Stiamo seguendo la vicenda di MpS car di Modena e, se si dovesse confermare il mancato accordo in sede di trattativa sindacale, saremo presenti al tavolo istituzionale che si aprirà presso la Direzione territoriale del lavoro, utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione come ente locale per difendere la dignità dei lavoratori”. Lo ha annunciato l’assessore al Lavoro Andrea Bosi rispondendo, giovedì 25 luglio, in Consiglio comunale all’interrogazione del consigliere di Sinistra per Modena Vincenzo Walter Stella nella quale esprimeva “forte preoccupazione per la procedura di licenziamento collettivo alla concessionaria MpS car”, chiedendo “se non sia opportuno convocare un tavolo con azienda, associazioni di categoria e sindacali per scongiurare la cessazione dell’attività e favorire la ricerca di soluzioni alternative”.
Nella risposta, l’assessore ha riassunto la vicenda della concessionaria ufficiale del marchio VolksWagen per il territorio modenese, con sede in via Emilia est, ricordando che da diversi mesi si rincorrevano voci sulle difficoltà economiche dell’azienda. Nel mese di giugno, la proprietà, dopo aver dichiarato lo stato di liquidazione, ha dato la notizia ai propri dipendenti affiggendo un foglio in bacheca e ha poi comunicato ai sindacati la volontà di licenziare tutti i 36 dipendenti avviando la procedura di licenziamento collettivo. Come ha poi spiegato Bosi, i lavoratori in forza all’azienda oggi sono 28 perché alcuni si sono dimessi per cercare un’altra occupazione.
La procedura prevede 45 giorni di trattativa in sede sindacale: “Dopo il terzo e ultimo incontro, previsto per lunedì 29 luglio, se si dovesse confermare lo scenario di mancato accordo, che a oggi appare come il più probabile, avrà inizio la seconda fase, quella istituzionale presso la Direzione territoriale del lavoro nella quale cercheremo di capire se e come sarà possibile dare una speranza lavorativa a queste persone, superando quella che appare come l’unica prospettiva attuale e cioè il licenziamento per cassazione dell’attività di impresa”. Concludendo la sua risposta, l’assessore ha accennato infine all’ipotesi di una possibile acquisizione dell’azienda da parte di un altro concessionario che forse potrebbe concretizzarsi.
Nella replica, il consigliere Stella ha affermato che da informazioni ricevute risulta che il titolare avesse messo l’azienda sul mercato a un prezzo che non ha riscosso interesse. “Non riuscendo a vendere alla cifra che voleva, non si è fatto scrupoli nel decidere di chiudere e lasciare a casa tutti i dipendenti”. Il consigliere si è quindi dichiarato soddisfatto di “aver avuto la conferma che l’Amministrazione si è attivata sul caso”.