Come ogni anno da quasi venti, la città si è preparata ad accogliere una pacifica invasione di appassionati, studenti, docenti o semplici curiosi intorno alle lezioni magistrali del FestivalFilosofia. Le piazze più belle come piazzale della Rosa, Avanzini assieme al palco e la platea di Piazza Garibaldi (PiazzaPiccola), rappresentano il salotto buono dove accogliere nella nostra Sassuolo, il pubblico di un Festival nato per portare liberamente a tutti, quello che solitamente accadeva solo in aule universitarie o convegni per addetti ai lavori.
Il pensiero, i testi dei grandi della Filosofia, uniti alle idee degli eminenti ospiti, trasformano per tre giorni il centro storico di Sassuolo. Le casse acustiche vibrano, liberando nell’aria parole qualche volta così poco utilizzate da sembrare nuove, fatte apposta per il Festival. Gli applausi che solitamente esplodono in mezzo alle lezioni, sembrano essere una forma di liberazione per alcune grandi verità, talmente ovvie che solo un filosofo oggi riesce con coraggio a pronunciare, restituendole alla collettività. La mia Città non ha mancato nemmeno in questa edizione, di dare il meglio di se in termini di organizzazione e accoglienza.
La macchina del FestivalFilosofia è ormai rodata ma necessita sempre di tutta la migliore faccia dei nostri centri storici e anche della clemenza climatica, per riuscire al meglio. Una edizione questa illuminata da uno splendido sole ha permesso di riempire oltre ogni posto disponibile e non solo, piazza Garibaldi in occasione della lezione magistrale più attesa e conclusiva, quella tenuta dal saggista e Priore della comunità di Bose Enzo Bianchi, con il titolo “Ecce Homo, Gesù racconta Dio”. La prossima edizione avrà come tema, Le Macchine. Le sfide poste tra l’umano e l’artificiale.
(Claudio Corrado)