Continua l’impegno della Regione Emilia-Romagna, e dell’assessore alle attività produttive Palma Costi, per salvaguardare le realtà produttive dell’Emilia-Romagna. Oggi, presso il Ministero dello sviluppo economico si è tenuto il tavolo di monitoraggio sul piano di rilancio del gruppo Ferioli, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento Lamborghini Calor a Dosso di Sant’Agostino, nel ferrarese.
“Stiamo dando la massima attenzione alla delicata fase di rilancio del gruppo Ferroli- commenta l’assessore Costi-, un Gruppo impegnato in un corposo piano di ristrutturazione del debito. Un debito che deve essere ricontrattato, per poter portarlo a termine entro il 2021, come previsto”.
Il piano è molto ambizioso, spiega Costi, in quanto si basa su una nuova offerta commerciale in grado di recuperare mercato e fatturato. Una offerta della quale la Regione ha chiesto che ne faccia parte anche la produzione di bruciatori prevista a Dosso.
Nel corso dell’incontro l’assessore Costi ha chiesto che siano intensificati i momenti di confronto istituzionale presso il Ministero, per seguire passo dopo passo il piano di rilancio del Gruppo e la sua efficacia, “anche per non tradire i sacrifici fatti fino ad ora dai lavoratori coinvolti”.
L’impegno romano dell’assessore Costi presso il Ministero dello sviluppo economico è proseguito con il tavolo relativo al piano di ristrutturazione aziendale del gruppo CNH, con il sito produttivo di macchine agricole di Modena. I manager di CNH hanno presentato il piano di riorganizzazione del Gruppo che vede principalmente coinvolti gli stabilimenti di Foggia, Prignana milanese e San Mauro Torinese, con la previsione di esuberi per quanto riguarda questi ultimi due.
Pur apprezzando la conferma di importanti investimenti nel settore macchine agricole ed in particolare nello stabilimento di Modena, l’assessore Costi ha chiesto che “rimanga attivo un tavolo ministeriale con la presenza di tutte le Regioni coinvolte, per poter coordinare e sostenere il piano di riorganizzazione complessivo, con l’ obiettivo di non ridimensionare la capacità produttiva dei singoli stabilimenti e la relativa occupazione”.