Amicizia e comunità, solidarietà e collettività, diverse abilità e unico spirito di gruppo: valori, cementati ancor di più dopo essere passati per l’esperienza del terremoto in Emilia e della ricostruzione, che diventano realtà vissuta, quotidiana, e che portano l’Emilia-Romagna davanti a Papa Francesco. Saranno infatti i Rulli Frulli, con le loro sonorità allegre e scatenate, ad aprire l’incontro del Pontefice con i giovani delle 200 diocesi di tutt’Italia, sabato 11 agosto a Roma, al Circo Massimo. La banda di Finale Emilia, nata nel 2010 da un’idea dell’insegnante Federico Alberghini come progetto sperimentale della Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” di Mirandola, è stata scelta dal Sinodo dei Giovani come miglior progetto di integrazione.
Di Rulli Frulli fanno parte infatti persone diverse tra loro, per età e per abilità, che suonano percussioni in gran parte “autoprodotte” con materiali di riuso. Negli anni il numero dei partecipanti si è ampliato: la banda oggi conta ben 70 membri tra bambini, bambine, adolescenti e giovani. Un gruppo composito per età, genere e capacità che ha permesso l’inserimento nel progetto di quindici ragazzi diversamente abili. Ad affiancare Federico Alberghini oggi ci sono altri tre docenti, Marco Golinelli, Federico Bocchi e Sara Setti. Un gruppo che non si è arreso al sisma del 2012, che non ha mai smesso di suonare dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio di sei anni fa, trovando ‘casa’ dove poteva, prima di quella definitiva a Finale, finendo poi per essere la banda che ha accolto l’arrivo di Papa Francesco in Emilia nel 2017 quando il Santo Padre venne in visita nelle zone terremotate.
“Suonare al Circo Massimo- racconta Federico Alberghini,ideatore, anima e insegnante della banda- con artisti importanti rappresenta per noi una straordinaria conferma della nostra proposta musicale. Prima di tutto siamo musicisti e questo progetto che vive di musica trova nell’ultimo album, ‘Arcipelago’, tante delle emozioni della nostra avventura e del nostro sentire. In questo album artisti come Cristina Donà Tommaso Cerasuolo e Bob Corn hanno sentito la nostra musica e il nostro percorso come parte di loro con una tale intensità e partecipazione che i ragazzi ormai li considerano come parte della banda. In tutta questa esperienza-prosegue Alberghini-, in ciò che è la banda, e che avremo modo di raccontare al Circo Massimo, la cosa meravigliosa è vedere il ragazzo normodotato aiutare il ragazzo diversamente abile nel costruire il suo strumento: questo- dimostra quanto significhi la Rulli Frulli per l’integrazione degli allievi”.
L’appuntamento dell’11 agosto a Roma è stato presentato oggi in Regione. Sono intervenuti Stefano Bonaccini,presidente della Giunta; la presidente e il direttore della Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”, rispettivamente Elena Malaguti e Mirco Besutti; Palma Costi, assessore regionalealla Ricostruzione post-sisma; Luca Prandini, sindaco di Concordia e presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (socio fondatore, sin dalla nascita, della Fondazione), e Federico Alberghini.
“Siamo orgogliosi di questa esperienza, che nasce dal territorio e che testimonia come non mai la volontà di ‘fare insieme’ della nostra terra- sottolinea il presidente Bonaccini-, un’orchestra, appunto, un gruppo a più voci, tutte uniche e indispensabili, guidato da principi che rappresentano in sé l’Emilia-Romagna. Giovani e giovanissimi uniti in un progetto culturale, sociale e didattico di altissimo livello, che coinvolge anche parenti e amici, in una rete condivisa e solidale con dentro anche istituzioni e amministratori locali. Ma non finisce qui: l’Emilia-Romagna- aggiunge il presidente- è terra di musica e vocazioni musicali, le più diverse, molte di fama mondiale, cantautori e gruppi, contemporanei e non. Autentici miti, da Verdi a Toscanini, da Pavarotti a Dalla, ma sono davvero tanti anche i personaggi di oggi che potrei citare. Non è un caso se oggi 40mila ragazzi frequentano le Scuole civiche di musica e se come Regione ci crediamo e ci puntiamo, avendo approvato una legge regionale sulla musica, unica in Italia, con la quale stanziamo fondi per sostenere queste realtà così belle e preziose. Una tradizione nella quale Rulli Frulli lascia oggi una impronta di assoluta originalità”.
“La storia della banda Rulli Frulli è semplicemente straordinaria- commenta l’assessore Costi-. Nata come progetto sperimentale legato all’integrazione e al riutilizzo creativo di materiali di recupero, oggi è una realtà capace di superare le differenze facendo ‘musica d’insieme’. Per di più lo ha fatto negli anni del sisma, superando anche le difficoltà logistiche. Nel 2015 li abbiamo voluti nella nostra vetrina di EXPO a Milano per simboleggiare lo spirito della nostra terra. La banda- aggiunge Costi- ha una magia unica. Il sapersi tutti diversi dà loro una forza incredibile. Anche il Papa, che li ha visti esibirsi nella sua visita a Mirandola, evidentemente è rimasto colpito da questa magia che emoziona tutti”.
“Inclusione, crescita musicale e umana sono il pane quotidiano di una ‘ciurma’ che si è via via arricchita di sempre nuovi e qualificati contributi- afferma la presidente Malaguti-. Una banda figlia della più grande famiglia della Fondazione Scuola di Musica C.G. Andreoli diretta da Mirco Besutti che ha fatto della musica d’insieme un ‘dover essere’ e del mutuo sostegno una prassi metodologica e di vita. Fondamentali sono stati la condivisione del progetto e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Unione dei Comuni Modenesi dell’Area Nord, nonché dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola- che hanno riconosciuto e promosso questa Scuola Civica come luogo di generatività sociale e di costante attenzione psico-pedagogica allo sviluppo degli allievi”.
“La Scuola di musica per l’Area Nord è una risorsa, un patrimonio- spiega il sindaco Prandini-, ed è proprio la musica a far da filo conduttore a questo progetto d’inclusione. È musica d’insieme, e la Rulli Frulli ne è l’espressione piena. Attualmente sono più di 1.100 i ragazzi dei nove Comuni Modenesi Area Nord che frequentano la Scuola- specifica Prandini-; una realtà che ha come soci l’Unione e la Fondazione Cassa di risparmio di Mirandola, e concepisce la musica come un’opportunità per tutti e uno strumento di integrazione”.
Dal terremoto ai tour, fino a Expo Milano e al Concerto del Primo Maggio a Roma
Rulli Frulli concentra l’attività sulla condivisione e sulla ricerca del suono e delle sue sfumature, con laboratori di costruzione di strumenti musicali a partire da materiali di recupero (tubi, piastrelle, pentole, bidoni di vari materiali, cestelli di lavatrici). Capire le potenzialità di un materiale sonoro e capire un oggetto che suona, come suona e perché è un modo istintivo di entrare in contatto con lo strumento e permette ai ragazzi di parlare il linguaggio universale del ritmo.
Un evento imprevedibile, ma estremamente significativo per il progetto della banda, è stato il sisma che ha colpito l’Emilia nel maggio del 2012. A causa delle scosse, Rulli Frulli rimane senza sede, ma la volontà di mantenere la banda come centro di aggregazione aperto ai bambini e ai ragazzi è più forte di tutto: l’attività del progetto non si ferma. Inizialmente i ragazzi si trovano a provare in sedi di fortuna, poi, finalmente, in uno spazio strutturato reso disponibile dalla sede di Finale Emilia della ong Mani Tese: è qui che si trova il “quartier generale” della Rulli Frulli, con la loro sala prove allestita anche grazie a un finanziamento privato.
A partire dal 2013, la svolta: si decide di portare in un vero e proprio tour l’album della banda, “Ciurma”. Di anno in anno, la crescita musicale della Rulli Frulli ha permesso di ampliare le opportunità di esibizione, portandola in contesti molto ambiti come Expo nel 2015, il Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2016, la partecipazione come ospiti musicali del programma “Stasera a casa di Mika”.
Grazie a queste esibizioni è sempre più riconosciuto il lavoro portato avanti da Rulli Frulli, sia dal punto di vista sociale che musicale. La banda è stata chiamata, infatti, a presentare la propria metodologia nelle scuole dell’Emilia-Romagna e di altre regioni, e l’Università Cattolica di Milano ha annunciato di volere “codificare” quest’esperienza in un vero e proprio metodo didattico scientifico.