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La preoccupazione dei sindacati sul futuro della Oscar Ceramiche di Sassuolo

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Foto: Google Maps

A seguito della notizia del ritiro da parte dell’acquirente – Ecodelta srl – dall’acquisizione della Oscar Ceramiche in fallimento dal 22 ottobre scorso, riemergono fortissime le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, delle Rsu e dei lavoratori sulla mancata soluzione della vertenza che ormai da 6 mesi interessa il futuro occupazionale di quasi 80 famiglie.

“La vicinanza della fine della cassa integrazione straordinaria, che scadrà il 21 aprile – affermano Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Fesica/Confsal e Uiltec/Uil – ci riporta indietro e vanifica tutti gli sforzi sostenuti in primis dai lavoratori, da sei mesi senza alcuna entrata (la cassa straordinaria sarà pagata nei prossimi mesi direttamente dall’Inps) e riconsegna ai lavoratori incertezza sul proprio futuro di dipendenti di una ceramica che negli ultimi anni ha vissuto profonde fasi di crisi che si sono poi risolte nel fallimento.
Abbiamo lavorato come organizzazioni sindacali, anche con la collaborazione delle Istituzioni, per favorire la tenuta occupazionale, per la possibile ripresa produttiva che poteva essere garantita dall’azienda che era risultata vincitrice dell’asta fatta dal Tribunale di Modena.
Nel tempo, invece, si è concretizzata una situazione illusoria per tutti.
La mancanza di un piano industriale concreto è stato il primo di molti passaggi infruttuosi fatti dalla Ecodelta a generare nuova incertezza sulla ripresa dell’attività produttiva.
Nel merito di lunghe ed estenuanti discussioni sostenute tra le organizzazioni sindacali e l’acquirente è più volte emersa la mancanza di molte delle condizioni naturalmente essenziali e necessarie affinché l’evoluzione del confronto producesse sostanza per i lavoratori e concretezza degli impegni presi anche con il Tribunale.
Non entriamo nel merito delle mancate informazioni enunciate dall’impresa acquirente a mezzo stampa il 17 aprile nei confronti della procedura fallimentare, ma ci preme sottolineare che la sola ed unica responsabilità di avere deciso di abbandonare il percorso di acquisizione della ceramica Oscar dal fallimento è della ditta Ecodelta e non delle organizzazioni sindacali come millantato nell’intervista al suo imprenditore.
Il sindacato, da sempre, tutela i diritti dei lavoratori e non ha accettato la proposta della Ecodelta di concedergli la procedura dell’accollo del Tfr e di altre spettanze salariali facendo rinunciare a tutti i lavoratori una fetta consistente del proprio salario frutto della contrattazione aziendale.
Troppo facile attaccarsi ai cavilli procedurali ed alle scuse di avere avuto tutti contro – Tribunale, Sindacati, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell’interno – per ritoccarsi l’immagine e distanziarsi dalle proprie responsabilità.
I problemi veri su cui ricondurre la mancata acquisizione da parte di Ecodelta della Oscar dal fallimento sono da ricercare nella mancanza di capacità/sostenibilità finanziaria e nella totale assenza di un concreto progetto industriale che potesse favorire la ripartenza di una realtà produttiva storica come quella del marchio La Guglia” aggiungono Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Fesica/Confsal e Uiltec/Uil.

Le Organizzazioni sindacali, la Rsu ed i lavoratori auspicano una rapida evoluzione dell’attuale situazione, e che si proceda ad attivare tutti i passaggi necessari ed utili che portino alla formale richiesta di altri sei mesi di Cigs per cessazione di attività, ciò anche al fine di dare un minimo di risposta ai lavoratori ancora in forze e, se ne ricorreranno le condizioni, per verificare nel tempo la possibilità di favorire altri potenziali interessati all’acquisizione dell’impresa ed alla salvaguardia occupazionale.