Home Economia Scorporo Cnhi e rilancio Maserati: commento Fim Cisl Emilia Centrale

Scorporo Cnhi e rilancio Maserati: commento Fim Cisl Emilia Centrale

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«Nessuna preclusione alla creazione di due società quotate, purché siano mantenute configurazione, presenza industriale e relativa occupazione». Lo dichiara il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti commentando l’annuncio del piano strategico quinquennale di Case New Holland Industrial – denominato “Transform 2 Win” – che prevede, oltre a un programma finanziario, anche una separazione delle attività: da una parte il settore stradale (con Iveco e altre società), dall’altra quello non stradale (quindi anche agricolo).

«Lo scorporo di società del gruppo Fca non è una novità – commenta Uriti – L’abbiamo già affrontato nel 2014~con la Ferrari e l’anno scorso con la Magneti Marelli. È chiaro che per noi, come accaduto in passato con altre aziende della galassia ex Fiat, resta fondamentale che tutta Cnhi resti in Italia.
Operazioni complesse di questo tipo in genere non servono solo a creare valore per gli azionisti, ma anche risorse per nuovi investimenti e relativi posti di lavoro. Comunque – prosegue il segretario Fim Cisl – chiederemo subito~un incontro nazionale del gruppo Cnhi per discutere le ricadute industriali.
Al momento non vediamo motivi di allarme per i circa 2 mila lavoratori modenesi. La trasformazione industriale è fondamentale per salvaguardare il capitale umano e in questo senso abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell’azienda sull’avvio del confronto sindacale quanto prima».

Qualche preoccupazione in più, invece, i metalmeccanici Cisl la nutrono sulla Maserati, in forte calo di vendite. Ieri presso il Ministero del Lavoro si è tenuto l’incontro tra sindacati e direzione di Fca sull’ammortizzatore sociale di gruppo in scadenza a settembre e rinnovato per altri dodici mesi.

«Fca investirà circa un miliardo di euro a Pomigliano, e questa è sicuramente una bella notizia – afferma Uriti – Adesso è fondamentale dare gambe anche agli altri investimenti previsti dal piano industriale presentato a Balocco e poi a Mirafiori, per rilanciare altri siti italiani, partendo da Modena», conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale.