Torna nell’ultimo fine settimana di luglio (venerdì 26, sabato 27 e domenica 28) il Festival Cittaslow di Felina, nel comune di Castelnovo Monti, appuntamento che da ormai tanti anni caratterizza l’estate appenninica.
Il Festival sarà di nuovo dedicato alla Biodiversità: giunto ormai alla 18^ edizione, quest’anno porrà al centro in particolare le api, sottolineandone la centralità nel delicatissimo ecosistema ambientale, e il ruolo nella salvaguardia della diversità alimentare. Al Festival non mancheranno ovviamente tanti prodotti tipici, specialità enogastronomiche, spettacoli musicali, artistici e per bambini, occasioni di incontro e confronto che ne hanno costruito il grande successo negli anni.
Sull’iniziativa afferma il Sindaco di Castelnovo Enrico Bini: “Ancora una volta torna questa bella e importante manifestazione, che vive anche dell’impegno di tanti volontari felinesi che ringrazio, e che quest’anno ci chiede di riflettere su un tema che non è solo importante, è diventato urgente. Cambiamenti climatici e inquinamento stanno mettendo sotto forte pressione le api, che sono duramente colpite, e non si tratta solo di eventi lontani da noi. La nevicata tardiva di inizio maggio sul territorio appenninico, ad esempio, per gli apicoltori è stata drammatica e ridurrà fortemente la produzione di miele. Avere piena consapevolezza del ruolo delle api per l’intero ecosistema potrà aiutarci a salvaguardarle”.
Aggiunge Lucia Manfredi, assessore con delega alla Cittaslow: “Castelnovo appartiene al circuito delle Città del buon vivere da ormai 20 anni, e questo festival ha sempre affrontato temi di grande rilievo, partendo dalla valorizzazione del prodotti agroalimentari locali, dell’Appennino e del Parco nazionale, per arrivare a tematiche più ampie, come la biodiversità, l’attenzione alle coltivazioni particolari, l’appartenenza del territorio all’area Mab Unesco dell’Appennino e quest’anno saranno approfonditi i rapporti internazionali con altre Mab dell’area mediterranea. Il Festival ha raggiunto oggi una dimensione di rilievo nazionale, ed è un’occasione importante per Castelnovo, anche per consolidare i rapporti con altre Cittaslow italiane che partecipano direttamente o con loro aziende all’evento”.
Luca Ferri portavoce della comunità SlowFood Appennino Reggiano, spiega: “Siamo una serie di produttori di piccole realtà, che vogliamo far conoscere al vasto pubblico il nostro lavoro per sostenere la biodiversità del territorio montano. Promuoveremo anche alcuni interessanti laboratori sull’alimentazione e i prodotti tipici come farine antiche, allevamenti suinicoli, per comprendere la qualità di cibi di selezionati anche stranieri come il caffè”.
Infine per Chiara Borghi “Questa manifestazione ha anche un forte valore educativo e l‘associazione SlowFood promuove valori che per noi in Appennino sono basilari non solo in occasione del Festival, ma cerchiamo di applicarli tutto l’anno”.
In Emilia-Romagna sono 13 le Città appartenenti alla rete del Buon vivere, e in provincia di Reggio oltre a Castelnovo Monti ci sono anche Novellara, Scandiano e Baiso: questi quattro comuni effettuano scambi di produttori e presenza di stand in occasione degli eventi che rientrano nel calendario CittaSlow.
L’EVENTO
“Come sarebbe il mondo senza le api” è una delle riflessioni che ritornerà in più momenti durante il festival, per accrescere la consapevolezza sul tema tra i visitatori di ogni età, che tradizionalmente affollano la manifestazione felinese.
Saranno gli stessi apicoltori attraverso allestimenti, curati direttamente da loro, a condurre il pubblico all’interno del “Giardino delle api”, un’area dedicata tra le varie proposte del festival. Saranno le immagini e i racconti degli apicoltori a far vivere da vicino le loro modalità di lavoro, a spiegare l’organizzazione perfetta di un alveare, le gerarchie, i ruoli e i mestieri ben definiti di ogni ape, dalla spazzina, alla guardiana, alla nutrice. Sarà una trasmissione diretta di conoscenze ma anche di emozioni.
Parallelamente si conosceranno potenzialità meno note delle api, come la loro funzione di indicatori biologici per il monitoraggio su livelli ambientali. Api in veste di sentinelle che possono dare indicazioni preziose sugli effetti inquinanti.
Nelle tre giornate inoltre verranno presentate cinque Riserve di Biosfera del Mediterraneo insieme alla riserva Mab Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano, che scambiano dati, buone pratiche, conoscenze per la salvaguardia del settore apistico, e puntano insieme alla valorizzazione della biodiversità, e all’alta qualità dei mieli del mediterraneo.
Il programma prevede nella giornata di sabato 27 un incontro sull’analisi sensoriale del miele con l’esperto Andrea Tognetti, in collaborazione con AMI Ambasciatori del Miele, e a seguire la presentazione del progetto “Biomonitoraggio ambientale con le api” con la partecipazione di Gennaro Di Prisco, di Crea Agricoltura e Ambiente e Annalisa Casali, della Società Agricola Api Libere.
Domenica 28 luglio la giornata si aprirà con l’intervento di Antonio Felicioli, docente dell’Università di Pisa, nell’ambito dell’incontro “Il giardino delle Api, come gioire della biodiversità”; nel pomeriggio è previsto un laboratorio di smielatura con Tiziana Sarti e Emanuele Carubbi. Infine la presentazione del libro “La rivoluzione delle api – Come salvaguardare l’alimentazione e l’agricoltura nel mondo”, con la partecipazione delle autrici Monica Pelliccia e Adelina Zarlenga. Nel corso della presentazione sarà proiettato il docufilm “Hunger for Bees” di Silvia Luciani.
Di biodiversità parlerà anche la rete dei produttori della Comunità Slow Food dell’Appennino Reggiano, che saranno al Festival per trasmettere la biodiversità come bene comune, attraverso il loro mercato premiato con il brand “I Care Appennino” della Biosfera Unesco.
Biodiversità e cibo saranno al centro dei laboratori della “Scuola dei sapori – impariamo degustando” uno spazio che insegnerà ad andare oltre la superficie, per conoscere davvero ciò che mangiamo e che beviamo, di cui non sempre conosciamo la provenienza e non siamo in grado di cogliere le differenze tra prodotti di qualità e prodotti scadenti. L’obiettivo dei laboratori sarà fornire ai partecipanti gli strumenti per avere maggiore capacità di giudizio nello scegliere cosa mangiare, e acquisire qualche utile tecnica per imparare a cucinare meglio a casa. Sabato 27 luglio si parlerà anche di pizza, come farla in casa di alta qualità e digeribilità, guidati da Matteo Grisanti, della pizzeria “Non solo Pizza” di Felina, e anche di caffè, per scoprire la differenza tra arabica e robusta nel laboratorio condotto da Torrefazione Artigianale Mama Caffè di Vignola (MO). Domenica ci sarà un approfondimento sui salumi artigianali nel laboratorio condotto da Accademia Judices Salatii, ma ci sarà anche un confronto sui grani antichi e sul lievito madre, per imparare a fare il pane con l’aiuto di Serena Gualtieri del Forno Gualtieri di Carpineti.
Al centro della manifestazione anche il tema dello spreco alimentare nell’incontro sabato 27 con Andrea Segrè docente di Politica Agraria dell’Università di Bologna , presidente di F.I.C.O. Centro Agroalimentare di Bologna che interverrà anche per presentare il suo ultimo libro “Il metodo spreco zero”. La serata proseguirà con il concerto dei “Riciclato Circolo Musicale” che si esibiranno con strumenti musicali realizzati con materiali riciclati.
Nell’arco dei tre giorni sarà inoltre presente la Strada delle Cittaslow, altre città del buon vivere che parteciperanno al Festival direttamente o attraverso le proprie aziende, con progetti dedicati al tema della biodiversità, e ancora le aziende aderenti alla Comunità dell’Appennino Reggiano di Slow Food, mostre, laboratori e naturalmente tante aree gastronomiche dove gustare i migliori prodotti tipici dell’Appennino e le specialità di altri territori ospiti dell’evento. Il Festival inoltre sarà animato da momenti culturali e spettacoli musicali.