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Risorse al trasporto pubblico: Tomei, presidente della Provincia di Modena scrive alla Regione

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Sul trasporto pubblico locale occorre un riequilibrio nella ripartizione delle risorse regionali destinate ai bacini provinciali. La richiesta è contenuta in una lettera, inviata nei giorni scorsi alla Regione da Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, dopo l’incontro del Comitato permanente sulla Mobilità, i sindaci, i vertici di Amo, Seta e Tper e i rappresentanti delle istituzioni scolastiche e degli studenti, che si è svolto in Provincia a seguito delle problematiche emerse in occasione della partenza dell’anno scolastico.

Nella lettera, dove si chiede anche un incontro su questi temi, sono evidenziate alcune caratteristiche del territorio modenese che per Tomei occorre tenere conto in futuro nella distribuzione delle risorse a livello provinciale.

Tra questi il policentrismo urbano con 14 città con popolazione superiore a 15.000 abitanti, i distretti industriali e le imprese, oltre 65.000, sparse sul territorio; la diffusione, unica in Regione Emilia Romagna, di 11 poli scolastici superiori, attrattivi rispetto alle altre province con 34.500 studenti iscritti alle superiori di cui quattro mila da altre province e regioni; una popolazione residente in crescita e seconda in Regione, la costante crescita della popolazione universitaria arrivata a circa 26 mila iscritti, di cui 17 mila a Modena, con un più 17 per cento in tre anni, senza trascurare la forte crescita dei flussi turistici con un più 50 per cento in 4 anni e la diffusione sul territorio dei poli sanitari.

Questo quadro per Tomei richiede un forte potenziamento dei servizi di trasporto pubblico e dell’offerta di corse nelle ore di punta verso diverse direttrici, servizi più uniformi durante l’intero arco dell’anno, superando la differenziazione tra orario scolastico e orario non scolastico, l’estensione dell’offerta di servizi nella fascia oraria serale e dei servizi non convenzionali a chiamata in tutte le aree.

Questi investimenti – lamenta Tomei – non possono esser sostenuti con l’attuale livello di contribuzione regionale, determinando, conclude la lettera, effetti negativi sui servizi e sulla competitività e attrattività del territorio modenese.