Gestiva i colpi da Reggio: nel suo covo, in via Flavio Gioia nel quartiere Santa Croce, il 24 ottobre 2013, poco dopo un colpo compiuto in via Stelvio, laterale di via Emilia Est alla periferia di Modena, fu trovato un foglietto con le caratteristiche dell’orologio appena rapinato e in un borsello venne rinvenuta una pistola calibro 7,65 risultata l’arma usata per la rapina di via Stelvio a Modena.
Allora era finito in manette, unitamente ad altri 4 complici, il 41enne napoletano residente in città ritenuto appartenere alla banda ribattezzata non a caso la “banda degli orologi di lusso”. I cinque sarebbero gli uomini che hanno inizialmente rapinato a un modenese in largo Garibaldi un Rolex da diecimila euro puntandogli la pistola alla tempia: era il 10 ottobre 2013. Lo stesso giorno a Parma avevano fatto il bis con una rapina di un Audemars Piguet, poi rinvenuto nel corso degli arresti. Infine il 23, il giorno “nero” per la banda, quello dell’ultimo colpo, in via Stelvio di Modena. Il commando in scooter affianca un’auto: due giovani con il casco ma senza visiera cercando di sfilare un Hublot da 6mila euro al guidatore. Il bandito tira ma non ci riesce, punta la pistola. Afferra l’orologio mentre il complice si fa dare la borsetta dalla donna accanto al conducente. L’allarme è rapido il cerchio si stringe e i 5 componenti della banda nell’ottobre del 2013 finiscono in manette.
Per questi fatti nel marzo del 2019 la Corte d’Appello di Bologna in riforma della sentenza emessa nel febbraio 2016 dal Tribunale di Modena condanna il 41enne napoletano residente a Reggio Emilia, ritenuto l basista che gestiva i colpi, alla pena di 4 anni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 800 euro e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per il reato di rapina aggravata. La condanna divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura di Modena emettere a carico del 41enne l’ordine di carcerazione che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce. I militari di via Adua ricevuto il provvedimento ieri mattina vi hanno dato esecuzione conducendo il 41enne in carcere per l’espiazione della pena da scontare rideterminata – detratto il periodo pre-sofferto – in 3 anni, 11 mesi e 23 giorni di reclusione.