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Helena Janeczek incontra i detenuti nel carcere di Modena

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Nel percorso d’avvicinamento alla serata conclusiva del premio letterario per le carceri “Sognalib(e)ro”, in programma a Modena venerdì 8 febbraio, si inserisce una iniziativa organizzata da BPER Banca in collaborazione con Comune di Modena e Casa circondariale Sant’Anna. Dentro l’istituto penitenziario modenese, venerdì 18 gennaio, si svolge infatti un incontro con Helena Janeczek, la scrittrice vincitrice del Premio Strega 2018 con “La ragazza con la Leica” (Guanda), che presenterà il suo libro.

“Le mie poche esperienze di incontri nelle carceri mi hanno fatto capire – ha detto la scrittrice – che tutte le letture sono ‘d’evasione’. Sono uno strumento per andare oltre il luogo in cui ti trovi e oltre la tua vita, regolata da norme o situazioni imposte. Le letture – ha aggiunto – consentono di prendersi spazi al di là della propria vita, e questo naturalmente vale per tutti, anche chi è libero”.

Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre 30 anni. È autrice dei romanzi “Le rondini di Montecassino” (Guanda, 2010), finalista al premio Comisso e vincitore del premio Napoli, del premio Onofri e del premio Pisa, “Lezioni di tenebra” (Guanda, 2011) e “La ragazza con la Leica” (Guanda, 2017), che nel 2018 ha vinto il premio Strega e il premio Bagutta. Il suo sito internet è: www.helenajaneczek.com.

Il premio “Sognalib(e)ro” per detenuti di carceri italiane è promosso dal Comune di Modena con Direzione generale del Ministero della Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria, Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca.

La giuria presieduta da Giordano Bruno Ventavoli, responsabile dell’inserto Tuttolibri del quotidiano La Stampa è composta da scrittori di primissimo piano. Ne fanno parte Elena Ferrante, autrice di “L’Amica geniale” (Edizioni e/o), Walter Siti, premio Strega 2013 con “Resistere non serve a niente” (Rizzoli) e Antonio Manzini, sceneggiatore e scrittore, autore delle storie del vicequestore Rocco Schiavone (Sellerio), con Antonio Franchini, scrittore e direttore editoriale della Casa editrice Giunti.

Il Premio “Sognalib(e)ro”, di cui si è chiusa la parte di raccolta dei voti e degli inediti provenienti dalle otto carceri italiane aderenti, si articola in due sezioni. Nella prima, una giuria composta dagli aderenti ai gruppi di lettura delle carceri attribuisce un premio al migliore in una rosa di tre romanzi recenti di autori italiani, scelti da una giuria di scrittori. Il premio consiste nell’invio alle carceri partecipanti, dei “libri della vita” scelti dall’autore decretato vincitore.

Nella sezione rientra il Premio BPER Banca, riconoscimento speciale allo scrittore vincitore atteso a Modena per la serata conclusiva l’8 febbraio.

La seconda sezione del premio è quella degli inediti. La giuria di esperti attribuisce il premio a un’opera scritta da un detenuto/a. Il premio consiste nell’eventuale pubblicazione e nella donazione da parte della casa editrice Giunti di una dotazione di libri alla biblioteca del carcere del vincitore, che sarà decretato l’8 febbraio.