La V° edizione di festivaLOVE 2019. Innamorati a Scandiano vedrà sabato 1 giugno alle ore 19 sul palco di piazza Fiume un ospite che non ha certo bisogno di tante presentazioni perché il suo nome è strettamente legato a quello della canzone d’autore italiana, simbolo di impegno sociale e civile che ha accompagnato intere generazioni: Francesco Guccini. In questa occasione il cantautore bolognese presenterà il suo libro dal titolo “Canzoni” edito da Bompiani che raccoglie più di cinquanta tra le sue canzoni più amate, accompagnate da un commento molto speciale.
Da “Radici” all’”Ultima Thule”, passando per “Piccola città”, “Autogrill”, “Auschwitz”, “Culodritto”, “Un altro giorno è andato”, “Farewell”.
Sul palco insieme al Maestro Guccini ci sarà la Dott.ssa Gabriella Fenocchio, filologa e studiosa di letteratura italiana del Novecento, nonché amica del cantautore, che ha analizzato alcuni dei testi come se fossero vere e proprie poesie, con tanto di note a margine, commenti sullo stile, figure retoriche e alla fine un commento ragionato su ogni canzone, legandole alla vita del cantautore e al contesto socio-culturale in cui sono nate e cresciute.
“Guccini non fa tantissimi incontri” spiega Alberto Pighini Assessore ai Saperi “siamo quindi davvero molto contenti della sua partecipazione al festival che testimonia anche come la manifestazione sia cresciuta in questi anni e sia oramai conosciuta ben oltre i confini provinciali allargando così i propri orizzonti.
In ogni edizione abbiamo cercato di invitare ospiti in grado di offrire al pubblico punti di vista interessanti e anche molto diversi tra loro sul tema dell’Amore e dell’Innamoramento, fil rouge dell’iniziativa che, ricordiamolo ancora una volta, s’ispira al poema scritto proprio qui a Scandiano dal nostro illustre concittadino Matteo Maria Boiardo, l’Orlando Innamorato. L’incontro con Guccini risveglierà sicuramente un passato nostalgico in molti, ma sarà anche l’occasione per conoscere da vicino il percorso di un artista che ha saputo sempre coinvolgere il pubblico ed essere coerente con se stesso, mantenendo al centro di tutta la sua attività artistica la scrittura come momento essenziale del componimento artistico.”
Autore di canzoni come “L’avvelenata”, “Vedi cara”, “Eskimo”, “Dio è morto”, “La Locomotiva”, ma anche di canzoni forse meno conosciute a chi non è addentro alla sua discografia, come “Piccola città”, “100 Pennsylvania Ave”, “Canzone della bambina portoghese” e “Canzone delle domande consuete”, Guccini ha sempre definito le parole più importanti della musica:
“Sono stato ben contento di queste analisi che hanno dato un certo valore alle mie canzoni” così parla Guccini del libro che presenterà a Scandiano per festivaLOVE “mi ha fatto piacere, anche se tante volte ho chiesto a Gabriella: ‘Sei sicura che io abbia voluto dire veramente quelle cose?’, però c’è stato un vicendevole scambio di opinioni sul lavoro. Delle volte, forse, ho scritto delle buone canzoni, ho scritto anche delle musiche piacevoli, decenti, ma non mi sono mai messo come musicista, sulle parole forse riuscivo meglio, ecco il perché della mia preferenza”.
Francesco Guccini è sicuramente una delle voci più importanti e rilevanti della musica italiana del 900. Autore di un canzoniere da cui si possono pescare decine di canzoni che hanno fatto la Storia musicale del nostro Paese.
Sono passati molti anni da quando Guccini ha toccato una chitarra, dalle osterie di fuori porta bolognesi, oggi la sua vita è scrivere, leggere e farsi leggere libri, stare con gli amici in un piccolo paese sugli appennini del bolognese, insomma tornare a una dimensione più tranquilla, raccolta.
“Non mi manca scrivere canzoni” afferma oggi Guccini “perché scrivo libri, è un altro modo di scrivere, ma è sempre scrittura.” Oggi non scrive più, appunto, almeno canzoni, e non se ne pente affatto, non gli manca anche perché, appunto, continua a scrivere prosa.
Marxismo, anarchia, poeti, filosofi, citazioni continue che diventano talvolta esplicite con riferimenti a Schopenhauer, T.S. Eliot, Hemingway, Gramsci, continui rimandi alla filosofia, alla letteratura, immergersi nei suoi testi è un po’ immergersi in una vasca di sapere, mai semplificata ma adeguata al contesto, tenuti insieme dalla struttura del testo, scritto, rivisitato, corretto, aggiustato, con le rime al posto giusto, anafore, allitterazioni, assonanze … Il canzoniere gucciniano, in questo senso è un pozzo ricco dal quale non si finisce mai di attingere.
La Dott.ssa Fenocchio così si esprime sulla scelta di campo di questo libro “Una scelta naturalmente voluta, e condotta con la convinzione che quei testi , soprattutto quando escono dalla penna di Francesco Guccini, possano autonomamente e a buon diritto collocarsi nel panorama poetico del Novecento italiano, non solo per la qualità dell’elaborazione formale ma nondimeno per la densità letteraria e i molteplici echi interstuali di cui la gran parte delle parole risuona. D’altro canto, se è vero che lo statuto della canzone s’identifica con l’intreccio delle parole , musica e voce, in molti casi appare piuttosto evidente che al testo possa essere riconosciuta una vita autonoma, soprattutto quando, depositato sulla pagina, sia in grado di svelare la propria filosofia letteraria.”
In caso di pioggia l’incontro verrà spostato al Teatro Boiardo.
A breve verranno annunciati i nomi di altri ospiti del palinsesto.
Il sito della manifestazione è www.festivalove.it