Manca poco più di una settimana all’inizio dell’anno scolastico 2019/20 , lezioni al via il 16 settembre, ed anche in Emilia-Romagna c’è preoccupazione per il conferimento di ruoli e supplenze. Su scala nazionale, in mancanza di una revisione delle norme per lo scorrimento delle graduatorie, si calcola che potrebbero essere 30.000 su 53.627 i posti docenti a tempo indeterminato non assegnati. Migliaia di cattedre vuote, soprattutto quelle di sostegno.
Con un numero record di supplenze (la stime sono di 150.000-170.000, fino a 200mila) che non favoriscono certo le relazioni tra studenti e docenti e rendono precario un quadro che la Commissione Europea ha già messo in mora con tanto di lettera ufficiale all’Italia.
“Ogni anno, anche nella nostra regione, ci troviamo a ripetere le stesse richieste e muovere le stesse raccomandazioni. Tante le incognite che ogni volta caratterizzano l’avvio dell’ scolastico: la non coincidenza con i docenti a ruolo e quelli in graduatoria , la carenza cronica di dirigenti scolastici, l’insufficienza del personale Ata e la mancata stabilizzazione del personale precario. In più, questa estate , il Tar del Lazio ha annullato il Concorso per Dirigenti Scolastici per le numerose irregolarità sullo svolgimento delle prove scritte. Il ministero dell’istruzione ha presentato appello al Consiglio di Stato e ancora si attendono gli esiti di accoglimento della sospensiva”: spiega il segretario generale regionale Emilia-Romagna del sindacato Ugl, Tullia Bevilacqua.
Complessivamente, da Nord a Sud , oltre al problema della penuria di insegnanti e delle mancate sostituzioni dei prepensionati si segnalano anche casi di congelamento di alcune assunzioni per l’improvvisa caduta del governo.
“E se il mondo della scuola va avanti , nonostante gli ormai cronici problemi e le mille difficoltà, dobbiamo ringraziare soprattutto l’impegno quotidiano degli insegnanti e dei dipendenti delle istituzioni scolastiche. Perché fino ad oggi è mancato quell’impegno straordinario dello Stato e dei governi, anche in termini di risorse economiche e acquisizione di personale , che abbiamo più volte sollecitato come sindacato. Da questo punto di vista è un buon segnale la richiesta al nuovo governo di 2 miliardi di euro da destinare alla scuola che ha avanzato il nuovo ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti. E’ una richiesta. Speriamo che la risposta sia positiva. I fondi statali eventualmente stanziati saranno utili anche per ammodernare gli immobili scolastici più vetusti”.
Poi, c’è il tema della formazione e degli aggiornamenti del personale docente e Ata da tenere al passo con il mutato quadro sociale e normativo.
“Anche in questo caso la trattativa si svolgerà in ambito nazionale, con il ministero che ha fissato al prossimo 12 settembre un incontro per l’ avvio della contrattazione per stabilire i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione di docenti di ruolo, neo assunti e personale Ata . L’obiettivo comune è di mettere le scuole in condizione di programmare nel migliore dei modi il piano annuale delle attività per il personale in servizio”: aggiunge e conclude il segretario generale regionale Emilia-Romagna del sindacato Ugl, Tullia Bevilacqua.