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Annullata il 2 luglio l’integrazione del progetto relativo ad un minore ospitato presso una Comunità famigliare

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In relazione alle notizie apparse sui media e relative all’atto adottato dal Servizio Sociale Minori dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord avente ad oggetto l’integrazione di un progetto relativo ad un minore ospitato presso una Comunità familiare, la stessa Unione precisa quanto segue.

Proprio a seguito delle notizie relative all’inchiesta giudiziaria, con decisione congiunta del Servizio Minori e del Servizio di Neuropsichiatria dell’Ausl di Modena – Distretto di Mirandola, in data 2 luglio 2019 è stata annullata l’integrazione del progetto e, conseguentemente, della retta.

La data del 3 luglio 2019 riportata sulla determina è posta in automatico dal sistema di gestione degli atti e si riferisce al momento della conclusione dell’intero procedimento con le operazioni contabili effettuate dal Servizio di Ragioneria. A tale atto però non è stata data alcuna esecuzione in quanto sospeso nei suoi effetti due soli giorni lavorativi dopo la notizia dell’inchiesta in corso.

Di seguito si riassume l’iter.

La determina si riferisce ad un intervento sanitario ad integrazione del progetto relativo ad un minore, di cui l’Unione Comuni Modenesi Area Nord è tutore, collocato presso una struttura familiare con provvedimento dell’autorità giudiziaria. L’integrazione si è resa necessaria a seguito della diagnosi del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda USL – Distretto di Mirandola da cui si evince la necessità di cure psicoterapiche, da effettuarsi possibilmente nelle vicinanze del territorio in cui è ospitato al fine di facilitare l’accesso al percorso e la continuità della presa in carico.

Il Servizio Minori ha verificato la disponibilità della Comunità familiare che ospita il minore, che nella sua carta dei servizi prevede la possibilità di inserire eventuali percorsi psicoterapici nelle prestazioni extra retta. Non si tratta dunque di un “affidamento mascherato” ma di una integrazione della retta possibile per cifre contenute.

L’11 giugno 2019 la Comunità familiare ha comunicato la propria disponibilità a riattivare la psicoterapia sul minore con lo stesso professionista che già aveva seguito il caso, con una integrazione della retta pari a 17 euro al giorno, decorrenti dal 1 settembre 2019. È stato così aggiornato il progetto sul minore in maniera condivisa tra Servizio Sociale Minori dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord e Servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Modena – Distretto di Mirandola, con ripartizione economica del costo aggiuntivo derivante dalla prestazione sanitaria da assicurare.

In data 24 giugno 2019, quando ancora non erano note le notizie relative al coinvolgimento della dr.ssa Bolognini nella inchiesta di Bibbiano, è stato predisposto l’atto di impegno di spesa, che ha poi seguito l’iter burocratico predefinito.

Proprio a seguito delle notizie emerse giovedì 27 giugno, immediatamente, martedì 2 luglio 2019, con decisione congiunta del Servizio Minori e del Servizio di Neuropsichiatria dell’Ausl di Modena – Distretto di Mirandola, è stata annullata l’integrazione del progetto, riscritto in data 5 agosto 2019 con revoca dell’adeguamento della retta per psicoterapia e individuazione di un percorso alternativo per garantire al minore le cure necessarie.

Alla determina citata negli articoli non è stata data, dunque, alcuna esecuzione e conseguentemente non ha fatto seguito alcuna spesa aggiuntiva.

Partendo dal presupposto che è priorità dei Sindaci continuare a garantire gli importanti servizi offerti dagli operatori del Servizio Minori e Famiglie dell’U.C.M.A.N., resta fermo che nel caso in cui, dalle verifiche già avviate, dovessero emergere condotte inappropriate da parte del personale che ha gestito il procedimento in questione, queste troveranno adeguata risposta.