Era il 3 dicembre 1978 quando veniva fondato il Distaccamento dei Vigili del fuoco volontari di Castiglione dei Pepoli. Pochi mesi dopo, il 15 aprile 1979, il primo di una lunga serie di interventi: se ne contano oltre diecimila, in questi 40 anni di attività, alcuni dei quali terribili anche solo da raccontare. I vigili di Castiglione dei Pepoli erano infatti a Bologna il 2 agosto 1980 a dare una mano in quella situazione drammatica. E ancora più profondo, se possibile, fu il loro coinvolgimento durante la strage di Natale, l’attentato dinamitardo del 23 dicembre 1984 ricordato anche come strage del Rapido 904. L’esplosione causò 16 morti e i vigili del fuoco di Castiglione dei Pepoli furono i primi a raggiungere il luogo del disastro, la Grande Galleria dell’Appennino sulla linea Direttissima.
Domenica 2 dicembre presso la caserma dei vigili del fuoco di Castiglione dei Pepoli ci sarà modo di celebrare questi 40 anni di impegno a cominciare dalle 10,30, quando verrà presentata una targa dedicata a tutti i vigili del fuoco volontari che non ci sono più alla presenza delle autorità.
A partire dalle 16, poi, la caserma sarà aperta a chi vorrà visitarla per conoscere meglio le attrezzature, gli strumenti, le tecniche e le storie di questi ragazzi che hanno deciso di dedicare il loro tempo libero alla salvezza degli altri. Nella speranza che i giovani si lascino convincere a intraprendere questa strada generosa, come spiega il comandante del distaccamento Cristian Bartolomei, 49 anni, di cui trenta trascorsi come vigile volontario sulle orme del padre. «Quando nacque il distaccamento il raggio di azione era enorme, praticamente da Bologna a Firenzuola, perché i pompieri di Castiglione furono tra i primi in quest’area dell’Appennino, l’altra caserma era quella di Gaggio Montano sull’altro versante. Oggi ci sono altre caserme, ma c’è sempre bisogno di volontari. Ho l’impressione che i più giovani siano un po’ titubanti, non si mettano in gioco tanto facilmente, però c’è bisogno di loro, speriamo che domenica sia l’occasione per qualcuno di loro per trovare il coraggio e avvicinarsi».
I tempi sono cambiati, racconta Bartolomei, se una volta ci si affidava a manualità ed esperienza, oggi la formazione è indispensabile. Gli incendi e le occasioni di pericolo sono sempre più complessi da gestire, prima di poter intervenire è necessario un periodo di almeno tre mesi di corso. Che può essere anche un’occasione oltre che di crescita personale anche di crescita professionale, perché magari qualche giovane vigile del fuoco volontario può scoprire una vocazione attraverso il volontariato e provare a percorrere anche la strada della professione. Le porte sono aperte anche alle donne: per il momento su venti vigili c’è una sola vigilessa, ma non è detto che il numero non possa crescere. Ai vigili inoltre è stata affiancata una associazione che si occupa di organizzare incontri, progetti, raccolte fondi, iniziative promozionali.
Tra i partecipanti ci sarà sicuramente il sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri che afferma che «I volontari dei vigili del fuoco di Castiglione sono i ragazzi più amati dai nostri cittadini. Autentici angeli custodi su cui fare affidamento, come sindaco posso dire che sono insostituibili. I 40 anni rappresentano un bel traguardo, per guardare da una parte al futuro e cercare nuovi volontari, dall’altra per ricordare i tanti pompieri che purtroppo non ci sono più ma che ci hanno lasciato questa grande ricchezza».