Grandissimo successo sabato sera all’Oratorio Don Bosco di Castelnovo per la quarta edizione del September Choral Festival, il raduno corale giovanile che in pochi anni è diventato un evento musicale di rilievo nazionale. Organizzata come sempre dalla Compagnia PiccoloSistina, vivace e dinamica formazione corale castelnovese attiva dal 2006, con la collaborazione di Comune di Castelnovo Monti, Coro Bismantova, Oratorio Don Bosco, e il sostegno dell’Aerco (Associazione Emiliano Romagnola Cori), la quarta edizione si è contraddistinta per un livello qualitativo davvero alto.
E anche per una partecipazione estremamente numerosa, a partire dal workshop pomeridiano sul canto a cappella tenuto dal maestro Ciro Caravano, ospite speciale del Choral Festival 2019 insieme al CoroPop di Salerno: musicista, produttore, arrangiatore, pianista, compositore, direttore d’Orchestra e Coro nonché cantante, Caravano è noto in particolare per aver fondato nel 1990 il gruppo vocale Neri per Caso, con cui complessivamente dal 1995 al 2010 ha realizzato 8 album vendendo 1.200.000 copie.
Al workshop hanno preso parte circa 100 persone, che hanno avuto modo di apprezzare il dinamismo, la simpatia e le capacità straordinarie come musicista e insegnante di Caravano. Così come nell’esibizione della serata, il CoroPop ha mostrato quanta parte della personalità di Caravano si sia riversata nella esplosione di energia, invenzioni musicali di grande originalità, divertimento e bravura della “sua” formazione canora. Una serata che ha visto anche le ottime esibizioni del “padrone di casa” Coro PiccoloSistina, diretto da Chiara Baroni, del Vox Canora di Parma e della Ekos Vocal Ensemble di Vignola. Una panoramica straordinaria di quanto il canto corale polifonico, esclusivamente vocale, abbia una fortissima attualità, grazie alla capacità di riproporre con chiavi assolutamente originali e coinvolgenti brani pop italiani e internazionali, della tradizione o di grandi cantautori italiani: da Rihanna a Cindy Lauper, dai Tears for Fears ai Queen, da Fabrizio De Andrè a Vasco Rossi, ogni canzone può essere rivoluzionata, riarrangiata e riproposta “a cappella” e accompagnandosi magari con la “body percussion”, con risultati sorprendenti. Tra applausi a scena aperta ripetuti nel corso della serata, che ha visto l’Oratorio Don Bosco gremito di persone, si è man mano consolidata la percezione che quella di quest’anno sia stata una delle migliori edizioni del Choral Festival, che ha trasmesso ancora una volta quanto il cantare insieme sia un veicolo di incontro, confronto, conoscenza reciproca, e un’espressione artistica di altissimo livello.