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Dalla Regione un aiuto economico a chi rischia di perdere il lavoro, trovandosi in aziende in particolare situazione di crisi

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Nella seduta di oggi, la Giunta regionale ha approvato una delibera che assegna un primo stanziamento di 150 mila euro ai Comuni perché possano, a loro volta, destinare risorse a nuclei familiari di lavoratori sospesi dal lavoro e senza retribuzione, in attesa di vedere attivati gli ammortizzatori sociali e che si trovano anche a rischio di esclusione dalle misure di protezione sociale ordinarie.

“Si tratta di un primo supporto a carattere emergenziale e transitorio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- destinato ai Comuni o loro Unioni, a titolo di rimborso una tantum, affinché possano assegnare risorse alle famiglie che piombano di colpo in condizioni di fragilità economica nel momento in cui uno dei componenti è coinvolto in particolari casi di crisi aziendali, per rispondere a bisogni inderogabili e urgenti nel periodo non coperto da ammortizzatori sociali. I fondi riguardano i Comuni dove si trovano sedi aziendali e punti vendita, ma anche quelli dove concretamente risiedono i lavoratori che ora non godono di altre misure di supporto, in attesa che la situazione si sblocchi. Il provvedimento troverà la sua prima applicazione per il Mercatone Uno e per lavoratori e lavoratrici che davvero si trovano a vivere una situazione drammatica, essendo sospesi tra occupazione e disoccupazione, in ogni caso senza stipendio e senza ammortizzatori. Una vicenda sulla quale la Regione continua a essere attiva su ogni fronte possibile per trovare una soluzione, in accordo con tutti i soggetti coinvolti, dai sindacati ai sindaci. Ma ogni giorno che passa diventa evidente come il Governo debba sbloccare subito la cassa integrazione, procedendo alla liquidazione del Tfr dei lavoratori e occupandosi dei clienti d’intesa con le associazioni dei consumatori”.

I contributi, che potranno essere assegnati ai Comuni per un periodo che va dal 1 giugno 2019 e fino al 31 dicembre 2020, potranno essere utilizzati per il pagamento dell’affitto, delle utenze domestiche, di beni di prima necessità, di spese mediche o a carattere di urgenza, nonché esenzioni o agevolazioni riferite a servizi comunali. Saranno i Comuni sedi di aziende in crisi, di loro unità produttive o punti vendita, e quelli di residenza dei lavoratori coinvolti, a verificare le concrete necessità delle famiglie. La misura, inedita rispetto al passato, ha natura sociale ma muove proprio dall’assenza di coperture in cui possono trovarsi i lavoratori in questi casi eccezionali.

“La vicenda del Mercatone Uno ha portato duramente alla ribalta una situazione di grave difficoltà da parte dei lavoratori interessati dalla crisi- commenta l’assessore regionale Palma Costi (Attività produttive)-. Il nostro impegno, di nuovo già domani alla riunione che si terrà domani al Ministero del Lavoro a Roma, continua a essere finalizzato alla risoluzione non temporanea della crisi. Allo stesso tempo chiediamo che il Governo faccia la propria parte accelerando il più possibile le misure di sua competenza, mentre il sistema emiliano-romagnolo, con le istituzioni in prima linea, continuerà a lavorare in modo unitario con le rappresentanze sindacali, i Comuni, in sintonia con le associazioni di consumatori, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici oggi rimasti senza alcun reddito”.