Una storia a lieto fine, o “a lieto inizio” che dir si voglia, quella accaduta ieri tra Bologna e Castelfranco Emilia. Tutto è iniziato con una telefonata, una delle tante che la Centrale Operativa dei Carabinieri di Modena riceve durante il giorno. Una richiesta d’aiuto da parte di una ragazza per un amico che le aveva manifestato intenti suicidi. La giovane, che chiamava da Castelfranco Emilia, non era in grado di fornire alcuna indicazione utile al rintraccio del ragazzo, se non il numero di cellulare che squillava libero.
Gli operatori della Centrale Operativa della Compagnia di Modena si adoperavano alla immediata attivazione della procedura di geolocalizzazione dell’utenza del ragazzo, cercando contestualmente di contattarlo. Dopo vari tentativi, all’ennesima telefonata, il giovane rispondeva. Nel corso della conversazione, i militari riuscivano a guadagnarsi la fiducia del ragazzo e a rasserenarlo. Il giovane si trovava alla stazione ferroviaria di Bologna, la destinazione scelta per porre in essere i suoi propositi. Eppure, parlando con i carabinieri, esponendo i problemi che lo affliggevano ormai da tempo, ha compreso come ci fossero ancora possibilità per lui. Il bisogno di essere ascoltato e capito è stato colmato dal calore delle parole rassicuranti di quei nuovi amici conosciuti per telefono che sono riusciti a farlo desistere dall’idea di suicidarsi.
Il ragazzo è salito a bordo del primo treno utile per fare rientro a casa, a Castelfranco Emilia, accompagnato telefonicamente dai militari. Ad attenderlo a Castelfranco Emilia, una pattuglia dei carabinieri che lo ha accompagnato presso la locale Tenenza con la promessa di una pizza da mangiare tutti insieme. In caserma sopraggiungevano la madre e un’ambulanza che lo trasportava al pronto soccorso per le cure del caso. Non una fine, dunque, ma un nuovo inizio. E questo grazie alla prontezza dei carabinieri operanti che hanno mostrato e dimostrato la giusta empatia e sensibilità nei confronti del ragazzo. A volte, basta una telefonata.