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Telefonate mute alla notte, l’anonimo era il cugino incastrato da whooming e denunciato

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Da circa un mese riceveva in piena notte telefonate mute da parte di un anonimo: un silenzio inquietante che la disturbava più delle parole. Il fastidio iniziale, per una 48enne reggiana, si è presto trasformato in timore e in turbamento tanto da spingerla ad ingegnarsi per venire a capo del mistero. Da play store ha scaricato whooming, l’applicativo a pagamento che consente di individuare il numero chiamante seppur composto in modalità anonima. In questo modo la malcapitata 48enne è entrata in possesso del numero telefonico che la chiamava.

Un rapido controllo con le utenze in suo possesso e poi scoprire amaramente che dietro quelle chiamate c’era un lontano cugino che aveva da tempo dissapori con la donna e i suoi familiari per un appezzamento di terreno. Insomma telefonate anonime per vendetta quelle effettuate in piena notte dal 50enne. La donna si è quindi rivolta ai carabinieri della stazione di Ramiseto denunciando quanto le accadeva da circa un mese.

I carabinieri di Ramiseto raccolta la denuncia e gli elementi acquisiti dalla donna nel corso delle “indagini casalinghe” effettuavano i dovuti accertamenti che portavano a riscontrare quanto verificato dalla donna. Acquisiti i dovuti riscontri ed alla luce della condotta tenuta dal 50enne reggiano i carabinieri di Ramiseto provvedevano a comminare a suo carico la denuncia inoltrata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia in ordine al reato di molestie a mezzo telefono.