Accessibilità e sicurezza degli edifici, servizi di qualità, pasti bio. L’Emilia-Romagna, secondo il 19esimo Rapporto Legambiente è seconda a livello nazionale per l’edilizia scolastica e i servizi, terza per l’utilizzo di fonti rinnovabili.
“Il rapporto di Legambiente, pur privo di dati di città come Bologna e Cesena – spiega l’assessore regionale alla Scuola e Formazione professionale Patrizio Bianchi-rappresenta bene l’impegno della Regione, e degli enti locali per garantire qualità degli edifici e dei servizi offerti.”
Secondo la classifica di Legambiente, infatti, ben cinque città emiliano-romagnole si trovano nelle prime 12 posizioni della graduatoria: Reggio Emilia, Piacenza, Parma, Rimini e Forlì. Reggio Emilia in particolare è in testa a tutte le città per investimenti prodotti in progetti educativi per le scuole e under 14.
L’Emilia-Romagna è anche risultata tra le prime tre regioni che utilizzano fonti rinnovabili.
In evidenza inoltre i servizi e le buone pratiche avviate dai Comuni emiliano-romagnoli: il 47,1% delle scuole vede infatti la presenza, nelle aree circostanti, di piste ciclabili, il 36% in più della media nazionale; il servizio Pedibus è attivato nell’11,1% delle scuole (5,3% il dato medio italiano); il 28,7% usufruisce di scuolabus. Ancora: in tutte le mense vengono serviti pasti bio e sono previsti menù alternativi per motivi religiosi. Il 75% delle amministrazioni recupera il cibo non somministrato a favore di organizzazioni no profit.