“Da qui, da Marzabotto, ogni anno ci viene una lezione di profonda civiltà, umanità ed emozione: il fatto che la democrazia, i diritti della persona, i principi della libertà e della giustizia non possano essere piegati ad alcun regime dittatoriale o autoritario, a logiche di prevaricazione e discriminazione, che la convivenza fra gli uomini e i popoli è la sola strada percorribile, la sola forma di comunità praticabile. Una lezione che affonda le radici nella memoria delle centinaia e centinaia di vittime innocenti trucidate 74 anni fa in questi luoghi dai nazifascisti, anziani e bambini, donne e uomini il cui sacrificio siamo tutti chiamati a rispettare, sempre, dai gesti quotidiani alle decisioni e azioni che condividiamo negli ambiti familiari, di lavoro, così come nella sfera pubblica, soprattutto per chi è chiamato a far vivere le istituzioni”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto oggi a Marzabotto alla commemorazione dell’anniversario dell’eccidio di Monte Sole, fra i più gravi della Seconda guerra mondiale: tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, in diverse frazioni dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno le SS tedesche si accanirono contro la popolazione civile, azioni che portarono al tragico bilancio finale di 770 vittime. Un anniversario quest’anno di ulteriore importanza e significato, per la presenza contemporanea quali oratori ufficiali del ministro degli Affari Esteri della Repubblica federale di Germania, Heiko Maas, e del ministro italiano degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi.
“Un segnale di come non debbano mai esserci muri al dialogo, al confronto e allo stare insieme- prosegue Bonaccini- un segnale fortissimo della volontà di Italia e Germania di fare Memoria, innanzitutto, lo ribadisco, per il rispetto che si deve ai tanti innocenti trucidati, e per evitare che un passato tanto drammatico possa ripetersi. Ringrazio il ministro Maas per le sue parole e anche, a nome di tutta la comunità emiliano-romagnola, il ministro Moavero Milanesi per il suo discorso chiaro sulla collocazione dell’Italia in questa Europa, e mi auguro che nessun suo collega continui con frasi che mettono a rischio quello che invece lei ha voluto precisare”.
“Abbiamo il dovere della memoria – ha continuato il presidente – Deve essere chiaro che progetti e proclami xenofobi e razzisti non hanno alcuna speranza di potersi imporre, provando a minare le fondamenta di un’Europa che sì, deve guardare più ai diritti, al lavoro e alle opportunità, ma che deve restare, unita e integrata, il luogo che ci ha regalato 70 anni di pace, un periodo senza conflitti mai vissuto prima nel nostro continente. Per questo la Regione- ha aggiunto Bonaccini- ha fortemente voluto una legge sulla memoria del ‘900 che finanzia con un milione di euro all’anno, da tre anni, le attività dei Comuni, delle Scuole di Pace, degli Istituti storici e dell’associazionismo che operano per non disperdere il bisogno di memoria. Nessuna superficialità- chiude il presidente della Regione- può quindi essere regalata alle tentazioni”