Un’ennesima vicenda di violenza tra le mura domestiche, quella portata alla luce dai carabinieri di Scandiano, che trova radici in approfondite investigazioni avviate grazie alle segnalazioni dei servizi sociali. Investigazioni che sono andate avanti acquisendo un quadro ben delineato sebbene la moglie, vittima dei maltrattamenti, abbia cercato di minimizzare parlando di “normali” litigi.
Ad attivare carabinieri di Scandiano sono stati i sanitari del nosocomio reggiano, segnalando la presenza di una minorenne che era stata picchiata dal padre. A condurre l’adolescente in ospedale era stato appunto il personale dei servizi sociali, allertato dal corpo docente dell’istituto frequentato dalla ragazza, il quale aveva avuto modo di notare arrossamenti da percosse sulle gambe e sulle braccia della giovane. Arrossamenti poi ricondotti all’utilizzo di un frustino consistente in un ramo, adoperato sulle gambe e sulle braccia della minorenne da parte del padre che intendeva punirla per non essersi alzata per andare a scuola.
L’attività condotta dai militari ha permesso di accertare che in effetti i maltrattamenti interessavano anche la moglie. Sebbene quest’ultima abbia cercato, forse per paura, di minimizzare gli episodi, è risultata essere oggetto di continui maltrattamenti da parte del marito che, oltre a prenderla a schiaffi, gli assestava dei veri e propri colpi in tutte le parti del corpo.
L’uomo, un 45enne residente nel reggiano, è stato quindi denunciato alla Procura reggiana. Quest’ultima, condividendo le risultanze investigative dei carabinieri di scandianesi, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione della misura cautelare coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare con la prescrizione del divieto di avvicinamento alle vittime.