Sabato 8 dicembre alle 18,30 sarà proiettato presso le opere parrocchiali di Riola il documentario “Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola”. L’ingresso è gratuito.
Dopo la grande accoglienza della prima al Milano Design Film Festival, che si è tenuta il 26 ottobre 2018, e dopo le tappe di Brescia e Catania, il documentario – diretto dal regista Roberto Ronchi e dalla giornalista Mara Corradi – torna a Riola per una proiezione speciale per il nuovo parroco don Augusto Modena, insediatosi un paio di mesi fa.
Terminata la proiezione i registi avranno l’occasione di consegnare di persona i DVD del film con dedica speciale ai sostenitori della prima ora, quelli che finanziarono il progetto sul sito “Produzioni dal Basso”.
Il documentario infatti è stato prodotto da ImmagicaFilm, casa di produzione indipendente, grazie a un crowdfunding che ha coinvolto gli abitanti del posto ma non solo, e al contributo della Parrocchia di Riola, del Comune di Grizzana Morandi e dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese. La serata si concluderà con una cena conviviale all’interno delle opere parrocchiali.
La sindaca di Grizzana Morandi Graziella Leoni, che in primavera concluderà il suo secondo mandato elettorale, durante la sua amministrazione ha sempre avuto un occhio di riguardo per la cultura e il turismo. Dopo lo straordinario successo della Rocchetta Mattei, da qualche tempo gli sforzi si sono indirizzati nella valorizzazione di altre eccellenze del territorio, come appunto la chiesa di Riola.
In proposito la sindaca afferma che la chiesa di Alvar Aalto non rappresenta semplicemente un’eccellenza dal punto di vista architettonico, ma anche il simbolo di quella felice stagione culturale che portò un professionista di fama mondiale a realizzare la sua opera a Riola. E aggiunge che ci saranno importanti novità in merito: «Questa programmazione prelude la realizzazione da parte dell’amministrazione comunale del Centro Culturale Alvar Aalto che, partendo da questa icona contemporanea, si pone l’obiettivo di indagarne le fasi di realizzazione ma soprattutto, attraverso archivi documentali anche inediti, di rappresentare un punto di riferimento per l’architettura del presente e del futuro».