reinserimento lavorativo o sociale ed è ancora esiguo il numero di richieste di aziende che si offrono a collocare nuovo personale.
“A voler essere precisi la cosiddetta formazione è un’utopia e le tre proposte di lavoro offerte ai beneficiari non ci sono. E c’è da aggiungere un ulteriore elemento: molte persone che percepiscono il reddito di cittadinanza presentano un’eccessiva distanza dal mercato del lavoro, una mancanza di aggiornamento rispetto alle nuove richieste del mercato del lavoro, che non lasciano intravedere una possibilità di agevole inserimento professionale”: aggiunge Tullia Bevilacqua, che cita una recentissima intervista di un dirigente del Settore formazione e lavoro della provincia di Ravenna, ente che tiene monitorata la situazione nei Centri per l’impiego del territorio.
L’Ugl teme che si confermino i timori iniziali, ovvero che il reddito di cittadinanza si manifesti come mera misura assistenzialistica e non un vero e proprio sistema per creare nuova occupazione.
“Del resto, lo stesso governo, pur di colore diverso dal precedente ma con all’interno ancora il M5S che ha proposto il reddito di cittadinanza , ha ridotto la platea dei beneficiari e non ha messo a bilancio le coperture annunciate . Segno che è in corso una valutazione severa di questa misura”: aggiunge e conclude il segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.