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Italpizza, Flai/Cgil nazionale: un’altra punta di un iceberg della degenerazione degli appalti nel settore dell’industria alimentare

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Il congresso nazionale del sindacato agroindustria Flai/Cgil, ha approvato un odg che denuncia la degenerazione degli appalti nel settore dell’industria alimentare.

 

Considerato:

  • che Italpizza è una realtà imprenditoriale con 100 lavoratori diretti, pressoché tutti impiegati e dirigenti, con il ciclo produttivo completamente appaltato a cooperative che occupano circa 600 lavoratori;
  • che Italpizza produce per la GDO le pizze con il marchio della catena distributiva, compresa la Coop che garantisce la certificazione etica SA8000;
  • che a questi lavoratori, nel corso degli anni presso Italpizza, sono stati interessati a continui cambi di appalto e sottoposti alle più svariate e fantasiose applicazioni contrattuali, attualmente con il CCNL del multiservizi;
  • che da anni la FLAI Cgil di Modena ha cercato di contrastare il fenomeno degli appalti all’interno di quello stabilimento, oltre ad aver inviato svariate segnalazioni al MISE, DTL, INPS e Prefettura; 
  • che anche nel caso di Italpizza la FLAI Cgil ha evidenziato in tutte le sedi che il modello organizzativo adottato da quell’impresa generava concorrenza sleale nei confronti delle altre imprese del settore che non appaltavano il ciclo produttivo e che applicavano regolarmente i CCNL dell’industria alimentare, compreso l’articolo 4;
  • che la Fondazione Biagi, nel 2015, certificó il modello di appalto presente in Italpizza, ma non la sua esecuzione;
  • che otto lavoratori, dopo l’adesione al sindacato di base Si Cobas, sono stati allontanati dal cantiere Italpizza e due di questi licenziati dalle cooperative;
  • che, tale sindacato, ha proclamato sciopero e, con alcuni lavoratori e solidali,  ha messo in atto azioni di mobilitazione blocco delle merci in Italpizza;
  • che la polizia è intervenuta in più occasioni, con lancio di lacrimogeni e con l’uso della forza;
  • che la vertenza si è conclusa con un accordo siglato l’11 dicembre in Prefettura a Modena ed ha seriamente rischiato di trasformarsi in un problema di ordine pubblico; 
  • che tale accordo sembra prevedere il ritiro dei licenziamenti e il rientro dei lavoratori allontanati entro gennaio, compresi incontri di verifica per determinare le applicazioni contrattuali entro gennaio.

Impegna la FLAI Cgil:

  • nel continuare a contrastare tutte le forme di somministrazione illecita di manodopera effettuata tramite discutibili appalti a cooperative o SRL di comodo;
  • nel ricercare, insieme alla Cgil, forme organizzative e di coordinamento con le altre categorie più efficienti ed efficaci che siano in grado d’intervenire e di rappresentare i luoghi di lavoro;
  • nel ricercare sinergie con il sistema della rappresentanza d’imprese e con la GDO per una vera responsabilità sociale d’impresa ed etica nei processi lavorativi, in particolare per quelle imprese che svolgono lavorazioni di sub fornitura per le imprese certificate con la SA8000.

La FLAI Cgil esprime inoltre solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte, al di là di qualunque differenza di settore e di categoria di appartenenza, ed auspica che la gestione delle future vertenze che interessano gli appalti di manodopera, in una filiera ed un settore esplosivo dal punto di vista sociale, si concludono senza necessariamente l’uso della forza e, nello specifico caso, è determinante il ruolo delle istituzioni è del potere politico locale troppo silente ed indifferente.