Sciopero nazionale venerdì 19 aprile delle lavoratrici e dei lavoratori di Metro Cash & Carry scioperano per il loro contratto integrativo.
“Metro Italia – afferma una nota di Filcams/Cgil e Uiltucs/Uil Modena – dopo mesi di trattative ha stracciato le richieste di Filcams/Cgil Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil e intende peggiorare le condizioni di lavoro nonostante abbia un andamento positivo.
Risale al 24 marzo 1978 la firma del primo contratto integrativo, e dal 1° aprile 2019 l’azienda applica invece unilateralmente un regolamento integrativo aziendale. Per questo venerdì prossimo 19 aprile 2019 le lavoratrici e i lavoratori Metro sciopereranno per il contratto integrativo per difendere i loro diritti e la loro dignità.
E’ previsto un presidio davanti all’ingresso del punto vendita Metro di Modena in via Virgilio, 51 dalle ore 9 alle 12”.
“In merito all’organizzazione del lavoro – prosegue la nota – con il nuovo progetto T.E.M.P.O. ci guadagna solo l’azienda. Metro vuole flessibilizzare ancor di più la prestazione lavorativa, con orari che cambiano ogni giorno e con turni spezzati, questo significa l’impossibilita’ per le lavoratrici e per i lavoratori di programmare il proprio tempo di vita con un minimo di serenità. Altro che conciliazione dei tempi di vita-lavoro! Sindacati e lavoratori non vogliono turni penalizzanti, chiedono confronti e accordi sull’organizzazione del lavoro nei punti vendita e vogliono garantire i turni unici”.
“Sul premio variabile, Metro ha ostinatamente tentato di convincere la delegazione sindacale che riducendo il premio da 1.600 euro a 1.400 euro i lavoratori ci avrebbero guadagnato. Evidentemente in Metro la matematica è un’opinione. I sindacati chiedono invece l’aumento del premio con obiettivi condivisi e credibili”.
“Sull’orario di lavoro, l’azienda vuole aumentare le ore lavorate portando tutti a 38 ore. L’effetto paradossale che si potrebbe determinare nei punti vendita con quota elevata di dipendenti a 36 ore, è l’immissione improvvisa di ore da cui potrebbero scaturire esuberi. E’ anche un’armonizzazione a senso unico perché chi è a 40 ore rimane così. I sindacati dicono no a questa armonizzazione e sono contro il rischio di nuovi esuberi. Chiedono invece l’aumento delle ore per i part time consolidando il lavoro supplementare e lo sviluppo della delivery con personale Metro”.
“In questi anni – proseguono Filcams/Cgil e Uiltucs/Uil Modena – Metro ha dimostrato un cinismo disumano nell’annunciare chiusure e licenziamenti. I sindacati hanno chiesto che il preavviso sia di almeno 90 giorni, ma l’azienda ha dato disponibilità a soli 30 giorni. Ad esempio, la situazione preoccupante del punto vendita di Bolzano, che ha l’affitto in scadenza il 30 giugno, dovrebbe essere affrontato il 30 maggio. Un comportamento spregevole che dimostra il totale disinteresse di Metro per i dipendenti e le loro famiglie. Si chiede a Metro di abbandonare questo atteggiamento di totale spregio nei confronti delle lavoratrici dei lavoratori e delle loro famiglie riconoscendo loro la possibilità di sapere per tempo i piani industriali ed eventuali rilevanti chiusure o ristrutturazioni”.
“Su welfare e sicurezza sul lavoro, la proposta di Metro è un contributo di € 2,92 per dipendente al mese da destinare alla previdenza integrativa e contestualmente cancella i contributi ai Cral.
Per quanto riguarda invece la sicurezza, l’azienda affronta il rischio di infortunio attraverso il “safety day”. Invece riduzione degli organici, riduzione degli strumenti per la movimentazione dei carichi e il mancato rispetto delle mansioni sono per sindacati e lavoratori il vero problema per cui il numero di infortuni è in aumento.
Sindacati e lavoratori chiedono a Metro atti concreti sia sul welfare che sul fronte della sicurezza un serio incremento del welfare con risorse dell’ impresa e un investimento economico per i mezzi di movimentazione merci per ridurre i rischi”.
“Per tutti questi motivi – conclude la nota -, è indetto lo sciopero di venerdì 19 aprile e a Modena è previsto il presidio davanti all’ingresso”.