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Contro il gioco d’azzardo a Modena uno sportello per le famiglie

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“Il gioco è un passatempo fino a quando non senti l’ossessione della vincita e la tua felicità è affidata ad una roulette. Allora il gioco d’azzardo è un problema serio per grandi e piccoli”.

È il messaggio affidato alla locandina che annuncia l’apertura di un nuovo servizio “per uscire dal gioco”: lo Sportello di ascolto per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico presso il Centro per le famiglie del Comune di Modena, in piazza Redecocca 1.

Lo Sportello, che apre giovedì 4 luglio, intende essere un ulteriore strumento sul fronte della prevenzione del gioco d’azzardo per favorire un contatto precoce con giocatori a rischio e facilitarne l’accesso ai servizi di cura.

Destinatari del servizio sono quindi cittadini a rischio, non solo chi ha già il problema a livello patologico, ma anche chi ha il sospetto che il gioco stia assumendo un ruolo determinante per sé o un familiare o desidera anche solo avere informazioni a riguardo.

Nasce da un progetto di Comune di Modena, Azienda Ausl e Fondazione Ceis nell’ambito degli interventi distrettuali per la prevenzione ed il contrasto al gioco d’azzardo patologico per il biennio 2019-2020. I progetti, circa una decina di cui alcuni già avviati, come le iniziative del marchio “Slot free”, coinvolgono diversi settori dell’Amministrazione comunale, dell’Azienda sanitaria e del Terzo settore con il coordinamento del Settore Politiche sociali e godono di un finanziamento regionale.

“Il gioco d’azzardo patologico – afferma l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli – costituisce una nuova forma di vulnerabilità sociale. Parallelamente all’incremento del fatturato generato dall’imponente offerta di gioco, con rilevanti criticità anche in termini di infiltrazioni mafiose, c’è un numero sempre crescente di persone che sviluppa forme di dipendenza con pesanti ricadute per la propria vita e quella dell’intera famiglia e alti costi sociali. Per contrastare questo fenomeno che può portare a forme di disagio sociale, oltre che economico – continua Pinelli – come Amministrazione, insieme ad Ausl e Terzo settore, secondo quanto previsto dal Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, stiamo mettendo in campo politiche integrate che mirino alla riduzione dell’offerta, a garantire maggiori tutele soprattutto agli utenti più deboli e al trattamento sanitario delle ludopatie, ma anche interventi preventivi di tipo culturale ed educativo, rivolti ai giovani e all’intera cittadinanza, di promozione all’uso responsabile del denaro, di conoscenza del fenomeno del gioco d’azzardo e dei rischi correlati”.

In particolare, con lo Sportello di ascolto di piazza Redecocca esperti e operatori del Ceis escono dai centri preposti negli ambiti sanitari per entrare più facilmente in relazione con le famiglie toccate da un problema che può seriamente minare i rapporti all’interno del nucleo. Il nuovo Sportello è infatti inserito all’interno dei Servizi sociali territoriali e in particolare di quelli espressamente rivolti alla famiglia.

È aperto il giovedì dalle 15.30 alle 18.30 e offre accoglienza, ascolto e informazioni relative ai problemi del gioco d’azzardo, consulenza telefonica, informazioni e orientamento sulla rete dei Servizi territoriali, incontri individuali e di gruppo. Il progetto prevede anche l’attivazione di gruppi di confronto e supporto di mutuo aiuto, oltre che iniziative di sensibilizzazione.

Allo Sportello si accede di persona presso il Centro per le Famiglie, telefonicamente (392 5837478) o per e-mail (centro.famiglie@comune.modena.it).

Per informazioni sul servizio si può contattare il Centro per le Famiglie tel. 059 2033343-3614.

A SCUOLA, NEI LOCALI, SUL WEB

L’apertura dello Sportello di ascolto per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico presso il Centro per le famiglie di Modena è uno dei progetti distrettuali per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo da realizzare nel biennio 2019-2020 finanziati con risorse della Regione Emilia Romagna per circa 100 mila euro, come previsto dal Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo.

Le azioni sono state definite dal tavolo di coordinamento a cui partecipano Comune e Azienda Ausl, allargato per progettualità specifiche anche a soggetti del Terzo Settore, e si muovono su diversi livelli: dagli interventi finalizzati a ridurre l’offerta di gioco d’azzardo e garantire maggiori tutele agli utenti a quelli di promozione per l’uso responsabile del denaro e il contrasto al sovra-indebitamento, tenuto inoltre conto della necessità di tutelare le giovani generazioni, oggi sempre più esposte al fenomeno anche a causa della diffusione di internet e dei dispositivi mobili.

Oltre a servizi sanitari e volontariato, i progetti coinvolgono pertanto più settori dell’Amministrazione comunale: i Servizi sociali a cui spetta il coordinamento delle azioni, l’Istruzione, le Politiche giovanili, l’Ufficio Politiche per la legalità e le Sicurezze e l’Ufficio Comunicazione .

Se da una parte nuove risorse vengono dedicate alla promozione del marchio Slot free con contributi dedicati a esercenti e centri di aggregazione senza giochi d’azzardo, altre azioni sono rivolte a promuovere la conoscenza dei rischi correlati al gioco d’azzardo presso i cittadini di diverse fasce d’età, come lo Sportello rivolto alle famiglie. Dedicate ai giovani sono l’iniziativa “Se gioco non azzardo”, un laboratorio sui meccanismi del gioco d’azzardo patologico rivolto ai ragazzi delle scuole medie con annesso percorso formativo per gli insegnanti e “La scuola che avanza non azzarda” per sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori anche attraverso laboratori, questionari e uno spettacolo teatrale.  Per genitori, oltre che per operatori e insegnanti, ci sarà “On game”, un percorso formativo sul gioco on line, mentre con lo stesso intento parla direttamente il linguaggio dei giovani l’attività di gioco Multiplayer; previsto anche l’aggiornamento della rubrica dedicata al gioco d’azzardo sulle pagine web di Stradanove.

In programma, inoltre, corsi informativi e formativi per gli agenti della Polizia municipale, gli operatori sociali e i volontari che operano con le famiglie di giocatori patologici. Infine, è stata pensata un’azione di consulenza e approfondimento legale anche ai cittadini e alle famiglie sovra indebitate a causa del gioco d’azzardo.

COMUNE ANCORA PARTE CIVILE

Il Comune di Modena nel processo di appello per l’inchiesta denominata Black Monkey, che si è aperto a Bologna, ha confermato l’incarico all’avvocata Valeria De Biase rispetto alla costituzione di parte civile dell’ente locale. De Biase aveva già seguito per il Comune il procedimento di primo grado che si è concluso con la condanna di 51 anni di carcere per il clan Femia e un risarcimento per danni di 50 mila euro riconosciuto al Comune di Modena.

La conferma dell’incarico all’avvocata De Biase è stata approvata nei giorni scorsi dalla giunta comunale su proposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli.

La decisione di costituirsi parte civile nel processo che riguardava reati commessi da un’associazione di tipo mafioso nel settore del gioco elettronico e delle video slot era stata assunta dal Consiglio comunale nel marzo del 2013. La sentenza di primo grado, che condanna una decina di persone per il reato associativo, è del 22 febbraio 2017.