Una donna divisa tra passato e presente, ciascuno riflesso dal volto di un uomo. Un abbandono doloroso, una vita da vivere reggendo le spinte degli eventi. L’ultimo romanzo di Chiara Gamberale – “L’isola dell’abbandono” (Feltrinelli), – prende le mosse dalle acque cristalline di Naxos, in Grecia, per dipanare una storia sulla paura che tutti abbiamo di perdere il controllo della nostra esistenza: l’autrice lo presenta al pubblico del BPER Forum Monzani domenica 17 marzo alle 17.
Sull’isola di Naxos, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente all’improvviso l’urgenza di tornare. É lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare. Ma come fa una straordinaria possibilità a rivelarsi un pericolo? E come fa un trauma a trasformarsi in un alibi? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola?
Al centro dell’Isola dell’abbandono (il termine “piantar in asso”, spiega Gamberale, viene dal mito di Teseo e Arianna: dopo l’impresa contro il Minotauro a Creta, l’eroe abbandona “in Nasso” la donna che lo aiutò a uscire dal labirinto) vibrano anche forti riferimenti autobiografici: “Io soffro di sindrome dell’abbandono, fin da bambina. Ogni abbandono che ho subito mi ha straziata, mi ha costretta, nel bene e nel male, a diventare una persona diversa. E volevo finalmente raccontare proprio questo. Quando è straziante venire abbandonati. Ma anche raccontare che, dopo un abbandono, può esserci una resurrezione. E rischiamo di diventare persone migliori di come eravamo”.
Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Con Feltrinelli ha pubblicato Per dieci minuti (2013), Adesso (2015), L’isola dell’abbandono (2019), le nuove edizioni de La zona cieca (premio Campiello Giuria dei letterati 2008) e dell’opera d’esordio Una vita sottile. Ha scritto inoltre, fra gli altri, Le luci nelle case degli altri (2010) e Qualcosa (2017). I suoi libri sono tradotti in sedici paesi. È autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. Collabora con diverse testate giornalistiche.