Ci sono le foto dell’area della stazione Mazzini e delle fermate Tper adiacenti che raccontano con gli occhi di giovani fotografi una visione inedita dell’intermodalità. Poi le video interviste “Alla fermata” ad abbonati e utenti degli autobus che restituiscono l’immagine di una città in cui il trasporto pubblico funziona ed è la comunità degli utenti a fare la vera qualità. Infine ci sono racconti di fantasia dove a bordo dei bus si alternano incontri d’amore, incroci di destini, sogni ma anche incredibili, quanto efferati omicidi ed oscuri fatti di droga.
Sono i materiali nati lo scorso anno dal progetto didattico “L’autobus da comunità a community” e in cui i ragazzi hanno messo in luce il ruolo fondamentale della comunità dei viaggiatori per il buon funzionamento del trasporto pubblico. Questa mattina 5 classi in rappresentanza delle 25 che hanno partecipato ai percorsi hanno incontrato la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri mostrandole il lavoro svolto, in un momento di riconoscimento e di rilancio della nuova edizione dell’iniziativa. I ragazzi del Liceo Fermi, del CIOFS e delle scuole secondarie di primo grado Saffi di Bologna hanno così raccontato il lavoro creativo che li ha visti protagonisti a seguito dell’incontro con autisti e verificatori dell’azienda, nel contesto del quale hanno creato brevi storie, video e fumetti.
Il progetto, promosso da Tper con il supporto del Centro Antartide, ha coinvolto negli ultimi 6 anni oltre 2000 studenti sui territori metropolitani di Bologna e Ferrara: sono ormai quasi 100 le classi delle scuole medie e superiori incontrate da una trentina tra autisti e verificatori dell’azienda. Un’iniziativa che ha il suo motore nell’incontro, che avviene in classe, tra i ragazzi e il personale Tper, autisti ma anche i tanto temuti controllori. Una finestra che si apre non solo su professioni più sconosciute di quanto si pensi, ma soprattutto uno scambio su usi e visioni del trasporto pubblico, un bene comune dal cui buon funzionamento traggono vantaggio tutti e il cui buon andamento dipende dal contributo di ognuno e dalla capacità di collaborare del personale e degli utenti del bus e della strada.
I ragazzi tra il 13 e i 19 anni sono tra le fasce di abbonati più fedeli: per moltissimi il bus è parte integrante della quotidianità, è uno strumento, amato o odiato, della propria autonomia ed è un tassello insostituibile del paesaggio urbano, luogo di incontro e di sorprese, mezzo di scoperta della città. Tper ha scelto di lavorare proprio su questa giovanissima utenza per renderla ambasciatrice di una nuova visione positiva e costruttiva del trasporto pubblico. Il percorso proseguirà il prossimo anno con una nuova attenzione sul territorio ferrarese. Tutti i racconti sono pubblicati e consultabili al blog del progetto www.autobuscomunitacommunity.it .