Reggio Emilia è stata inserita dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) in un gruppo di circa 50 città, fra metropolitane e capoluoghi di provincia (16 queste ultime), che possono accedere, attraverso un bando aperto dedicato, ai finanziamenti del Fondo di progettazione di fattibilità o per la project review (revisione progettuale) delle infrastrutture indicate quali prioritarie, come previsto dal nuovo Codice degli appalti emanato nel 2016.
Di tali finanziamenti, vincolati alla sola fase di progettazione di fattibilità degli interventi, possono beneficiare quei Comuni che hanno già redatto e/o adottato il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e Reggio Emilia, a cui sono riservati 514.000 euro (estendibili a 782.000 euro se si realizzeranno economie su altri piani), è appunto tra queste città.
Al fine di ottenere il finanziamento, la giunta comunale su proposta dell’assessore alle Politiche per la Sostenibilità Carlotta Bonvicini, ha approvato una delibera di ammissione al finanziamento, indicando i progetti del Pums adottato che si ritengono prioritari in tema di progettazione di fattibilità.
“La costituzione di un Fondo di progettazione è una scelta intelligente, che fa leva sulla reale programmazione delle infrastrutture sul territorio da parte degli enti locali e su un utilizzo mirato delle risorse pubbliche, evitandone dispersione o utilizzo errato – commenta l’assessore Bonvicini – Con il finanziamento degli studi di fattibilità, si crea così quello che era l’anello mancante tra la programmazione delle opere e la loro realizzazione quali lavori pubblici. Reggio Emilia, va sottolineato, è stata inserita fra le città ‘finanziabili’ con il budget previsto, perché l’Amministrazione comunale ha già realizzato l’adozione del Pums, altrimenti non avremmo potuto candidarci. Se le nostre proposte saranno accolte dal ministero e verrà concesso il finanziamento previsto, potremo cominciare a dare attuazione ai progetti di fattibilità, cioè alle idee sulle principali infrastrutture e azioni enunciate nel Pums”.
Fra i progetti prioritari da approfondire con la progettazione di fattibilità, indicati nella delibera di giunta e candidati al bando, vi sono, oltre a quelli infrastrutturali, anche quelli con particolare incidenza su aspetti di qualità ambientale e sicurezza, attraverso una mobilità nuova e leggera come quella pedonale e ciclabile, il rafforzamento del trasporto pubblico, la diffusione della sharing mobility, temi caratteristici della città smart.
In particolare, si propongono:
– l’individuazione di una nuova configurazione portante del trasporto pubblico locale, costituita da due linee di forza, che potranno essere trasformate in una infrastruttura tranviaria/tram-treno, dal sistema intermodale Minibù-parcheggi scambiatori ed un possibile riutilizzo delle infrastrutture ferroviarie locali in infrastrutture tranviarie/tram-treno. Tale proposta è avvalorata dai mutamenti recenti d’assetto della città determinati ad esempio dalla attività consistente e crescente della Stazione Av Mediopadana quale ‘porta’ della città e dall’ampliamento quantitativo e qualitativo dell’offerta sanitaria dell’arcispedale Santa Maria Nuova quale Irccs che si pone sempre più quale attrattore di persone anche da fuori città;
– sul Centro storico, la accessibilità che si ritiene potenziabile e riqualificabile per quanto riguarda la mobilità di persone e merci; un centro storico che si legge come “Eco-Esagono” cioè da tutelare anche sul piano ambientale con una mobilità sempre più sostenibile, al pari degli altri quartieri più centrali dell’area urbana;
– su viabilità, circolazione e sosta, il completamento del sistema delle tangenziali della città e delle varianti esterne per ridurre la pressione del traffico sulle aree urbane e fluidificare la circolazione con interventi anche puntuali sui nodi più critici nel sistema;
– sulla sicurezza, l’attuazione della Città 30, con l’istituzione di nuove aree percorribili a 30 chilometri orari nei quartieri residenziali e la moderazione del traffico come strategia di intervento nelle frazioni;
– sulla qualità dell’aria, connettere sempre più le scelte di mobilità ad azioni che prevedano impatti positivi sulla qualità dell’aria, al fine di rispondere in modo efficace agli obiettivi di miglioramento individuati dal Piano Aria;
– l’aggiornamento del Biciplan con nuove dotazioni e servizi a supporto della ciclabilità.