“E’ un lutto gravissimo quello che ci colpisce oggi con la scomparsa di Bernardo Bertolucci. Un lutto per la cultura mondiale, per il mondo dell’arte cinematografica, per l’Italia, per quell’Emilia-Romagna che ha saputo dipingere così magistralmente cogliendone l’essenza”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto ricordare il maestro scomparso.
“Molti sapranno dire le parole giuste per ricordare la sua importanza da regista- ha aggiunto Bonaccini-: io voglio sottolineare il suo spessore rinascimentale di intellettuale, di uomo che ha saputo trasfondere nelle sue opere la passione politica e quella sociale, l’amore per l’umanità e per la sua terra di origine. Bernardo Bertolucci era un grande artista e artigiano della nostra regione, ha saputo interpretare la modernità e farsi ammirare in ogni parte del mondo portando con sé una parte della sua geniale emilianità. Non potremo mai ringraziarlo e onorarlo abbastanza”.
“Bernardo Bertolucci non c’è più. Se n’è andato l’ultimo imperatore del nostro cinema, e del ‘900 che ha consacrato l’Emilia-Romagna nel mondo come terra votata alla settima arte”, ha dichiarato Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura.
“La continua ricerca di nuovi orizzonti- dice Mezzetti-, non ha mai però spezzato il legame con le origini: un rapporto tormentato e creativo, che ha trovato espressione in alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema, persino in titoli impensabili. Pochi sanno, ad esempio, che proprio “L’ultimo imperatore” è stato girato a Salsomaggiore, nei luoghi che, ancora prima, avevano ospitato i set di ‘Novecento’.
Bertolucci- conclude- aveva iniziato a seguire con interesse l’istituzione di un Fondo per l’Audiovisivo regionale, confidando in una nuova generazione di cineasti che potessero riconsacrare di diritto l’Emilia-Romagna come terra di cinema. Continueremo a lavorare con impegno per fare in modo che sia così”.