“Percorrenze allungate, buchi orari, materiale insufficiente in orario pendolari, regionali veloci che sono lenti, assenza totale del servizio regionale la domenica. Non siamo riusciti a trovare una novità positiva”. L’Associazione degli Utenti della linea ha inviato ufficialmente, nel 2018, per tre volte (gennaio, agosto e novembre) le sue note e proposte per migliorare il servizio della linea.
“Non c’è mai stata risposta da parte di nessuno: Regione, Trenitalia, Tper e RFI. Il risultato finale è stato un nuovo orario che penalizza gli utenti e non potrà fare altro che incentivare l’uso dell’auto. Tutto il contrario della tanto reclamizzata mobilità sostenibile. Abbiamo stilato – afferma Renato Golini presidente dell’Associazione – insieme agli utenti, un documento in nove punti che analizza la situazione della linea e i nuovi orari, che, in primis, mette a disposizione dell’Assessorato regionale ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile, della Regione Emilia – Romagna, confidando che ne faccia buon uso e non venga messo nel dimenticatoio, come fatto fino ad oggi.
ANALISI DELL’ORARIO FERROVIARIO DAL 9 DICEMBRE 2018 PER LA LINEA BOLOGNA – POGGIO RUSCO/VERONA
Percorrenze
- Aumento delle percorrenze in arrivo a Bologna per quasi tutti i treni regionali, da 2 a 7 minuti in più
- 20 viaggi con tempi di percorrenze anomali tra Crevalcore e S, Giovanni in Persiceto di 12 minuti, quando ne bastano 7.
- 24 minuti di percorrenza tra Calderara/Bargellino e Bologna, del treno 11415 quando gli altri treni ne impiegano 9 (più che sufficienti) per 8 Km).
- Servizio negativo a Poggio Rusco, Mirandola e San Felice sul Panaro in quanto il 2251 e il 6573 per Bologna arrivano a queste stazioni con pochi minuti di distanza, ponendo le basi per ulteriori ritardi, che già molto spesso hanno.
- Anticipo di 7 minuti delle partenze da Bologna dei regionali, portati al minuto 35; ciò comporta particolari problemi tra le 16,35 e le 18,37 perché si intersecano con gli interregionali 2264 (16,10) e 2266 (18,10) che abitualmente viaggiano in ritardo. L’anticipo ai 35’ del 6258 (ex 16,48) comporta anche il ritardato ritorno di numerosi utenti, costretti ad utilizzare il successivo 11600 delle 17,10.
- I tempi medi di percorrenza tra Crevalcore e Bologna sono di 30,61 minuti, 6 minuti in più di quelli di ritorno da Bologna pari a 24,67 minuti.
Buchi orari
- In fascia oraria tra più frequentate è stato variato l’ orario dalle 7,52 alle 8,22 a 7,36 – 8,22 creando un buco di ben 46 minuti, altro che sorse al quarto d’ora; il servizio regionale è ancillare a quello dell’AV.
- Seconda distonia in arrivo a Bologna tra le 9,55 e le 11,22 pari a 87 minuti
- Terzo buco in partenza da Bologna tra 14,35 e le 15,35 (60 minuti).
Capienza treni
Già da anni segnaliamo, inutilmente, di integrare due convogli della mattina in arrivo a Bologna, 6487 ex 7,18 ora 7,22 e il 6285 delle 8,22; ora con la variazione di orario avremo due treni molto vicini, 7,22 e 7,36 e il 6285 come detto, molto distante, che viaggia già oltre il limite della capienza e adesso non è difficile preventivare che gli utenti non riusciranno a salire già a S. Giovanni in Persiceto.
Treni da evitare
Il trasporto regionale, tra Poggio Rusco/Bologna e viceversa, mette meno treni locali perché usufruisce di 11 coppie dei Verona/Bolzano-Brennero; peccato che siano inadatti al trasporto dei disabili e almeno quattro sono inattendibili in termini di orario. Parliamo, in arrivo a Bologna, del 2259 (15,55) e 2263 (19,55). In partenza da Bologna del 2264 (16,10) E 22,66 (18,10).
Treni festivi
Con grande indifferenza, la domenica, il trasporto regionale viene totalmente cancellato e rimangono solo gli interregionali con i ritardi di cui sopra.
Treni mese di agosto
Viene fatta una programmazione di un treno all’ora (circa) peccato che anche qui si faccia affidamento sugli interregionali che, come detto, almeno 4 di questi, viaggino male.
Passaggi a livello
Che fine hanno fatto i lavori per l’eliminazione dei 2 passaggi a livello ancora esistenti tra Calderara/Bargellino e Bologna, che tre o quattro volte l’anno hanno problemi, con cancellazioni e ritardi dei treni?
Conclusione: così si incrementa l’uso dell’auto, altro che treni al quarto d’ora, almeno negli orari dei pendolari.