Dopo settant’anni di attività, si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda della Martinelli Ettore Srl di Sassuolo, che lascia 54 persone alle prese con il fallimento della Società, procedura formalizzata in data odierna dalla Cancelleria del Tribunale di Modena. Una vicenda che è degenerata nell’arco di poco più di tre mesi, tanto è passato tra la sottoscrizione dell’ammortizzatore sociale che evitava i licenziamenti, accordo che sarebbe scaduto nel marzo 2020, ed il fallimento.
“Fino all’anno scorso la Martinelli Ettore Srl si vantava di essere il simbolo dello sviluppo del settore meccano-ceramico nel distretto di Sassuolo, un simbolo che nel volgere di pochi mesi ha messo in luce tutte le sue ombre” – spiegano Cesare Pizzolla, Segretario Generale Fiom-Cgil Modena e Alessandro Fili, Fiom-Cgil Sassuolo -.
“Il concetto di “grande famiglia”, tanto caro alla proprietà durante gli anni nei quali dal lavoro delle persone in fabbrica otteneva ingenti profitti, è immediatamente scomparso quando i lavoratori hanno chiesto che la crisi fosse affrontata con la salvaguardia dei posti di lavoro ed il pagamento delle retribuzioni arretrate. Niente di tutto questo è avvenuto, la proprietà ha scelto di non opporsi al fallimento e di non pagare le retribuzioni arretrate” – prosegue Fiom-Cgil.
“Nulla è stato fatto per i lavoratori da parte della Martinelli, ma spiace constatare che nulla è stato fatto anche dall’Istituzione Comunale, chiamata ad occuparsi della vicenda nella persona del Sindaco di Sassuolo, il quale, incredibilmente, all’incontro con la Regione Emilia-Romagna è stato in grado di chiedere alla proprietà di valutare la ricollocazione dei lavoratori presso una società del gruppo sita in Russia” continuano Pizzolla e Fili.
“A fronte di tutto questo l’unica proposta concreta è rimasta quella della Regione Emilia-Romagna che ha messo sul tavolo la possibilità di definire accordi per azioni di politica attiva per i 22 lavoratori della Martinelli Ettore Srl ancora in forza, attraverso un percorso di orientamento e formazione durante un possibile periodo di Cassa Integrazione per cessazione di attività da definire col curatore fallimentare”.
“A fronte delle previsioni non particolarmente confortanti sull’evoluzione del meccano-ceramico per il 2019-2020 – concludono Fiom-Cgil Modena e Fiom-Cgil Sassuolo – le Amministrazioni Comunali dovranno mettere in campo azioni ben più concrete, creando immediatamente tavoli di confronto con le parti sociali per monitorare e prevenire situazioni di crisi, individuando strumenti utili ad arginare le negative ricadute sociali”.